Il comune di Roma recupera il Palazzetto dello sport, diventerà PalaTiziano

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Il comune di Roma ha recuperato alla sua originaria bellezza una delle strutture sportive più iconiche e amate della capitale, il Palazzetto dello sport, ora PalaTiziano.

Lo annuncia la Pier Luigi Nervi project foundation, che riporta come l’inaugurazione ufficiale sia prevista a metà gennaio 2024. Con il cantiere parzialmente in corso ma sospeso per l’occasione, domenica 15 ottobre il palazzetto riapre e ospita la prima partita in casa della Volley Roma femminile.

Progettato con Annibale Vitellozzi da Pier Luigi Nervi tra il 1956 e il 1957, coinvolse la collaborazione di numerosi altri professionisti, tra cui Sergio Musmeci.

Il Palazzetto è stato la prima delle quattro opere romane per la XVII Olimpiade di Nervi ad essere realizzata ed inaugurata.

Il piccolo impianto nerviano è sotto tutela dal marzo del 2021 grazie alla Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, che definisce il Palazzetto “un’opera paradigmatica per i risultati raggiunti dal punto di vista architettonico, strutturale, tecnologico e nel rapporto con il contesto urbano e paesaggistico nonché per la sua rilevanza storica”.

“Questo splendido recupero si inserisce con grande continuità nella collaborazione fattiva che la nostra organizzazione assieme alla Sapienza di Roma ha stabilito con l’Unità Operativa Gestione e Sviluppo Impiantistica Sportiva del Dipartimento Grandi Eventi, Sport Turismo e Moda e con la Soprintendenza Speciale di Roma, a partire dalla realizzazione del Piano di Conservazione elaborato per lo Stadio Flaminio con il contributo della Getty Foundation.” commenta Marco Nervi, nipote di Pier Luigi  e presidente della fondazione Pier Luigi Nervi project,  che aggiunge: “speriamo di veder presto realizzato, anche grazie al contributo del nostro Piano di Conservazione, un recupero altrettanto sensibile, rispettoso e ben eseguito dello Stadio Flaminio, altra grande opera olimpica di Pier Luigi Nervi, progettata assieme al figlio Antonio, che deve urgentemente essere recuperata e valorizzata. Il Comune di Roma sa che potrà contare sulla nostra collaborazione.”

Nella relazione storico-critica acclusa al vincolo di tutela si afferma che l’eccezionale valore del Palazzetto è pertinente alla storia politica, dato che le Olimpiadi contribuirono a diffondere l’immagine italiana nel mondo, incentivando i rapporti internazionali; alla storia dell’arte, dati i valori architettonici ed espressivi dell’opera, che ne interpretano con semplicità ed essenzialità le istanze funzionali. Inoltre, bisogna considerare il contributo dato alla storia della scienza, della tecnica, dell’industria, come tutti gli elementi desumibili dal ‘Sistema Nervi’ e le altre opere di Nervi che mostrano aspetti tecnici comuni, con cui l’opera è in stretto rapporto. Infine, il contributo dato alla storia della cultura italiana, intesa in senso generale, di cui le opere delle Olimpiadi costituirono l’immagine, sia alla cultura di settore, che negli anni ’60 visse uno dei momenti più alti, che è generalmente chiamato ‘Architettura dell’ingegneria’ e vide la realizzazione di capolavori irripetibili, di Riccardo Morandi, Sergio Musmeci, Silvano Zorzi e tanti altri, oltre che dello stesso Nervi), ovvero quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive.

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