venerdì, Maggio 3, 2024

A Verona il museo di Castelvecchio recupera un incompiuto di Carlo Scarpa

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Il nuovo progetto di Filippo Bricolo (Bricolo Falsarella Associati) riguarda il recupero della parte centrale dell’Ala Est del Museo di Castelvecchio lasciata incompiuta da Carlo Scarpa nel suo magistrale restauro del 1964. Fulcro dell’intervento è la nuova Sala del Mosaico disegnata per ospitare un grande frammento di una pavimentazione romana proveniente da una domus del II secolo d.C. rinvenuta nella piazzetta posta sul lato est del castello, tra l’antica Via Postumia e l’Adige.

La nuova sala espositiva è collegata al cortile principale del castello attraverso un alto spazio di accesso che funge da ingresso anche a Sala Boggian, ovvero uno spazio per mostre e conferenze posto al primo piano e raggiungibile attraverso un imponente scalone. Un grande e sottilissimo pannello in ferro risolve la doppia natura dell’androne determinando un necessario filtro verso la nuova Sala del Mosaico e indicando, allo stesso tempo, il percorso che conduce alla sala posta al piano superiore. Il pannello sembra sfiorare il pavimento ed i gradini della scala e reca, strategicamente, due incisioni orizzontali sui lati opposti suggerendo, così, le due diverse direzioni. Sopra le incisioni si trovano le scritte “Sala Mosaico” e “Sala Boggian” realizzate rielaborando e realizzando in ferro le font ideate da Scarpa, ma mai realizzate, per l’ingresso della sala da concerti.

Il portale ha il ruolo di determinare un piccolo rituale di accesso alla Sala del Mosaico, necessario per creare un “gradiente emotivo” (la definizione è del progettista) tra l’androne di ingresso e lo spazio prettamente espositivo. Il ferro evidenzia il mutare delle luci nelle diverse ore del giorno fino al loro repentino scaldarsi con il sopraggiungere dell’imbrunire. Stando nella Sala del Mosaico, lo stesso fianco verticale specchia le luci e i colori del cortile del Museo dentro la Sala del Mosaico. Il portale, in questo modo, si propone come una “cerniera di riflessi”.

In pianta, il mosaico è inserito diagonalmente nello spazio in modo da poter essere visto nella sua interezza dall’interno della Sala. Questa collocazione consente, inoltre, di apprezzare la vista del mosaico anche dall’esterno del Castello. Tale visione, infatti, è permessa dall’unico intervento realizzato da Scarpa in questi spazi: un sistema di porte composto da una grande vetrata ed una bussola in legno bruciato che collegano il Museo alla piazzetta dell’Arco dei Gavi, piazzetta dove sono stati rinvenuti la domus romana e il mosaico stesso. Il mosaico è esposto in maniera leggermente inclinata, a leggio, per meglio porgersi verso l’osservatore ed evitare fraintendimenti in merito alla sua originaria posizione. L’allestimento è totalmente reversibile ed il mosaico, in futuro, potrà essere spostato; dopo lo spostamento lo spazio si presenterà come se l’intervento di allestimento non fosse mai stato realizzato.

Tutte le murature sono state prima consolidate e poi coperte da una sorta di velatura ottenuta reinterpretando l’antica tecnica della sagramatura, mescolando in precise dosi: sabbia vagliata, polvere di marmo (Giallo Mori), calce NHL 5, calce romana e grassello di calce. Questa finitura è stata ottenuta stendendo l’impasto con l’ausilio di una spugna e finendo la superficie con spazzole metalliche (foto atelier xyz – Nicolò Galeazzi).

Su richiesta dello studio, trattandosi del Museo di Castelvecchio, che ha delle procedure da rispettare, si riporta la tabella completa dei dati di progetto.
Progetto e Direzione Lavori:
Filippo Bricolo – Studio Bricolo Falsarella Associati
(collaboratori: Francesca Falsarella, Simone Sala, Elisa Bettinazzi, Giacomo Scabbio)
Responsabile del Procedimento – Comune di Verona: Sergio Menon
Collaboratore al RUP – Comune di Verona: Viviana Tagetto
Direzione Musei d’Arte e Monumenti: Paola Marini, Margherita Bolla
Sezione Manutenzione e Allestimenti Musei d’Arte e Monumenti: Alba Di Lieto, Ketty Bertolaso, Fabio Guardini
Soprintendenti: Fabrizio Magani e Simonetta Bonomi, funzionario archeologo Brunella Bruno.
Il mosaico è concesso in deposito dalla competente Soprintendenza.
Fase di esecuzione:
Dirigente Coordinamento Direzione Musei Monumenti: Margherita Bolla
Coordinatore della sicurezza: Andrea Malesani
Consulenza strutturale: Maurizio Cossato
Opere di allestimento – fabbro: Avesani Assistenza di Avesani Stefano
Restauro e allestimento del mosaico: Lares – Lavori di restauro
Opere edili: Bernabè e Ballarin
Opere da idraulico: Franco Vassanelli
Opere impiantistiche: Termosanitaria Pasinato
Lavandini in pietra: Guardini Pietre
Didascalie: Ketty Bertolaso, Margherita Bolla, Studio Bricolo Falsarella Associati.

di Danilo Premoli – Office Observer
 

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