giovedì, Maggio 2, 2024

Croce Rossa e Architetti assieme per la ricostruzione

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Qualità e trasparenza nel percorso di ricostruzione del Centro Italia. Sono questi i concetti chiave del protocollo d’intesa firmato oggi dalla Croce Rossa Italiana e dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori con cui si dà il via ad una collaborazione che ha come obiettivo quello di donare ai territori colpiti dal sisma del 2016 strutture in grado di ricostruire il tessuto sociale con standard qualitativi alti.

Al centro dell’intesa, infatti, la promozione di concorsi di progettazione in due fasi, così come avviene in contesti internazionali, attraverso cui selezionare i migliori progetti e tracciare un percorso certo per la realizzazione dell’opera. Il tutto all’insegna della massima trasparenza con i bandi di progettazione che saranno elaborati dal Consiglio Nazionale degli Architetti e gestiti attraverso la piattaforma informatica dello stesso Consiglio, attraverso cui si potrà accedere al concorso per progettare le scuole i centri polifunzionali e le strutture socio-sanitarie che Croce Rossa Italiana si è impegnata a donare alle comunità del Centro Italia. Strutture che saranno completamente antisismiche e realizzate con le tecnologie più avanzate

Un’intesa, quella raggiunta oggi, con cui Croce Rossa rilancia l’impegno preso per la ricostruzione garantendo al territorio opere belle e funzionali, assicurando al tempo stesso continuità nella realizzazione. La procedura del concorso a due fasi infatti ha il fine di individuare il progetto migliore, selezionato tra i cinque scelti nella prima fase, per poi affidare al vincitore l’incarico per le successive fasi progettuali architettoniche, strutturali ed impiantistiche oltre che la direzione artistica dell’opera.

“Il Protocollo che abbiamo firmato è un ulteriore passo in avanti nel percorso di ricostruzione che abbiamo iniziato nei luoghi colpiti dal sisma in Centro Italia- afferma il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca – Tutte le strutture su cui stiamo lavorando sono pensate per ricucire il tessuto sociale e sono state individuate attraverso il dialogo e il confronto con le Istituzioni ed il territorio. La collaborazione che nasce oggi garantisce ulteriore qualità e trasparenza ai progetti che consegneremo ai territori colpiti”.

“I concorsi di progettazione attraverso la procedura a due fasi – sottolinea Giuseppe Cappochin, presidente degli architetti italiani – rappresentano un elemento fondamentale per promuovere la qualità dell’architettura e realizzare opere belle, utili e funzionali. Il nostro auspicio è che questa procedura diventi un modello di riferimento per la realizzazione di tutte le grandi opere nel nostro Paese. Il fatto che sia utilizzata per interventi edilizi nelle zone terremotate assume, poi, un valore simbolico: le popolazioni così duramente colpite dagli eventi sismici hanno bisogno di una ricostruzione che oltre ad essere fisica sia anche sociale ed attenta a recuperare il passato proiettandolo nel futuro, sapendo anche interpretare i bisogni delle comunità. Obiettivi questi che solo una architettura di qualità è in grado di raggiungere.”

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