Buona ripresa degli uffici, che nel 2024 raggiungono la seconda posizione per volumi di investimento in uno scenario dove, grazie a operazioni con un volume maggiore, cresce anche la dimensione media delle transazioni.
L’evidenza emerge dal secondo rapporto di Savills “Italian office spotlight”, secondo cui il settore ha registrato un volume di investimenti complessivo di circa 2,2 miliardi di euro, confermando la rilevanza dell’asset class nel mercato italiano pur a fronte di investitori più selettivi che in passato.
Milano si conferma la location più ricercata, attraendo il 50% dei volumi totali con 26 transazioni, complice la porzione uffici del deal di Kering in via Montenapoleone che ha trainato l’attività. Roma ha invece visto aumentare la propria quota di mercato, raggiungendo più di 850 milioni dall’inizio dell’anno grazie a tre deal di grandi dimensioni. Anche la dimensione media delle transazioni continua a crescere, mentre l’attività di capitali esteri si consolida: la moneta internazionale ha infatti caratterizzato il 48% dell’attività. Dopo la crescita dei rendimenti netti prime nel corso degli ultimi dodici mesi, che ha portato Milano al 4,25% e Roma al 4,75%, si attende una possibile compressione nei prossimi mesi, grazie a una politica monetaria meno restrittiva e a un ritorno dei capitali verso il settore, seppur in modo selettivo e sostenuti da buoni fondamentali lato leasing.
Assorbimento uffici a Milano in linea con gli ultimi 5 anni
Dall’inizio dell’anno l’assorbimento di uffici a Milano ha registrato circa 380.000 mq, un valore sostanzialmente in linea con la media degli ultimi 5 anni (-2%). Questo assestamento porta con sé una crescita nel numero di transazioni (+6% YoY) che raggiungono il valore più alto mai registrato, a conferma dell’interesse degli occupier verso spazi con tagli più ridotti ma di qualità superiore, in grado A e con certificazioni ESG. La disponibilità rimane ancora molto bassa, specialmente nelle aree più centrali e per asset competitivi; questo ha portato i canoni prime a crescere ancora negli ultimi 6 mesi, e continua ad alimentare la domanda in zone meno centrali. L’alta competitività per gli asset migliori in aree prime si traduce in un take-up di grado A che è rimasto in linea con la media degli ultimi cinque anni, al 72%. La pressione sul mercato verrà parzialmente alleviata con il completamento di 49 progetti, previsto entro il 2027, per un totale di 550.000 mq circa.
Eros Chiodoni, head of office leasing, afferma “Il mercato del leasing uffici registra ancora degli indicatori positivi, sia in termini di assorbimento che in termini di dinamismo della domanda, che però vede una contrazione nella dimensione media delle transazioni.
Gli occupier sono però sempre più selettivi e attenti alla qualità del prodotto immobiliare, alla soddisfazione dei criteri di certificazione green, nonché alla location che rimane fondamentale nella scelta, non necessariamente centrale purché ben collegata e servita. I canoni prime, specialmente in Centro e nel distretto di Porta Nuova, seguono con un rialzo, in qualche caso anche sensibilmente, ridisegnando il trend di crescita graduale degli ultimi anni. Segnali tutti positivi dunque, che aprono a nuove e interessanti prospettive nell’immediato futuro, con un occhio puntato sul mercato del lavoro, che potrebbe svelare nuovi risvolti legati alle politiche di ritorno in ufficio delle aziende.”
Marco Montosi, head of investment, dichiara: “Nel 2024, il settore degli uffici ha raggiunto un volume di investimenti pari a 2,2 miliardi di euro. Questo risultato sottolinea la centralità dell’asset class nel mercato immobiliare italiano, nonostante l’attività sia concentrata su asset selezionati e di alta qualità. Milano e Roma si confermano come le destinazioni principali per gli investitori, capaci di attrarre operazioni di grandi dimensioni.”