Crt punta 100 mln per la rinascita delle Officine grandi riparazioni

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Le molteplici destinazioni d’uso delle rinate Ogr Officine Grandi Riparazioni a Torino, intervento voluto dalla Fondazione Crt, che ha messo in campo il più grande investimento diretto su un unico progetto, oltre che uno dei maggiori esempi di “venture philanthropy” oggi in Europa, ne fanno l’unico esempio di riconversione industriale con tre anime che si integrano tra loro come un ecosistema per lo sviluppo e la crescita del capitale culturale, sociale ed economico del territorio: la ricerca artistica in tutte le sue declinazioni (nelle Officine Nord), la ricerca scientifica, tecnologica e industriale (nelle Officine Sud, a partire dal 2018), l’enogastronomia con attività di somministrazione di food & beverage volte a valorizzare, in particolare, le produzioni a filiera corta (nel Transetto).

Il progetto, che si inaugura il 30 settembre, è firmato dallo studio Boffa Petrone & Partners di Torino: dal punto di vista architettonico ed edilizio i nuovi interventi salvaguardano ovunque la percezione dei grandi volumi e delle altezze, hanno un minimo impatto sulla struttura originale, sono reversibili e riconoscibili nei nuovi materiali, nei colori, nelle scelte di dettaglio. Anche il tema dell’accessibilità ha guidato la riqualificazione, così da offrire un’ottimale fruizione for all e un servizio di accoglienza in grado di rispondere alle molteplici esigenze dei diversi pubblici.

Gli spazi delle Officine Nord, concepiti per essere polifunzionali su un’area complessiva di circa 9.000 mq ospiteranno, in continua rotazione, mostre, spettacoli, concerti, dalla musica classica a quella elettronica, eventi di teatro, danza e persino esperienze di realtà virtuale immersiva, in una vera e propria digital gallery. Il cuore delle Officine Nord è il “Duomo”: l’imponente sala alta ben 19 metri (dove i vagoni dei treni venivano posizionati in verticale per le manutenzioni) sarà destinata a workshop e conferenze, a sottolineare il cambiamento della missione delle OGR: “dalla riparazione dei treni alla riparazione e rigenerazione delle idee”.

Una lunga promenade di circa 200 metri attraverserà le Officine Sud, che mantengono l’immagine storica della navata centrale nella propria integrità, e sono avvolte dalla luce naturale che proviene dal tetto e dalle finestre. Nelle due campate laterali, gli ambienti vetrati per le sale riunioni e i blocchi di uffici open space su due piani, modulari e flessibili per consentire la presenza continuativa fino a 499 persone, testimoniano la rinnovata identità del luogo: hub per la ricerca, attrattore e acceleratore di startup innovative, polo per lo sviluppo progettuale nel settore delle industrie creative, laboratorio dedicato agli Smart Data. Una mission al fianco di importanti partner nazionali e internazionali, tra cui il Politecnico di Torino, Isi Foundation, l’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e il Dipartimento di Stato americano per Best (Business Exchange and Student Training): il programma bilaterale Italia-Usa, di cui le OGR saranno la “casa”, volto a favorire la creazione di start up high-tech nel nostro Paese dopo un periodo di formazione e training di giovani talenti nella Silicon Valley.

In mezzo alle due Officine, in corrispondenza del Transetto, ci sarà un ampio spazio di circa 2.000 metri quadri con mezzanino dedicato al gusto: si chiamerà simbolicamente Snodo e avrà un forte legame con la filiera enogastronomica piemontese.

Tra salvaguardia dell’identità e della memoria delle Ogr e l’applicazione delle nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente, la riqualificazione è stata un’impresa complessa, per i vincoli architettonici e storico-artistici esistenti, il grado di ammaloramento della struttura abbandonata per decenni, l’estensione e le peculiarità del sito; sfida nella sfida è stata la realizzazione di un edificio caldo, fruibile anche nella stagione invernale, in un involucro dell’Ottocento con una volumetria di 260.000 mc, il doppio del Pirellone di Milano. In dettaglio, tutti i serramenti sono stati cambiati, con l’installazione di 1.200 finestre e portefinestre, a livello dei tetti sono stati sostituiti 20.000 mq di pannelli delle falde, il pavimento è stato rinnovato con l’installazione di un impianto a pannelli radianti per un’area equivalente a tre campi da calcio (foto Daniele Ratti).

di Danilo Premoli – Office Observer

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