Giampaolo Ricci, detto Pippo, classe 1991, è un noto cestista italiano, Ala dell’Olimpia Milano, di cui è Capitano, e della Nazionale Italiana. Quattro scudetti consecutivi, una Supercoppa italiana, due volte Coppa Italia. Laureato in matematica. Fondatore di AMANI Education OdV.

A tredici anni, quello che oggi è uno dei grandi della pallacanestro è ancora un ragazzino che non si sente “abbastanza”, e che cerca disperatamente il modo di esserlo. Impacciato e corpulento, coi suoi 121 kg, è stato il bersaglio preferito dello spogliatoio di calcio, la sua autostima è crollata sotto il peso del bullismo, ma quando cambia sport, passando al basket, sta bene con se stesso, anche se solo in palestra. Con la palla a spicchi è bravo, un “diamante grezzo” che imparerà a brillare. Ma campioni non si nasce. La via, per lui che in un mondo di Batman si sente il fedele aiutante Robin, sempre al servizio di un bene superiore, è in salita.

Lo sport resta una delle metafore più potenti della vita: quante similitudini con la vita di tutti giorni di chi, da imprenditore, deve mettersi continuamente in gioco, affrontare sfide importanti e percorsi a ostacoli, allenarsi per stare al passo con i cambiamenti, cercare il consenso del pubblico – che sono i clienti – e sapere giocare in squadra per ottimizzare i risultati propri e dei collaboratori. Quante sconfitte e delusioni portano a rimettersi sempre in discussione per cercare nuovi stimoli e motivazioni a proseguire su percorsi spesso in salita. Fare impresa è un’impresa!

L’incontro con Giampaolo Ricci offre la possibilità di ascoltare un racconto che appartiene un po’ a tutti noi, grazie anche alla declinazione dei tanti episodi, toccanti e coinvolgenti, narrati nella sua autobiografia “Volevo essere Robin”.

“Trust the process” è il suo mantra: credi in ciò che fai, persevera. Se fallisci, torna in palestra e ricomincia da capo. Un’avventura umana e sportiva che va oltre il campo da gioco e che l’ha condotto fino in Tanzania, con la fondazione di Amani Education ODV e alla scoperta del bisogno, inaspettato, di perdonare e di perdonarsi. Robin si toglie la maschera, rivelandoci il toccante percorso di crescita che l’ha reso il grande campione di oggi.

“Quando incontri chi vede in te qualcuno che ce la può fare, che crede così tanto in te, come nessun altro ha mai fatto prima, finisce che inizi a crederci anche tu, almeno un po’. Così, invece di auto-sabotarmi, la vocina che scatta nella mia testa mi sussurra Ma allora sei bravo sul serio, chi l’avrebbe detto? Magari puoi persino provare a diventare un giocatore vero…Il basket – come tanti altri sport – funziona così – racconta Pippo Ricci – Cadi, soffri come un cane, maledici il mondo, vedi tutto nero. Il giorno dopo ti svegli e sei un rottame. Raccogli tutti i pezzi in cui ti sei rotto, ti prepari, torni in palestra. Ci metti la faccia e riprendi a costruire da dove avevi lasciato. È essenziale accettare che nessuno si salva da solo. Perché significa non arrendersi. Il massimo è non dubitare mai di poter farcela. È farsi rimbalzare addosso le critiche. È sognare in grande e tenersi aggrappati a quei sogni. Perché, alla fine, vince soltanto chi ha dato veramente il massimo ogni giorno. O dimezzi i sogni o raddoppi il coraggio, diceva qualcuno. Io la mia scelta l’ho fatta tanto tempo fa. Certo quel sogno di cui ero sprovvisto quando sono arrivato ha poi preteso in cambio tutto ciò che avevo da offrire: gli anni migliori della mia adolescenza, la mia libertà, la mia felicità. Però la passione, l’umiltà, i sacrifici, la pazienza, il coraggio di spingerci oltre i limiti e di sognare senza averne mai abbastanza ci permettono di avvicinarci a quell’idea di campione che vorremmo essere. Finché un giorno lo diventiamo davvero.”

E questa è certamente una partita con se stessi che vale sempre la pena di giocare: nello sport, nel mondo delle imprese, nella vita. Facendo squadra, avendo ben coscienza del proprio ruolo professionale e personale, della propria identità, rispettando il ruolo di tutti.
“Un gruppo vincente è quello in cui tutti sono importanti e nessuno è indispensabile – continua il Capitano dell’Olimpia – La felicità è vera solo se condivisa. E in ogni squadra servono sia i Batman che i Robin.”

Puntare in alto con i piedi ben saldi a terra, senza mai dimenticare da dove si è partiti, mettendo a sistema le proprie competenze e sapendo restituire il bene ottenuto.

A proposito della OdV AMANI Education, fondata con la propria famiglia con l’obiettivo di costruire e sviluppare una scuola secondaria a Kisaki, nella regione di Singida in Tanzania, Pippo Ricci conclude con un invito: “Sono stato fortunato e sento di dover ridistribuire un po’ di questa immensa fortuna a chi ne ha bisogno. Mia mamma mi ha sempre detto che non possiamo salvare il mondo, però dobbiamo fare! MAKE IT HAPPEN.”

FIMAA MiLoMB e Confcommercio MiLoMB vi aspettano giovedì 8 maggio alle ore 18.30, a Palazzo Castiglioni, Corso Venezia 47 Milano, per incontrare Pippo Ricci in occasione della rassegna “Sport per ben essere”.

Posti limitati, prenotazione obbligatoria tramite il seguente link:
https://www.eventbrite.it/e/presentazione-del-libro-volevo-essere-robin-con-pippo-ricci-tickets-1323478362409?aff=oddtdtcreator

di Beatrice Zanolini – direttore FIMAA MiLoMB

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