Inspiring Cities: i 50 anni di Coima e il “sogno” degli studenti per i 50 anni del futuro

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Coima Sgr ha festeggiato i suoi primi 50 anni di attività con un sogno dedicato al futuro, dei giovani studenti e della città. Inspiring Cities, l’evento di festeggiamento è stato ospitato all’interno del Villaggio Olimpico, situato nel cantiere dell’ex Scalo di Porta Romana a Milano, l’opera di rigenerazione urbana in capo al Fondo Porta Romana, promosso e gestito da Coima e partecipato da Covivio, Prada Holding e Coima Esg City Impact Fund. Una struttura simbolo di una Milano in continuo divenire che, al termine della manifestazione olimpica, sarà convertita nello studentato in edilizia convenzionata più grande d’Italia, con oltre 1.700 posti letto.

L’ex Squadra Rialzo, un tempo officina dedicata alla riparazione dei treni, per la prima volta aperta al pubblico, ha riunito 130 studenti universitari ed esponenti del mondo istituzionale e accademico, oltre a numerosi architetti che nel corso degli anni hanno collaborato con Coima.

L’evento è stato concepito come parte integrante di Inspiring Cities, il format ideato da Coima che prevede, oltre al concorso di idee “University Hackathon for Inspiring Cities”, un libro edito da Skira e curato dall’architetto e professor Fulvio Irace e un questionario di prossimo lancio, con l’obiettivo di avviare un confronto aperto e volto a stimolare la riflessione di cittadini, studenti e opinion leader sui modelli ideali e resilienti di città – intesa come luogo di comunità e di civiltà – in grado di rispondere ai principali trend che caratterizzeranno il prossimo futuro, con la consapevolezza che per pensare allo sviluppo urbano dei prossimi anni è fondamentale lo sguardo dei suoi protagonisti: i giovani.

L’evento si è aperto con i saluti istituzionali di Giuseppe Sala, sindaco di Milano, di Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca, e di Andrea Sironi, presidente dell’Università Bocconi, seguiti dall’esposizione dei diversi contributi al futuro delle città elaborati dai 130 studentesse e studenti di alcune fra le più importanti istituzioni universitarie italiane aderenti all’University Hackathon for Inspiring Cities, organizzato sabato 5 ottobre in tre diverse location nel quartiere di Porta Nuova, rispettivamente Bam–Biblioteca degli Alberi Milano e le sedi di Coima e della Fondazione Riccardo Catella, che accompagna i progetti civici e culturali di Coima sul territorio attraverso quattro pilastri: natura, cultura, educazione e inclusione.

Il “sogno” degli studenti: vince l’Università Vita-Salute San Raffaele con il sogno Organism

L’Hackathon, aperto a tutte le università e istituzioni Afam, ha ottenuto la partecipazione di 13 università pubbliche e private: otto di Milano e cinque di Roma. Per ognuno degli atenei che hanno aderito al concorso di idee, 10 universitari sono stati chiamati a proporre nuovi modelli urbani, di comunità, di lavoro, e a immaginare la civiltà che verrà, dando vita a una virtuosa collaborazione di pensiero tra le due maggiori città italiane. Nel corso dell’evento, ciascuna delle 13 squadre ha raccontato il proprio “sogno” di città del futuro, simbolicamente rappresentato da una “parola-sogno”. Ogni intervento è stato introdotto da un pensiero ispiratore dei rispettivi rettori e docenti e accompagnato dalla visione espressa da 13 tra i principali architetti che hanno contribuito alla storia di Coima.

Al termine dell’esposizione dei lavori dei ragazzi, Ferruccio Resta, presidente della Fondazione Politecnico di Milano e della Fondazione Bruno Kessler, ha annunciato le squadre finaliste e il team vincitore dell’Hackathon:

  1. Squadra vincitrice: Università Vita-Salute San Raffaele con il sogno Organism;
  2. Squadra seconda classificata: Università degli Studi di Milano con il sogno Pluralism;
  3. Squadra terza classificata: Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” con il sogno SymbioCity.

Gli elaborati sono stati selezionati da una giuria composta da giovani talenti di Coima, da un rappresentante di Officine Italia e da un rappresentante di Sec Newgate Italia, presieduta da Ferruccio Resta che, nel premiare i finalisti, ha dichiarato: “Le idee espresse dai nostri giovani studenti, provenienti dalle università di Roma e Milano, rappresentano una straordinaria fonte d’ispirazione. Grazie a un approccio interdisciplinare, hanno saputo immaginare città dove l’essere umano torna a occupare il centro di ogni decisione e azione. Nelle loro visioni, sostenibilità, inclusione, giustizia ed equità non restano concetti astratti, ma diventano principi concreti che guidano la trasformazione urbana. Le loro proposte rispondono con intelligenza e creatività alle sfide globali, tracciando un percorso chiaro verso città a misura d’uomo, dove il benessere delle persone è il fine ultimo. È proprio nell’incontro tra idee e realtà che si manifesta la forza delle nuove generazioni: una forza capace di non fermarsi al sogno, ma di contribuire con energia e determinazione alla trasformazione degli spazi urbani in luoghi di opportunità e comunità”.

I giovani: un ponte tra il passato e il futuro di Milano

“Il luogo in cui ci troviamo, il villaggio olimpico e futuro studentato di Porta Romana, racconta la volontà di Milano di continuare a essere una città capace di accogliere, internazionale, innovativa, sostenibile a livello ambientale e sociale – ha commentato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Milano ha attraversato e sta vivendo ancora un periodo di grandi trasformazioni, a cui Coima ha dato un importante contributo. La riqualificazione di aree strategiche, il potenziamento della mobilità urbana, gli interventi di transizione digitale ed ecologica che stiamo realizzando ora sono le fondamenta su cui poggerà la Milano del futuro, una città che si evolve in modo policentrico, per essere sempre più a misura di cittadino”.

Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca: “Caro amministratore delegato Catella, cari rettori, carissimi studenti, immaginate una città per noi. Vivere bene insieme nello spazio di tutti, ricucire il tessuto urbano come fosse una stoffa e starci dentro comodi. Ogni ferita può essere curata, ogni bellezza recuperata, c’è un bagliore oltre al grigio che ha reso triste le nostre città: immaginate. Professori, studenti, siete coinvolti in un’opera collettiva perché nella città che vogliamo c’è uno spazio per tutti, ogni cosa è pensata non solo per sé ma nel rapporto che ha con la realtà in cui è immersa, perché la città del futuro vive di commissioni non di opere singole che sono isole smarrite. Coima festeggia i suoi cinquant’anni di vita ragionando sui suoi prossimi cinquanta. C’è un capitolo da scrivere nel libro della sua storia e lo scriveranno le vostre idee, le idee di voi ragazzi, le idee delle nostre università impegnate a pensare al recupero di aree dismesse, abbandonate, apparentemente compromesse. Insieme ai nostri atenei che, quando hanno cercato nuovi spazi, li hanno trovati nel segno del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità del recupero. Immaginate una città, non una città astratta, non le quinte di un teatro, non una città che vuole stupire, ma la città dove vorreste vivere. Buon lavoro a tutti voi”.

Andrea Sironi, presidente di Generali e presidente dell’Università Bocconi: “Cambiamenti demografici, eventi climatici estremi e trasformazione del mondo del lavoro: settore pubblico, privato e mondo accademico devono ragionare assieme su questi trend, per mettere al centro dei progetti di sviluppo urbani i “cittadini del futuro” e le loro necessità, all’insegna della resilienza climatica, della salute, della sicurezza, e dell’inclusione sociale”.

“Quello fra università e città è un rapporto che affonda le radici nell’origine stessa dell’accademia – ha detto Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui–. I clerici, fino ad allora ‘vagantes’, decisero non a caso di fermarsi negli ambienti più effervescenti dell’epoca per fondare luoghi di elaborazione e trasmissione del sapere nei quali l’innovazione fosse la regola. Le città del futuro non potranno che raccogliere questa eredità per rielaborarla. Nel rappresentare i crocevia ideali fra culture, saperi, costumi e idee profondamente diverse, università e città non possono che interagire in un rapporto di mutuo sostegno. L’università come luogo dell’apprendimento e dell’analisi degli scenari futuri. La città come organismo sociale di accoglienza delle professionalità e di stimolo alla ricerca di nuove soluzioni”.

Manfredi Catella, founder e ceo di Coima: “Nel pensare al nostro cinquantesimo anniversario, è stato naturale pensare ai prossimi 50 anni insieme a giovani che hanno un patrimonio maggiore di futuro. Abbiamo voluto chiamare a raccolta i giovani, tramite i rettori e i docenti delle più grandi università del Paese e creando una collaborazione simbolica tra Roma e Milano, per invitarli a una riflessione sulle città intese come infrastrutture sociali e ambientali fondamentali per il futuro. Le squadre sono state composte con la massima libertà, per stimolare un pensiero olistico e non limitato a specifici ambiti disciplinari. Anche la scelta del luogo in cui oggi ospitiamo questi ragazzi, che ci presentano i loro sogni di città del futuro, è significativo: un quartiere pensato per e dedicato alla gioventù, che accoglierà prima gli atleti delle Olimpiadi invernali 2026 e poi gli studenti, in quello che sarà il più grande studentato convenzionato d’Italia”.

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