Banca d’Italia avvia un nuovo tentativo di vendita del Salone Margherita, lo storico teatro dell’avanspettacolo nel centro di Roma; uno tra i pezzi più pregiati della lunga lista di immobili non strumentali da cui Palazzo Koch ha deciso di separarsi, ma che evidentemente – l’intenzione di valorizzare il patrimonio immobiliare risale al 2010 – ha bisogno di essere messo sul mercato con i giusti modi affinché i possibili compratori ne riescano ad apprezzare il reale valore.
Questa volta la procedura di vendita sarà gestita internamente da Bankitalia, dopo la deludente prova data da advisor di settore, che in concreto non sono riusciti a cavare un ragno dal buco.
L’immobile che ospita il teatro sarà alienato con una procedura di vendita competitiva articolata in più fasi. In particolare, entro il 26 ottobre 2017 potranno essere presentate le manifestazioni d’interesse per l’acquisto dell’immobile. Successivamente, sarà fissato un altro termine per la presentazione delle offerte di acquisto irrevocabili. Infine, nella data determinata per l’apertura delle buste contenenti le offerte avverrà l’eventuale assegnazione dell’immobile preceduta, se ne ricorreranno le condizioni, da una sollecitazione al rialzo dei prezzi proposti.
Un lungo secolo ricco di storia
I tecnici di Banca d’Italia sono certi di avere trovato, questa volta, la formula giusta per giungere alla vendita del prestigioso immobile. Di certo, l’acquirente, non si troverà in portafogli solo un cespite dal grande valore immobiliare, ma anche artistico e storico. Il Salone Margherita fu aperto nel 1898 in via dei Due Macelli nel centro della Capitale. Il nome del teatro, inizialmente conosciuto come Teatro delle Varietà, fu poi cambiato in Salone Margherita, per ricordare i successi del teatro napoletano omonimo, già celebre in tutta Italia, e per un chiaro omaggio a Margherita di Savoia, la consorte di re Umberto I; la stesso cui proprio i napoletani dedicarono la pizza che ancor oggi porta il suo nome.
Il Salone Margherita nasce come Café Chantant ovvero Caffè con spettacoli di varietà, ballerine, cantanti e attrazioni varie sulla scia della moda parigina di costruire locali con attrezzature teatrali stabili, che conobbe il suo massimo splendore durante la Belle Epoque. E a più di 100 anni dalla sua nascita il Salone Margherita può vantare di essere uno dei pochi teatri ad avere ancora questa particolarità e ad averla mantenuta intatta nel tempo.
Il Salone Margherita non è solo un teatro, è un luogo d’incontro e aggregazione che può ospitare fino a 450 posti distribuiti nella grande sala rettangolare, nelle gallerie laterali e nei prestigiosi palchi privati al piano superiore. Completano il teatro le splendide salette in stile liberty.
Dal punto di vista architettonico, il Salone Margherita è uno dei locali più incantevoli ed eleganti della Capitale, dove si continua a vivere l’affascinante atmosfera della Belle Epoque tra magnifici e lussuosi arredi, velluti e tendaggi pregiati, stucchi, cristalli e vetri dipinti a mano. Un palcoscenico ideale e raffinato per spettacoli, eventi e sfilate di moda collocato in un contesto prestigioso, a due passi da Piazza di Spagna, centro della vita turistica romana e sede delle più celebri Maison d’alta moda italiane e internazionali.
Dalle sciantose al Bagaglino
Il teatro ha rivelato nel tempo la propria versatilità: in cartellone sono apparsi artisti diversi: dai migliori comici alle più ricercate sciantose (tale nome deriva proprio dal termine Café Chantant), La Bella Otero, Lina Cavalieri, Ettore Petrolini, Leopoldo Fregoli, Oreste Lionello ed altri ancora. Nel 1921 Filippo Tommaso Marinetti vi rappresentò uno spettacolo di varietà futurista. Nella storia recente, sono stati ospitati i celebri spettacoli di cabaret e di rivista del Bagaglino e hanno trovato spazio anche eventi di musica lirica e di opera musicale moderna.
La continuità delle attività artistiche che contraddistinguono il Salone Margherita è stata nel tempo garantita dal particolare vincolo di destinazione d’uso dell’immobile a teatro e sala per spettacoli. A tutt’oggi le stagioni teatrali vengono gestite con una programmazione regolare da parte del conduttore dello stabile al quale la Banca d’Italia ha concesso in locazione l’immobile con un contratto di prossima scadenza. I dettagli della procedura sono contenuti nell’avviso di vendita pubblicato sul sito internet della Banca d’Italia.