sabato, Maggio 4, 2024

Geometrie silenziose in un paesaggio agricolo

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Il progetto del FAP Headquarter parte dalle funzioni dell’edificio: corpo di produzione, corpo uffici e corpo tecnico. Ciascuno ha un’identità distinta che trova la propria peculiarità nella materia; le forme sono minimali, semplici parallelepipedi, dettate da un’estetica essenziale e senza tempo. L’opera, firmata a Carmignano di Brenta dallo studio Roberto Nicoletti Architettura e Design, come una natura morta di Morandi, si definisce sulla composizione e sui rapporti di luce e ombre dei tre volumi collocati nel contesto paesaggistico.

Delle tre parti che compongono la struttura, lo stabilimento produttivo è costituito da elementi in calcestruzzo velati dal basalto frantumato che, colorando di nero l’edificio, sembra annullarlo. Gli uffici sono racchiusi da un involucro di legno di larice, mentre all’interno domina il calcestruzzo a vista che ritorna anche nell’edificio pensato come blocco tecnico.

Le forature sono controllate e realizzate con una operazione di scavo sulle forme stesse, quasi si trattasse di elementi monolitici scolpiti, e i volumi, al margine della strada e della ferrovia, emergono nitidi a sud, collocandosi nel contesto di un paesaggio agricolo che esalta la composizione concettuale dell’edificio. L’essenzialità geometrica si adagia nel pianoro a completare la linea dell’orizzonte.

La committenza produce terricci per tutti i settori agricoli e florovivaisti, per questo motivo il giardino dell’azienda assume un ruolo estremamente importante, quasi strutturale rispetto all’edificio stesso; l’esterno è stato pensato come una sorta di abaco dei luoghi naturali in cui la mano dell’uomo opera nel verde. Si suddivide in tre momenti: una zona piantumata a boschetto, che rappresenta i luoghi più spontanei; una zona coltivata come giardino fiorito, che esemplifica l’intervento umano sulla natura, e una zona seminata con le graminacee, che rappresenta i luoghi del lavoro agricolo.

Tutto il progetto è pensato perché la forma e la materia si integrino nel paesaggio, in una architettura estremamente essenziale, ma che trova una silenziosa collocazione nel paesaggio agricolo (foto Marco Zanta).

di Danilo Premoli – Office Observer
Archivio Architettura
 

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