Dai mutui green possibile sostegno all’efficienza energetica in Europa

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Potenzialmente i mutui green, assieme alla garanzia giovani Consap, potrebbero essere le due leve capaci di spingere il mercato del residenziale ad alta efficienza nel paese.

Sulla garanzia la proroga c’è fino al 2027, ma l’Italia sembra non essere ancora un paese dove il mutuo green si fa sentire, e le ragioni sono molto probabilmente da ricercare nei costi, non tanto del mutuo, bensì degli immobili finanziati, che di media sono il 25% superiori a un immobile non efficiente.

Questa forma di accesso al credito, infatti, è dedicata a chi acquista un’abitazione di classe energetica B e superiore, o a chi ristruttura, migliorando del 30% le prestazioni energetiche dell’immobile.

La convenienza sta in un tasso più basso, che tanto basso non è. A marzo 2025 secondo le rilevazioni di Facile.it il mutuo green ha infatti toccato il 2,25% fisso, quindi buono ma non così eclatante rispetto al mutuo classico.

In media il risparmio è di 20-30 punti base rispetto ai mutui tradizionali e le banche lo concedono anche perché un’abitazione efficiente si svaluta meno sul mercato e diventa quindi una garanzia ipotecaria più solida.

Manca il supporto dall’Europa

>Anche se il capitolo Case green sembra essere al momento congelato, l’Europa non dà segni sul fronte di una disciplina unica sui mutui green, e di conseguenza, manca un recepimento da parte dello stato italiano.

In sostanza, manca una base armoniosa di valutazione degli immobili che possono rientrare tra gli asset finanziabili con questo tipo di mutui.

Basarsi solo sulla classe energetica? Finora si è fatto così e questa può essere una soluzione se l’immobile è già in classi energetiche elevate, ma quando si tratta di ristrutturare serve forse più precisione.

Un’abitazione in classe D a Bolzano può infatti richiedere molto più dispendio energetico rispetto a una classe D nel sud Italia e, di conseguenza, più lavori, più spese e più denaro da richiedere all’istituto di credito.

Da qui la necessità di sistemi che valutino in modo più approfondito le potenzialità di effcienza di un immobile, che alcune banche stanno già comunque adottando in autonomia.

Questo potrebbe chiarire e spingere i mutui green, che nel 2024 si sono comunque guadagnati il 10% del mercato, quindi una fetta che va considerata.

Se qualcosa si sblocca dall’Europa forse questi finanziamenti possono diventare ancor più convenienti, o forse no. Di certo possono diventare più popolari, soprattutto tra i giovani che, accoppiandoli con la garanzia Consap, sarebbero in condizione di fare scelte che spingono il mercato delle case efficienti in Italia così come nel vecchio continente.

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