Rigenerazione urbana: un valore aggiunto immobiliare da 54,65 miliardi

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Nelle quattordici città metropolitane italiane le azioni di rigenerazione urbana coinvolgeranno oltre 11,4 milioni di metri quadrati complessivi in un’ottica di lungo periodo, creando un valore aggiunto immobiliare di 54,65 miliardi di euro, con impatti indiretti pari a 51,25 miliardi e ricadute indotte di natura sociale da 55,2 miliardi di euro. Sono questi alcuni dei dati emersi durante il tavolo di lavoro “Città Metropolitane”, organizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Confindustria Assoimmobiliare, nel corso del 32°Forum Scenari di Rapallo.

La tavola rotonda “Città Metropolitane”, moderata da Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari immobiliari, ha visto la partecipazione, insieme a Davide Albertini Petroni (presidente di Assoimmobiliare) di esponenti di cinque città metropolitane: Giancarlo Tancredi (assessore alla rigenerazione urbana del comune di Milano), Maurizio Veloccia (assessore all’urbanistica di Roma Capitale); Laura Lieto (vicesindaco, assessore all’urbanistica del comune di Napoli); Paolo Mazzoleni (assessore all’urbanistica del comune di Torino); Mario Mascia (assessore all’urbanistica del comune di Genova).

Nel corso del panel, sono stati affrontati alcuni dei temi più importanti riguardanti la gestione e la pianificazione delle azioni di promozione e rigenerazione dei territori, dalla centralità della governance coordinata tra differenti enti a livello metropolitano fino al tema del living nelle sue numerose sfaccettature, e dai tempi di gestione delle pratiche di operazioni sul tessuto urbano alle possibilità derivanti dall’adozione di strumenti di collaborazione tra soggetti pubblici e privati per massimizzare e efficientare i processi.

“Alcune delle sfide più complesse che le maggiori città italiane stanno fronteggiando per diventare più vivibili e inclusive potranno essere vinte solo attraverso la collaborazione tra amministrazioni locali, terzo settore, investitori e operatori immobiliari privati – dichiara il presidente di Confindustria Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni -. La transizione ecologica, la necessità di ampliare l’offerta di residenze economicamente accessibili e di rigenerare ampie parti dei territori urbani, infrastrutturandoli e dotandoli di servizi in linea con le esigenze contemporanee, sono obiettivi che non riguardano solo la qualità di vita dei cittadini ma, più in generale, la capacità del Paese di ammodernarsi e rimanere competitivo a livello internazionale, per attrarre e trattenere capitali e talenti. Per questa ragione abbiamo voluto riunire gli Assessori all’urbanistica di cinque fra le principali città italiane: Milano, Torino, Genova, Roma e Napoli. Al di là delle peculiarità che ciascuna di esse esprime, crediamo infatti che queste realtà siano accomunate dall’identico bisogno di comprendere i profondi cambiamenti sociali, economici e demografici in atto e di individuare le migliori politiche pubbliche, da un alto, e le più efficaci strategie di collaborazione con il settore privato, dall’altro, che consentano di dare risposte di lungo periodo ai bisogni sociali emergenti. Gli spazi per il dialogo e la collaborazione pubblico-privato sono molto ampi. Come Confindustria Assoimmobiliare siamo fortemente convinti del contributo che gli operatori del settore immobiliare portano alla costruzione del benessere dei cittadini e nella generazione di valore sociale. Migliore è il dialogo con il settore pubblico, più incisivo e ampio potrà essere il contributo portato.”

“Il tavolo sulle città metropolitane – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – è nato con l’obiettivo di proporre all’interno del Forum Scenari un momento di dialogo tra i rappresentanti delle istituzioni, gli operatori e gli investitori del settore, per analizzare le criticità e sollecitare il confronto, grazie alla collaborazione di Confindustria Assoimmobiliare, portavoce nazionale delle misure normative migliorative che l’industria del real estate propone per uno sviluppo inclusivo e sostenibile del Paese”.

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