La luce riparte dal buio, Lombardini22 presenta il progetto per Euroluce 2023

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L’elemento a sorpresa dell’edizione 2023 del Salone del Mobile è Euroluce, la biennale dedicata all’illuminazione, con un nuovo layout progettato da Lombardini22.

Un layout che si stacca in maniera decisa dal classico percorso a ‘scacchiera’ tipico delle fiere, ispirato a un ‘borgo’ e studiato a partire dalla teoria dei flussi.

Una sperimentazione che potrebbe essere progetto pilota per immaginare i percorsi fieristici del futuro. Entriamo nel vivo del progetto parlando con tutti i professionisti di Lombardini22 che hanno collaborato al nuovo layout

Come è nato il progetto per Euroluce?

Cristian Catania, senior architect responsabile del progetto Euroluce: “Prima di iniziare la progettazione vera e propria, il Salone del Mobile ha raccolto esigenze e criticità fra gli espositori di Euroluce attraverso tavole rotonde di consultazione con i principali stakeholder del settore dell’illuminazione. Partendo proprio da queste esigenze, Lombardini22 è stata coinvolta per l’ideazione di un masterplan che desse risposte concrete sia agli espositori, sia ai visitatori. Tecnicamente il tradizionale impianto a scacchiera delle fiere ha molteplici vantaggi, ma al tempo stesso l’elevato numero di ‘strade’ da percorrere con questo format genera un senso di disorientamento nel visitatore.

Il layout di Lombardini22 organizza i flussi attorno a un unico percorso circolare

Questo tipo di percorso ha un duplice vantaggio: più visibilità per gli espositori, data la maggior probabilità che il visitatore riesca a passare da tutti gli stand della fiera, e un’esperienza più coinvolgente per le persone, che potranno visitare tutta la fiera in un tempo più breve. Il progetto nasce dall’intuizione di questa circolarità, ma l’analisi dei flussi è stato lo strumento più prezioso nel perfezionare il layout. Grazie a questo strumento abbiamo potuto fare dei test e interpretarne criticamente i risultati, andando via via a perfezionare il progetto mettendo a sistema le esigenze riguardanti i flussi con tutte le altre, come la visibilità degli stand, la fruibilità degli spazi, l’accoglienza, ecc”.

Come sarà Euroluce 2023?

Lorenzo Cavallero, architetto, building engineer e BIM specialist: “Solitamente le fiere sono stand-centriche, Euroluce 2023 metterà invece il visitatore al centro, e sarà proprio questa la novità dell’edizione di quest’anno. Il layout tipico del Salone prevede 12 strade orizzontali e 4 verticali disposte a scacchiera, ma con questa tipologia di percorso il rischio è di non riuscire a vedere tutto. Seguendo invece un itinerario circolare, tipico del borgo italiano, si riduce il numero di scelte che deve fare il visitatore, e si possono visitare tutti gli stand percorrendo la metà del tragitto rispetto a un percorso tradizionale. Inoltre il nuovo layout ha previsto la presenza di spazi pubblici che ospiteranno installazioni e momenti di approfondimento culturale in modo da arricchire l’offerta della manifestazione”.

Cos’è la teoria dei flussi?

Viola Cambié, R+D Computational Engineer: “Per Euroluce, abbiamo interpretato i flussi dal punto di vista della percezione. Ci siamo concentrati sull’analisi qualitativa del percorso legata alla percezione, cioè abbiamo messo al centro la persona, anziché lo stand. Per fare questo abbiamo applicato la teoria di Space Syntax, che nasce negli anni 70 dagli studi del professor Bill Hillier basati sull’ipotesi che la pura forma geometrica influenzi il movimento naturale delle persone e di conseguenza il comportamento nello spazio. Nel nostro caso, quindi, dopo un’analisi della superficie di Euroluce, siamo partiti dall’assunto che lo spazio induce la persona ad andare in una direzione piuttosto che in un’altra. Poi entrano in gioco la luce, i colori, la matericità.

Il nostro obiettivo è stato quello di ottimizzare la visuale di modo che i visitatori potessero vedere il maggior numero di stand possibili con meno sforzo.

“In un secondo momento abbiamo inserito tutti gli elementi che definiscono una fiera. Abbiamo cercato di individuare le aree in cui era più probabile un maggiore affollamento e quelle più lontane dal movimento, per riuscire a bilanciarle. L’analisi percettiva è stata supportata da misurazioni geometriche: i risultati ottenuti sono stati inseriti all’interno di un loop progettuale, diventando a tutti gli effetti un progetto data driven.

“A quel punto è possibile intervenire sul progetto con modifiche e iniziare le analisi per individuare criticità. Le analisi possibili sono diverse. Ad esempio ci si può focalizzare sulle direttrici, come se si andasse ad analizzare il sistema nervoso del progetto. In questo modo si possono visualizzare gli assi principali e secondari, le vie più integrate quindi più facilmente raggiungibili e quelle più centrali. Un’altra analisi possibile è legata alla percezione visiva, come se mi posizionassi in ogni punto, considerando soltanto pieni e vuoti, tutto ciò che è ostacolo e ciò che non lo è. Questo progetto è stato il risultato di un lungo periodo di ricerca in piena sinergia con Tuned“.

Cosa centra la neuroscienza con la teoria dei flussi?

Federica Sanchez, architetto e ricercatrice nel campo delle neuroscienze applicate all’architettura: La business unit Tuned si occupa di neuroscienze applicate all’architettura dal 2014 con l’obiettivo di riportare l’uomo al centro del progetto architettonico, collaborando sia a progetti interni allo studio, sia con clienti esterni. Esistono svariate ricerche sugli effetti della conformazione spaziale sulla percezione umana, sia nel campo della psicologia ambientale sia nell’ambito delle neuroscienze. Utilizzando Space Syntax è possibile interpretare i dati geometrici ottenuti da un punto di vista cognitivo, e nel caso del progetto di Euroluce questo ha apportato un ulteriore layer di comprensione degli effetti dello spazio sulla navigazione umana.

Cosa vuol dire che la sorpresa di Euroluce sarà il buio?

Andrea Cacaci, lighting designer, ma soprattutto lighting lover: “Gli espositori avevano espresso la necessità che per Euroluce la vera protagonista fosse la luce stessa, noi abbiamo fatto nostra questa esigenza e a livello progettuale la risposta su come farlo è stata quella di spegnere tutto! Sia le luci elettriche sia la luce diurna. Tutte le fonti di luce naturale dei quattro padiglioni saranno totalmente oscurate, delle sorgenti di luce artificiale presenti lasceremo accese solo il minimo indispensabile per garantire la sicurezza in modo da trasformare lo spazio in una “black box” espositiva.

“Il buio è l’elemento progettuale che Lombardini22 ha portato avanti sia per valorizzare i prodotti esposti sia per esaltare le “Costellazioni”, le esposizioni e le installazioni di luce presenti”.

In che modo il wayfinding è stato complementare al progetto?

Lorenzo Casanova, design leader di FUD: “Siamo partiti da una base architettonica che ha agevolato molto il lavoro di wayfinding, in quanto già strutturata per favorire i flussi. Il progetto di segnaletica si è quindi inserito nelle dorsali di percorrenza della fiera, rafforzando il flusso orizzontale fra i quattro padiglioni. In coerenza con l’architettura del percorso ispirata all’impianto urbano il progetto di segnaletica ha numerato gli stand a partire dall’ingresso progressivamente verso l’uscita, con i numeri pari posizionati sulla destra e quelli dispari sulla sinistra, esattamente come in una via. Il progetto ha dato centralità al tema dell’inclusività: le dimensioni dei testi sono state studiate per facilitare la comprensione anche alle persone ipovedenti, le figure sono molto contrastate rispetto allo sfondo per renderle più visibili ed è stata studiata un’ apposita gerarchia di contenuti sulla segnaletica”.

Quali altri elementi sono stati integrati per garantire l’inclusività?

Silvia Fasano, architetto e indoor environmenral quality consultant: “Innanzitutto il percorso, che presenta poche svolte, facilita notevolmente l’orientamento, evitando uno sforzo cognitivo eccessivo. Inoltre i camminamenti non prevedono intralci e ostacoli e non sono presenti dislivelli o discontinuità nella pavimentazione nelle aree di sosta e negli spazi pubblici. Infine gli spazi di transito sono stati dimensionati per consentire il passaggio a più persone simultaneamente, anche in carrozzina”.

Quali sono le possibili evoluzioni di questo lavoro?

Cristian Catania: “Il layout di Euroluce è una rivoluzione nel concetto di fiera e siamo sicuri che questo modello, che parte dalle esigenze dell’utenza e si basa su un metodo scientifico, potrà adattarsi a diverse tipologie di fiera”.

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