In Italia, nel biennio 2022-2023, il 57,5% degli acquirenti ha scelto di affidarsi a un’agenzia per la propria operazione immobiliare. Inoltre, ben il 79,8% dei clienti interessati all’acquisto ha espresso un giudizio nel complesso tra il buono e l’ottimo in merito ai servizi ricevuti.
Questa la prima evidenza dell’indagine Le famiglie italiane e il mercato immobiliare” effettuato da Tecnoborsa.
Margini di miglioramento
Tuttavia emerge un margine di miglioramento sulla varietà dei servizi dal momento che il 50% di coloro che hanno utilizzato l’agenzia per portare a buon fine la transazione, avrebbe voluto ricevere supporto almeno per una parte delle attività attualmente svolte dai notai come l’individuazione di eventuali ipoteche o oneri; il 44,9% avrebbe voluto ottenere in agenzia l’attestazione a garanzia della regolarità della documentazione prevista dalla normativa vigente per effettuare la compravendita, facilitando così anche l’accesso a finanziamenti e agevolazioni fiscali; il 44,5% dei clienti avrebbe apprezzato la possibilità di essere messo in contatto con tecnici e professionisti qualificati per preventivi di spesa, progettazione di lavori di ristrutturazione o di adeguamento dell’immobile, e la possibilità di ricevere pratiche urbanistico-edilizie; il 38,4%, a parità di punteggio, la possibilità di ricorrere attraverso l’agenzia a ditte edili/operai per facilitare gli interventi successivi all’acquisto, dalla semplice tinteggiatura alla ristrutturazione completa e che l’agenzia fosse disposta ad fornire servizi successivi all’acquisto, come ad esempio i subentri/volture nelle varie utenze; il 27,4% vorrebbe che l’agente fornisse un servizio di consulenza sulle opportunità di finanziamento con banche o istituti di credito; il 24,3% che offrisse anche un servizio di consulenza circa l’opportunità e convenienza economico- commerciale dell’esecuzione di interventi di cambio di destinazione d’uso e, infine, il 18,5% avrebbe gradito una assistenza successiva all’acquisto, per proporre e gestire il bene acquistato sul mercato delle locazioni.
Andando ad analizzare attraverso quali canali informativi l’acquirente è venuto a conoscenza dell’abitazione poi effettivamente comprata si evidenzia un singolare podio che affianca al web il più tradizionale dei metodi: ai primi due posti ci sono infatti gli annunci pubblicati attraverso Internet: in particolare, con il 37,6%, quelli sui siti di offerte immobiliari e, con il 19,7%, quelli diffusi attraverso i social network ma al terzo posto, con il 18,7%, si trova il classico passa parola con conoscenti, vicini o custodi di stabili.
A seguire, con percentuali più basse, per l’8,7% delle famiglie italiane la casa è stata individuata recandosi fisicamente nelle agenzie immobiliari; per l’8,1% è stata fondamentale la consultazione di riviste specializzate; infine, il 7,3% ha trovato la casa dei propri sogni imbattendosi nel tradizionale cartello stradale con l’indicazione ‘vendesi’.
Peraltro, il 59,9% di quanti hanno individuato il bene successivamente comprato leggendo gli annunci presenti su Internet, sulle riviste specializzate/quotidiani e/o su cartelli vendesi, ha affermato che gli annunci erano stati pubblicati da un’agenzia immobiliare; quindi, sommando questo valore a quello di coloro che si sono recati direttamente in agenzia, si ottiene il dato del 68,6% delle famiglie acquirenti che è venuto a conoscenza dell’opportunità di acquisto, in modo diretto o indiretto, attraverso un’agenzia immobiliare. Che quindi rimane il canale informativo più attivo.
Il 68,4% di chi vende si affida all’agenzia immobiliare
Passando ora all’analisi dal lato della vendita, è emerso che il 68,4% delle famiglie che ha venduto un immobile nel biennio in esame ha fatto ricorso al supporto tecnico professionale dell’agenzia immobiliare. Confermando il trend crescente del ricorso all’agenzia immobiliare da parte di chi vende.
Da un focus sui criteri che guidano la scelta dell’agenzia a cui affidare l’immobile successivamente venduto è emerso che nel 31,1% dei casi è stato seguito il consiglio di amici, parenti e/o conoscenti; nel 26,3% dei casi si è optato per un’agenzia situata nella zona di residenza del venditore o comunque in quella di localizzazione dell’immobile venduto; nel 19,9% dei casi, la decisione è stata presa affidandosi a cartelloni pubblicitari; nel 15,5% la scelta è stata orientata da spot televisivi e, infine, solo nel 7,2% dei casi tramite magazine/opuscoli distribuiti dall’agenzia.
Chiedendo poi un giudizio sui servizi ricevuti, è emerso che il 67% ha espresso un giudizio complessivamente positivo, tra il buono e l’ottimo.
Il restante 33% ha optato per soluzioni alternative al ricorso all’agenzia immobiliare principalmente per ragioni economiche, per non dover sostenere il costo della provvigione, per la percezione di una scarsità di servizi o per una mancanza di fiducia negli agenti.
Da un focus ulteriore su quanti hanno ritenuto i servizi di assistenza e/o consulenza non totalmente soddisfacenti Tecnoborsa ha ricavato la classifica ideale dei servizi che si sarebbe voluto ricevere: la percentuale maggiore –il 57,1%- va al servizio di ristrutturazione con realtà virtuale così da avere una idea concreta delle potenzialità del bene; per il 42,9% sarebbe stato utile ricevere un supporto nell’individuazione di tecnici e operai per sanare eventuali irregolarità prima di immettere il bene sul mercato; infine, al 37%, avrebbe fatto piacere ricevere un servizio di home staging per arredare e presentare l’immobile al meglio, così da ottenere un valore commerciale superiore.
Andando a indagare sui canali utilizzati per promuovere il bene venduto da parte delle famiglie italiane che non hanno fatto ricorso all’aiuto dell’agenzia immobiliare per effettuare la vendita è emerso che il 45,7% ha utilizzato il passa parola; il 31,9%, a parità di punteggio, i siti specializzati presenti su Internet e i social network; il 13,8% i cartelli vendesi; infine il 12,1% le riviste specializzate.
Valutazione immobiliare sotto i riflettori
I dati rilevati nell’Indagine 2024 evidenziano un’attenzione crescente da parte delle famiglie italiane alla valutazione degli immobili, sia in fase di vendita che di acquisto. Il dato più significativo è rappresentato dal fatto che il 71,5% degli acquirenti ha effettuato una valutazione, sia affidandosi a uno specialista sia procedendo in autonomia.
Dall’analisi delle modalità operative scelte per l’attribuzione del valore all’immobile si è riscontrato che il 26,8% ha stimato l’immobile affidandosi ai dati pubblicati nei listini ufficiali; il 26,6% ha preferito il ‘fai da te’ stimando l’immobile attraverso programmi presenti su Internet; il 24,8% ha fatto ricorso all’agenzia immobiliare; infine, il 15,2% si è rivolto ad un libero professionista abilitato. Inoltre, dalle percentuali emerge una prevalenza dei metodi autonomi e che molti acquirenti hanno fatto ricorso a due o più canali per stimare il valore del bene da acquistare.
Dal lato dell’offerta è emerso che ben l’80,4% delle famiglie ha fatto valutare l’immobile prima di immetterlo sul mercato, a conferma dell’importanza attribuita ad una valutazione accurata dell’immobile nella fase di vendita.
Analizzando nello specifico le modalità operative scelte, emergono tuttavia alcune tendenze interessanti. Similmente a quanto osservato per gli acquirenti, anche i venditori mostrano una preferenza per i metodi di valutazione autonomi, infatti, il 31,1% ha valutato l’immobile facendo ricorso ai dati pubblicati da listini ufficiali; il 30,8% ha stimato l’immobile da solo tramite programmi presenti su Internet per una percentuale complessiva del 61,9% che opta per soluzioni autonome.
Le agenzie immobiliari mantengono peraltro un ruolo rilevante nel processo di valutazione, con il 28,1% dei venditori che si è affidato loro; infine, il 14,4% ha scelto di rivolgersi a liberi professionisti abilitati con un totale del 42,5% dei venditori che ha preferito fare ricorso a tecnici esperti per il prezzo da attribuire al proprio immobile prima di presentarlo sul mercato.