Inaugurata Coral Dome, la microarchitettura di Lombardini22 per dot Materica

Data:

Nei chiostri del complesso di San Marco presso Brera Design District è stato inaugurato il progetto Coral Dome, un futuro microspazio ideato da Matteo Noto, director di Fud Factory-Lombardini22, e LeonardoCeccarelli, architetto di Lombardini22. Il progetto si inserisce all’interno di dot Materica, il format espositivo curato da Sabina Antonini e Alessandra Coppa per dot – Design Outdoor Texture, un evento dedicato al living design organizzato da Vg crea in collaborazione con En Space network.

L’edizione 2025 mette a tema la materia, intesa come principio generativo del progetto. L’evento propone un percorso espositivo che approfondisce la ricerca materica alla base del design contemporaneo e indaga il rapporto tra naturale e artificiale, tra artigianale e tecnologico. Protagonisti della sezione dot Materica sono quattro progetti di microarchitetture, frutto dell’idea di quattro diverse realtà e pensate per essere collocate negli spazi esterni delle strutture alberghiere. Ogni progetto si ispira a un paesaggio differente, ma sono tutti accomunati da una ricerca mono materica e da un approccio che integra creatività e sistemi di generative AI. Tra questi, Coral Dome si ispira agli ambienti marini, in particolare alle grotte costiere, simili a rifugi modellati dalle onde, e alle aggregazioni coralline, nate a partire da una piccola unità che si moltiplica dando vita a configurazioni sempre diverse.

Pattern modulari, texture materiche, colori e giochi di luce: tutte le suggestioni offerte dagli scenari marini sono state sintetizzate e rielaborate tramite l’AI, con un processo che ha permesso di definire degli input progettuali di partenza. Le soluzioni generate artificialmente sono state quindi selezionate e affinate, arrivando a definire il progetto: quattro moduli semiaperti formati da lastre orizzontali, che richiamano la stratigrafia delle rocce e che possono comporsi liberamente per formare innumerevoli configurazioni.

Come spiega Matteo Noto, director di Fud Factory-Lombardini22, «il progetto si pone l’obiettivo di tornare alla materia come elemento di design, modellandola con l’intelligenza artificiale e la progettazione parametrica fino a realizzare quattro microarchitetture aggregative e riconfigurabili per l’hospitality: un rifugio modulare capace di reinventarsi come un corallo».

Coral Dome è il risultato di un processo progettuale che fonde natura, AI e computational design, dando vita a un’architettura modulare, replicabile e adattabile, in continua evoluzione. L’aggregazione delle singole componenti consente di creare spazi che superano la rigidità funzionale delle microarchitetture e restituiscono un’esperienza immersiva in cui l’architettura veicola il contatto con l’esterno.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Related articles

La catena polacca Halfprice apre al Merlata Bloom Milano

HalfPrice, con la sua offerta moda, accessori e prodotti per la casa di marchi internazionali a prezzi accessibili...

Tk Elevator installerà 16 nuove scale mobili in Centrale a Milano

TK Elevator Italia si è aggiudicata la fornitura, l'installazione e la manutenzione di 16 nuove scale mobili per...

Risanamento sottoscrive l’Addendum al development framework agreement

Risanamento S.p.a.  - in esecuzione del relativo term sheet vincolante già noto al mercato e a seguito dell’avveramento...

Caro stanze: in 4 anni rincari fino al +70%

In 4 anni i rincari delle stanze arrivano a superare il +70% in alcune città, con aumenti a...