A Ginevra un cubo di vetro firmato da Giovanni Vaccarini

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Progettata dallo studio Giovanni Vaccarini Architetti, la nuova sede della SPG Société Privée de Gérance di Ginevra è un edificio ad alta efficienza energetica, che ha nel disegno della facciata l’elemento generatore. La struttura del complesso consiste principalmente in uno scheletro di pilastri e lastre di cemento armato su cui sono appesi gli elementi che compongono la parete prefabbricata e che disegnano la facciata a doppia pelle.

Lo strato interno è definito da finestre di tipo tradizionale, che garantiscono isolamento termico e acustico ad alte prestazioni; lo strato esterno, invece, a una distanza di 30 cm, è costituito da vetro temprato, stampato internamente e incollato con un silicone strutturale ai telai, in parte fissi e in parte in rotazione verticale. I pannelli in vetro, grazie alla stampa a serigrafia puntinata che coprono l’80% della superficie, agiscono come un brise soleil, garantendo trasparenza e visibilità. Il sistema consente da una parte di ventilare naturalmente l’involucro, dall’altra costituisce uno scudo contro la radiazione solare. I pannelli mobili ed elettronicamente controllati possono essere ruotati sul loro asse verticale da una cerniera centrale e il loro movimento è regolato da sensori di luce posizionati sulla facciata.

L’insieme offre la possibilità di spostare il sistema di ventilazione sul perimetro esterno dell’edificio e quindi consente di svuotare i controsoffitti di ogni piano dalla maggior parte delle tubazioni di grandi dimensioni. La divisione della facciata in moduli prefabbricati, allineati lungo una banda orizzontale, offre massima flessibilità nella disposizione delle partizioni interne, consentendo di posizionare un muro ogni 1,5 metri.

Questo tipo di scelta è spiegato dalle esigenze di flessibilità di distribuzione dello spazio interno di un edificio per uffici progettato per il leasing futuro: la diffusione di un nuovo tipo di client, una delle grandi imprese di sviluppo, che costruisce edifici di grandi dimensioni, crea una distanza tra gli attori del processo di progettazione, la costruzione e gli utenti finali, con le loro specifiche esigenze di distribuzione. Questo fatto ha influito necessariamente sulle scelte progettuali e tecnologiche dell’edificio.

di Danilo Premoli – Office Observer

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