lunedì, Maggio 20, 2024

A New York riaprono gli impianti sportivi fino al 10% di capienza

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Il mercato immobiliare di New York cerca di tornare a una nuova normalità che, seppur con le dovute differenze, richiami almeno le vecchie regole di funzionamento. Questo non riguarda solo il comparto residenziale, ma con un’ottica a 360 gradi tutto il real estate. Intanto arrivano buone notizie per i newyorkesi ansiosi di riprendere a tifare dal vivo per le proprie squadre del cuore in quanto ne avranno finalmente la possibilità dal 23 di febbraio.

Il governatore dello stato, Andrew Cuomo, ha annunciato che stadi e palazzetti riapriranno al 10% delle proprie capacità, ai fans sarà richiesto di seguire le regole del distanziamento sociale, indossare la mascherina e di presentare un test negativo al covid-19 fatto almeno 72 ore prima dell’evento. Le regole che guideranno la disponibilità dei biglietti non sono ancora state divulgate.

L’ultimo evento di una certa rilevanza avvenuto in presenza del pubblico è stato il quarto di finale della NCAA tenuto al Madison Square Garden a marzo scorso, ben 12.335 giorni fa.

Secondo quelle che saranno le nuove regole sia al Garden, dove giocano i Knicks, che al Barclays Center, casa dei Nets, l’ingresso sarà permesso a meno di 2.000 persone.

In ripresa il residenziale di New York City

Il numero dei nuovi contratti preliminari di co-op, condo e family home combinato è raddoppiato a gennaio 2021 (anno su anno) per quello che è il secondo incremento annuale dalla fine del lockdown. Secondo la società di consulenza Miller Samuel, che ha rilevato i dati, è in netto calo invece l’offerta (anno su anno) per il quarto mese consecutivo.

In netta ripresa anche il mercato delle locazioni a New York City.

A Manhattan il numero dei nuovi contratti di locazione è cresciuto al punto di registrare il record per quello che riguarda il mese di gennaio dall’ultima crisi finanziaria: + 57,6% (anno su anno). L’abbassamento dei canoni di locazione ha portato a un incremento dei nuovi contratti. Gli inquilini stanno tornando in città, ingolositi dalla possibilità di chiudere buoni affari e con la certezza di non avere ancora molto tempo per farlo. Il canone mediano a Manhattan era di 3.000 dollari, in ribasso del -16,6% rispetto all’anno precedente mentre il canone mediano netto è sceso del -19% anno su anno a 2.812 dollari, registrando un calo per l’ottavo mese consecutivo ed il secondo più grande ribasso dal 2008.

La percentuale di appartamenti offerti nell’isola simbolo di New York con un qualche tipo di concessione è stata del 46,6%, in rialzo del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’equivalente della concessione, tradotto in canoni mensili è salito (anno su anno) fino a registrare il nuovo record di 2,3 mesi.

Storia simile anche per Brooklyn che con 1.546 nuovi contratti ha registrato un incremento di quasi il 46% rispetto allo scorso anno. Il canone mediano è calato a 2.600 dollari dai 2.987 dell’anno scorso. A Brooklyn almeno il 40% delle locazioni è avvenuta grazie a una concessione da parte del proprietario di pochissimo sotto rispetto a gennaio 2020 quando la percentuale era del 43%. In media l’equivalente mensile di concessione è stato di 2,1 mesi di canone.

Il numero di concessioni è stato ancora più alto nel Queens dove quasi il 58% dei nuovi inquilini ha goduto di un qualche tipo di vantaggio. Nella parte nord occidentale del distretto il canone mediano era di $2.471, in calo del – 17% rispetto allo stesso periodo del 2020, così come il numero di nuove locazioni, seppur molto lievemente, infatti sono state 294 le firme apposte sui contratti rispetto alle 308 dello scorso anno.

Aspettative sugli investimenti globali

Gli investimenti immobiliari commerciali globali hanno chiuso il 2020 con una nota positiva, registrando nell’ultimo trimestre un aumento del volume degli accordi dell’84%, a seguito di un drastico rallentamento all’inizio della pandemia.

Secondo un nuovo rapporto di Cbre, gli accordi Cre (Corporate real estate) in tutto il mondo hanno totalizzato $290 miliardi nel quarto trimestre del 2020, rispetto al massimo storico di $364 miliardi nello stesso trimestre del 2019.

Per l’intero anno, il volume degli accordi CRE globali è diminuito del 26% rispetto al 2019.

Secondo gli analisti di Cbre: “Il rimbalzo del quarto trimestre è stato significativo in tutte e tre le regioni del mondo, poiché la promessa di diffusione del vaccino e la continua ripresa economica hanno sostenuto il sentimento degli investitori”. Nonostante un nuovo rialzo dei casi Covid in alcune parti del mondo, “la performance del quarto trimestre è motivo di ottimismo per il 2021”.

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