Di Ognuno torna a Hospitality 2025: un’experience immersiva per un’ospitalità accessibile

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Il progetto pluriennale DI OGNUNO torna a Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza con un nuovo spazio esperienziale dedicato all’accessibilità nel settore dell’industria alberghiera ed extra alberghiera. Il tema di quest’anno è la progettazione di una sala colazioni inclusiva e confortevole, che valorizza le diverse esigenze di accessibilità alimentari, fisiche e cognitive, ricorrendo a soluzioni progettuali mirate.

Il concept è frutto della volontà di Hospitality, la fiera internazionale leader in Italia per l’hotellerie e la ristorazione organizzata da Riva del Garda Fierecongressi, di sviluppare un’area che raccontasse l’ospitalità accessibile.

L’idea è stata studiata e realizzata dal team di architetti di Lombardini22, specializzati in progettazione fieristica e accessibilità, e grazie alla consulenza di Village for all – V4A. L’obiettivo è quello di proporre un’esperienza immersiva che metta in evidenza le criticità di una progettazione poco inclusiva e, al tempo stesso, dimostrare come intervenire per migliorare l’accessibilità e il benessere di tutti gli utenti.

“Il progetto DI OGNUNO nasce per offrire esperienze concrete e immersive a ristoratori, albergatori, baristi e operatori dei pubblici esercizi. L’obiettivo è far comprendere cosa significhi realmente l’inclusività, non solo osservandola, ma anche vivendola: come ci si sente a muoversi con una carrozzina, o a gestire le difficoltà di chi è, ad esempio, ipovedente. Quest’anno ci siamo focalizzati sulla sala colazioni, un’area chiave per ogni struttura ricettiva. Proponiamo idee e soluzioni a tutti gli operatori per rispondere a un’esigenza di mercato in forte crescita e che rappresenta un’importante opportunità di business” – commenta Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi.

“Il progetto DI OGNUNO è un vero e proprio laboratorio di idee e soluzioni per il settore HoReCa – dichiara l’architetto Cristian Catania, Reinventing fair project director e Design for all consultant di Lombardini22 – La sua missione è sensibilizzare operatori e professionisti su come una progettazione accessibile possa migliorare la qualità dell’accoglienza, generando al contempo valore sociale ed economico. Un ambiente inclusivo non è solo un vantaggio per gli ospiti con esigenze specifiche, ma rappresenta un’opportunità per migliorare l’esperienza di tutti e ampliare il bacino di clienti potenziali, generando anche un ritorno economico. Questo percorso”, conclude Catania, “ha anche l’obiettivo di aprire una riflessione sull’accessibilità come elemento di innovazione per la creazione di spazi che siano realmente DI OGNUNO”.

“In vacanza non si va perché vengono rispettate delle norme – sottolinea Roberto Vitali ceo e co-founder di Village for all – V4A, ma perché ci si sente accolti e ascoltati. L’ospitalità accessibile non è un obbligo normativo, ma una leva strategica per il futuro del settore: significa offrire un’accoglienza attenta alle esigenze di tutti, migliorando l’esperienza del cliente e generando nuove opportunità di mercato. L’Ospitalità Accessibile è quella che sa trasformare l’accessibilità in valore economico e sociale, innovazione e crescita sostenibile per le imprese.”

L’esperienza DI OGNUNO: vivere il comfort e il discomfort

“Siamo troppo abituati al discomfort, dobbiamo abituarci al comfort”: è il presupposto da cui è scaturito il concept di questa edizione. L’installazione si divide in due aree: una dedicata al discomfort, pensata per sottolineare come il disagio sia spesso parte della nostra quotidianità, e una al comfort, che rappresenta un luogo progettato con consapevolezza per creare benessere all’ospite. La sua forma richiama un’impronta, rappresentazione tangibile del concetto di universalità e diversità.

In ciascuna delle due aree il visitatore potrà toccare con mano le due esperienze, grazie alla collaborazione con ASTRID – l’Associazione Trentina per l’Inclusione e la Disabilità OdV, che accompagna i visitatori nell’esperienza immersiva illustrando le specifiche del progetto.

Zona esterna: il discomfort. Nell’area aperta della zona esperienziale il visitatore si trova in una sala colazioni che presenta criticità esasperate.

Immediatamente si è chiamati ad affrontare una serie di ostacoli architettonici: un tappeto a pelo alto che intralcia i movimenti, le gambe del tavolo della colazione, quadrato e spigoloso, sono ingombranti e molteplici, impedendo di sedersi comodamente e lo spazio intorno alle sedute è stretto. L’area buffet è a sua volta volutamente inaccessibile: il piano è troppo alto, le etichette che accompagnano le portate non specificano la lista ingredienti, le alzatine sono alte e riposte troppo lontane dal bordo, i contenitori sono troppo simili tra loro rendendo difficoltoso il riconoscimento degli alimenti e le posate sono difficili da impugnare.

Gli arredi presentano colori poco contrastanti con il pavimento, ostacolando la riconoscibilità delle sedute. I fattori di disturbo si estendono anche alla qualità ambientale: l’illuminazione dei faretti è molto intensa e resa abbagliante dalla presenza di una sfera a specchi. Grazie a una doccia sonora, viene riprodotto il disturbo acustico del vociare in un ristorante affollato e la comunicazione risulta poco chiara. Al centro del tavolo un’ampolla olfattiva riproduce gli odori di diversi alimenti mischiati fra loro. La progettazione olfattiva è un elemento fondamentale per garantire il comfort in uno spazio dedicato al food, per evitare che gli odori delle pietanze si sovrappongano tra di loro. Anche a livello comunicativo nell’area discomfort viene esasperata la progettazione non inclusiva: scritte bianche su pareti a specchio rendono la lettura molto faticosa.

Zona interna: il comfort. Nella stanza dedicata alla progettazione inclusiva vengono applicate tutte quelle attenzioni che rendono gli spazi accoglienti per ognuno.

Gli arredi sono accessibili e confortevoli: il tavolo è rotondo per facilitare la comunicazione tra commensali e la lettura del labiale, ed è sorretto da un unico supporto, facilitando l’inserimento delle gambe sotto al piano. Le sedute sono ergonomiche e diverse fra loro per renderle riconoscibili. Intorno al tavolo lo spazio è sufficiente per muoversi in maniera agevole attorno alle sedute e l’illuminazione è morbida e soffusa. Le pareti della stanza sono ricoperte da pannelli fonoassorbenti riconfigurabili per creare aree raccolte e schermate che isolano dai rumori esterni e facilitano la comprensione della conversazione. I pannelli a parete sono chiari e ben leggibili, grazie al contrasto tra i colori, alla dimensione adeguata del testo e all’utilizzo di pittogrammi. Anche in quest’area ritroviamo un tavolo buffet, ma questa volta l’utente può usufruirne in maniera accessibile. Il tavolo ha un’altezza confortevole, gli ingredienti di tutti gli alimenti vengono specificati, i contenitori per le pietanze sono ben distinguibili fra loro anche grazie all’utilizzo di colori differenti. Il bordo del piano risulta sgombro per poter appoggiare il piatto, e i coperchi degli scaldavivande sono a scorrimento, per non impegnare le mani. Anche qui ritroviamo delle ampolle olfattive che riproducono gli aromi di diversi alimenti (caffè, vaniglia e cannella), ma questa volta gli odori sono ben riconoscibili e non risultano sgradevoli.

L’accessibilità oltre le barriere fisiche

Il progetto DI OGNUNO non si limita a evidenziare le problematiche architettoniche, ma approfondisce anche l’accessibilità sensoriale e alimentare.

L’olfactive design è una parte fondamentale dell’esperienza, ad esempio tramite elementi di stimolazione olfattiva è possibile mostrare come un ambiente ben progettato possa migliorare il benessere degli ospiti. Come già dimostrato, anche la progettazione acustica riveste un ruolo fondamentale per garantire il comfort. Evitando materiali che riflettono il suono e rivestendo le pareti di materiali fonoassorbenti capaci di catturare l’energia sonora e ridurre il riverbero si può garantire un’esperienza gradevole per ognuno.

Un aspetto fondamentale è anche l’inclusività alimentare, con una scelta di pietanze per soddisfare tutte le esigenze dietetiche, religiose e culturali degli utenti.

Ai visitatori dello stand viene consegnato un menù particolare, una raccolta di consigli pratici per un’ospitalità più attenta alle necessità di ogni ospite. Questo omaggio vuole rappresentare uno strumento di sensibilizzazione ai professionisti del settore hospitality, così che possano orientarsi nella risposta alle diverse esigenze degli ospiti delle strutture.

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