venerdì, Maggio 3, 2024

Maxxi L’Aquila apre a Palazzo Ardinghelli

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Con interventi realizzati nel Cinquecento e nel Settecento, Palazzo Ardinghelli racconta la storia di una grande città, L’Aquila, per splendore e cultura. Progettato tra il 1732 e il 1743 dall’architetto romano Francesco Fontana (figlio del più celebre Carlo), ha l’elemento che caratterizza maggiormente l’architettura nel cortile da cui origina il monumentale scalone di derivazione borrominiana affrescato dal veneziano Vincenzo Damini nel 1749. Il sisma del 2009 ha danneggiato fortemente Palazzo Ardinghelli, che è stato oggetto di un accurato e sapiente intervento di consolidamento, miglioramento sismico e restauro conservativo realizzato a cura del Mibact e grazie a un finanziamento dal governo russo.

Come accade nella sua sede di Roma, il Maxxi L’Aquila punta a far dialogare arti visive, performance, fotografia, architettura e a realizzare attraverso le produzioni di artisti e creativi la sua missione istituzionale e la sua vocazione culturale e sociale. L’intervento museografico e l’adattamento degli spazi, funzionali all’allestimento e a programmi culturali, è stato progettato da un team di tecnici esperti della Fondazione Maxxi d’intesa con il Ministero.

Crocevia di comunicazione, incontri, esposizioni e collaborazione tra i linguaggi espressivi, il Maxxi L’Aquila si configura come un polo in grado di intrecciare reti a diversi livelli tra i protagonisti del contemporaneo e tra i soggetti operanti nel sistema artistico (gallerie, fondazioni, associazioni, altri musei e istituti di ricerca) dando voce alle eccellenze della creatività nazionale e internazionale.

Giovanna Melandri, presidente Fondazione Maxxi, all’inaugurazione ha precisato: “Questo è un polo della creatività contemporanea in un gioiello del barocco. Il Maxxi porta in città un programma espositivo di arti visive, architettura e fotografia e di mostre pensate per gli splendidi ambienti di Palazzo Ardinghelli con l’intento di offrire un contributo alla ricomposizione civile e sociale attesa a lungo. Il Maxxi L’Aquila suggella un programma voluto dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo: investire nella cultura, accendere relazioni tra molteplici talenti e professionalità, testimoniare il legame dell’Italia tutta con una comunità. Per la collettività artistica, per il tessuto urbano, per i centri dello studio e della ricerca, della produzione e del volontariato coinvolti, è molto più di una speranza. È un passo nella direzione immaginata”.

Grande attenzione a formazione e didattica: oltre al workshop “Città come cultura” che si terrà a L’Aquila in estate, dedicato ai professionisti del settore e allo sviluppo sostenibile dei territori, si svolgeranno qui anche due dei corsi di alta formazione Maxxi Know How organizzati dal museo e rivolti a giovani professionisti per creare competenze nei mestieri dell’arte: “Progettare l’effimero” (iniziato a maggio) e “Narrare con la fotografia” (a ottobre).

Maxxi L’Aquila

di Danilo Premoli – Office Observer

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