Albertini Petroni: “Rivedere la normativa in materia di edilizia sociale per rispondere all’emergenza abitativa”

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Riceviamo dall’ufficio stampa di Assoimmobiliare e volentieri pubblichiamo

Affrontare l’emergenza abitativa richiede un mix di soluzioni: nel breve periodo è fondamentale mettere a disposizione gli alloggi attualmente vuoti e dare un sostegno economico alle famiglie, mentre nel lungo termine è necessario costruire nuove case di edilizia sociale all’interno delle nostre città.” Così Davide Albertini Petroni, presidente di Confindustria Assoimmobiliare, in occasione del convegno “Edilizia Residenziale Pubblica: Sfide e Opportunità per le Ater”, in corso giovedì 10 mattina al Senato.

“Questo percorso non può essere affrontato solo dal settore pubblico: è essenziale attivare partenariati pubblico-privato, integrando l’edilizia residenziale pubblica con quella sociale, a determinate condizioni. Serve, prima di tutto, un linguaggio urbanistico condiviso e delle linee guida unitarie tra edilizia residenziale pubblica e sociale, qualificare a livello nazionale cosa rientra nel calcolo della Superficie Utile, derogare dalle dotazioni di legge dei parcheggi ormai esuberanti e dare attuazione alle Definizioni Tecniche Unitarie. Guardando al lungo termine è urgente avviare grandi interventi di rigenerazione urbana, laddove le economie di scala permettono la realizzazione di una quota importante di edilizia residenziale sociale. Negli interventi più piccoli, occorre pensare ad una monetizzazione della superfice dell’edilizia residenziale sociale non realizzata, dotando il Comune di una risorsa economica utile a sviluppare piani di ristrutturazione degli edifici in proprietà oppure a dare un contributo di sostegno alle famiglie. In questo contesto, la quota di edilizia residenziale sociale va calibrata rispetto all’edificabilità complessiva e alle dimensioni minime dei lotti, evitando soglie imposte per legge che rischiano di bloccare ogni iniziativa.”

“Infine, una riflessione sui costi: il costo di costruzione è cresciuto sensibilmente negli ultimi anni e le aree edificabili hanno talvolta prezzi elevati. Servono dotazioni pubbliche di aree e immobili con concessioni pluridecennali che rendano gli interventi economicamente sostenibili. Solo con un approccio integrato, realistico e condiviso potremo coniugare edilizia pubblica, sociale e sostenibilità urbana”.

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