Milano Certosa District – al centro di un importante programma di rigenerazione urbana promosso da RealStep – presenta il sistema di wayfinding e la nuova identità del distretto dei talenti a firma dello studio di progettazione Migliore+Servetto. Con questo lavoro, lo studio milanese torna a riflettere sul tema dell’identità urbana, attraverso un intervento che mira a generare valore sociale, con lo scopo di attivare una relazione positiva e condivisa con la comunità.
“Abbiamo scelto di affidarci a Migliore+Servetto per la loro capacità di tradurre i valori di un luogo in un linguaggio visivo e narrativo che parla alle persone. Con loro abbiamo costruito non solo un sistema di orientamento, ma una nuova e viva identità del Milano Certosa District: un distretto dei talenti, inclusivo e dinamico, che celebra il saper fare e la cultura del quotidiano. Questa nuova identità visiva è un passo fondamentale per consolidare il legame tra il quartiere e la sua comunità, e per restituire a Milano uno spazio capace di generare valore sociale e connessioni autentiche.” Ha commentato Pietro Guidobono Cavalchini, cio di RealStep
Lo studio è stato chiamato a ideare il sistema di orientamento e wayfinding che si sviluppa come spina identitaria attraverso tutto il quartiere e che accoglierà in crescendo nei prossimi anni i nuovi residenti, insieme ai lavoratori e i visitatori che transitano nel quartiere, un luogo del “saper fare”, che trae la sua forza identitaria dalla presenza dei suoi artigiani, musicisti e ristoratori.
“Ci piace definire questo progetto un sistema di archigrafia urbana, un mappare esteso che lavora su tracce di memoria, identità e racconto per una città che sia casa collettiva. Un’architettura dei segni che non indica unicamente le destinazioni d’arrivo, ma anche che cosa troverà il viaggiatore nel suo percorso, e perché”. Hanno dichiaraeto Ico Migliore e Mara Servetto
Il progetto è sviluppato attorno ai concetti di partecipazione, multisensorialità e accessibilità, costruendo collegamenti e narrazione a partire dai tre driver del distretto: Food, Music e Arts. Di qui l’elaborazione di un nuovo simbolo: una sorta di elica che contribuisce a rafforzare l’identità del distretto dal punto di vista grafico. Una presenza morbida, amichevole e riconoscibile che accompagna il visitatore in tutte le aree d’interesse del quartiere.
Riprendendo la cromia specifica di Milano Certosa District, l’arancione, il pin fonde le sue tre anime, a loro volta identificate attraverso la scelta di una nuova palette dai toni brillanti e luminosi ispirata ai colori del quartiere: il verde per l’area Food, il rosa per l’area Music e il celeste per l’area Arts. Tonalità fredde e delicate che si accordano con l’arancione identitario senza mai sovrastarlo. I tre driver sono inoltre identificati da tre font diversi: uno audace e allegro per l’area Food (Valizas), uno dal sapore vintage ed elettronico per l’area Music (Chakra Petch) e infine uno più classico e graziato che unisce l’anima contemporanea a quella più vicina alla tradizione dell’area Arts (Beirut).
Lo studio ha stilato un manifesto in cinque punti che descrive l’intero progetto come sistema camaleonte, poiché, nel suo insieme, è adattabile, modulabile in futuro anche attraverso espedienti digitali; come circuito di Urban Trekking, per scoprire il quartiere attraverso itinerari inediti che coinvolgono il visitatore in modi sempre nuovi; come cantiere parlante, perché l’intervento valorizza la continua evoluzione del sito con le sue aree di cantiere e le sue diverse esigenze secondo il concetto di “meanwhile uses”; come agorà diffusa, per la presenza di luoghi di convivialità all’aperto; e infine come acceleratore d’identità, anche grazie ad alcuni dei suoi elementi di maggiore importanza come la Bacheca del Distretto, un luogo per informare e informarsi.
All’interno dell’ampio intervento di wayfinding e grafica ambientale, lo studio Migliore+Servetto ha poi progettato diversi elementi fisici, anch’essi secondo le logiche cromatiche e visive dell’intero sistema e fondamentali all’orientamento degli utenti e dei visitatori. Tutti gli oggetti disposti lungo il percorso presentano caratteristiche, dimensioni e informazioni diverse a seconda dell’utente e del livello di approfondimento.
L’abaco consta di interventi installativi e interventi grafici e comprende:
- Banner: un imbandieramento che segue il ritmo della facciata de La Galleria. Manifatture Artigiane Certosa, con parole chiave, claim e pattern.
- Pin building: quattro elementi che identificano gli asset del distretto attualmente esistenti: Le Botti, Il Pennellificio, La Forgiatura e La Galleria. Manifatture Artigiane Certosa;
- Totem: elementi verticali freestanding ad altezza uomo per fornire indicazioni e orientamento verso i diversi luoghi di Milano Certosa District;
- Billboard: situati in Piazza Cacciatori delle Alpi, questi tre grandi pannelli evidenziano i tre driver del quartiere: Food, Music e Arts;
- Cesata: estesa per circa 100 metri su via Varesina, è arricchita da cornici di colore che richiamano le anime del quartiere e di mappe per percorsi di urban trekking ragionato;
- Street Painting: un percorso grafico-ambientale di 1 km che guida il visitatore dalla stazione di Milano Certosa agli spazi de La Galleria, identificando i punti di maggiore interesse del quartiere.
L’intervento grafico rappresenta dunque uno dei tasselli del progetto più ampio di rendere il cantiere uno spazio permeabile e dinamico, un luogo vivo dove muoversi e incontrarsi tra sicurezza e accoglienza.