martedì, Maggio 7, 2024

A Stefano Boeri la riqualificazione dell’anfiteatro di Durazzo

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La città di Durazzo si prepara a diventare la porta culturale del Mediterraneo, un hub e un polo per l’Albania, che riconosce nell’area dell’anfiteatro un punto di riferimento nel cuore della città.

Stefano Boeri Architetti e Son architects comunicano di essersi aggiudicati il bando indetto dal Ministero della cultura albanese e dalla Fondazione albanese-americana per lo sviluppo (Aadf) a sostegno della visione a lungo termine delineata nell’Imp per Durazzo, recentemente redatto, finalizzato alla valorizzazione dei beni storici della città.

I vincitori si occuperanno dell’interpretazione, presentazione e valorizzazione dell’anfiteatro romano, del foro bizantino e delle terme romane, nonché della progettazione di una serie di percorsi urbani nel centro storico di Durazzo. Il progetto darà anche vita a un parco archeologico nel cuore della città per residenti e visitatori.

Con la sua forma ellittica, l’anfiteatro gioca un ruolo di primo piano come icona e punto di riferimento nel cuore della città. Per lungo tempo è stato trascurato e non è mai stato realizzato un piano specifico per l’integrazione delle risorse archeologiche della città o per la creazione di un itinerario dedicato, in gran parte a causa di finanziamenti limitati e tempi lenti dei team archeologici internazionali coinvolti. Oggi l’anfiteatro è la principale attrazione archeologica della città e accoglie circa 20.000 visitatori all’anno (pre-Covid-19).

percorsi urbani diventeranno uno strumento per rendere nuovamente visibili i collegamenti fisici e visivi tra i beni storici del patrimonio urbano della città, frammentati dallo sviluppo moderno. Questi percorsi saranno utilizzati da residenti così come da visitatori e turisti. L’obiettivo principale del progetto è collegare il lungomare e il porto di Durazzo con le principali attrazioni turistiche della città, poiché molti beni culturali periferici sono ancora disconnessi e di difficile accesso per residenti e visitatori, ostacolando così il pieno sviluppo turistico. Un elemento fondamentale di questo progetto sarà la definizione dello status giuridico di questi percorsi e dei loro attuali diritti di passaggio per tutelarne una protezione futura.

Infine, anche il foro bizantino e le terme romane sono importanti beni culturali per Durazzo, anche se purtroppo chiusi al pubblico, poco visibili e sottovalutati. Le terme romane sono riconosciute come monumento culturale; si estendono su una superficie di circa 700 mq e comprendono diversi ambienti, di cui solo due, il caldarium e la piscina, sono stati indentificati con precisione, mentre restano ancora interrati il tepidarium e il frigidarium. L’area archeologica del foro bizantino, anche detto “Rotonda”, fungeva da spazio pubblico per l’organizzazione di fiere e convegni e si estende su una superficie di circa 2.530 mq. Contiene i resti di un portico circolare con al centro un podio parzialmente al di sotto del livello della strada, dei marciapiedi e degli edifici circostanti. Entrambe le aree sono attualmente separate tra loro da una zona stretta sul livello stradale, e l’accesso è possibile solo con appropriati accorgimenti.

Stefano Boeri Architetti e Son architects lavoreranno a stretto contatto con il Ministero del turismo e dell’ambiente attraverso l’Agenzia nazionale del turismo, l’Agenzia nazionale del litorale e l’Agenzia nazionale per la pianificazione territoriale.

Il progetto sarà finanziato e gestito dalla Fondazione Albanese-Americana per lo Sviluppo (Aadf) in collaborazione con il Ministero della Cultura e sarà sviluppato in stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale per i Beni Culturali, la Direzione del Servizio Archeologico (subordinata all’Istituto Nazionale per i Beni Culturali), il Centro Museale di Durazzo (che attualmente gestisce il Parco Archeologico di Durazzo e l’anfiteatro), la Direzione Regionale dei Beni Culturali di Tirana, il Consiglio dei Professori dell’Istituto di Archeologia, il Comune di Durazzo attraverso i suoi vari dipartimenti tra cui urbanistica e finanza, e l’Istituto di Archeologia (Ministero dell’Istruzione e della Ricerca) che è l’unica istituzione statale con l’autorizzazione legale di effettuare scavi scientifici e archeologici.

Il team di consulenti identificherà e consulterà gruppi di interesse del settore pubblico nazionale e regionale, ONG, settore accademico e privato, università pertinenti e ulteriori fornitori di istruzione e ONG che operano a Durazzo, compreso il Fondo di Sviluppo Albanese.

“L’Anfiteatro di Durazzo non è solo un monumento culturale, ma una rappresentazione simbolica della città di Durazzo, una testimonianza della passata gloria di questa antica città, che deve essere restituita all’attenzione di ogni visitatore di Durazzo. I secoli hanno gettato un’ombra ma non hanno spento la luce dell’immenso patrimonio culturale di Durazzo, per questo motivo il progetto di conservazione e rivitalizzazione dell’anfiteatro è necessario per restituire parte della gloria ‘perduta’. L’anfiteatro dovrà tornare alla luce in tutta la sua grandezza e far parte della mappa culturale di Durazzo che avrà l’obiettivo di collegare, attraverso una rete di percorsi, tutti i monumenti della città. Durazzo ha una straordinaria ricchezza archeologica e c’è molto ancora da scoprire, ma tutte le strade dovrebbero condurci all’anfiteatro” spiega Elva Margariti, ministro della cultura della repubblica d’Albania.

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