Lieve calo per il mercato M&A nel Q3 ’25, l’energy traina la pipeline

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Il mercato M&A italiano ha registrato nel terzo trimestre 2025 una contrazione sia in termini di controvalori che di numero di operazioni. Nei primi nove mesi dell’anno si sono concluse poco più di 1.000 operazioni per un controvalore complessivo di oltre 58 miliardi di euro. L’11% in meno rispetto alle 1.128 operazioni per un totale di 66 miliardi di euro, chiuse nello stesso periodo del 2024.

Per Max Fiani, partner Kpmg e curatore del rapporto: “Il mercato M&A in Italia ha subito un lieve rallentamento nell’ultimo trimestre a causa dell’incertezza generata dall’introduzione dei dazi statunitensi e dal contesto geo-politico complessivo. Ci aspettiamo una chiusura d’anno che confermi l’andamento in corso. Le aspettative si attestano su circa 70 miliardi di euro di controvalore con 1300 deal conclusi, grazie anche a importanti operazioni che dovrebbero finalizzarsi entro la fine dell’anno”.

Il contesto geopolitico ed il complesso scenario macroeconomico hanno portato, in particolare, ad una diminuzione delle operazioni cross border. Sono infatti 479 i deal conclusi nei primi 9 mesi 2025 per un totale di 23 miliardi di euro, rispetto ai 546 dello stesso periodo del precedente anno, per un controvalore totale di 58 miliardi di euro.

In forte controtendenza il mercato domestico che ha mostrato una crescita importante raggiungendo i 36 miliardi nei primi nove mesi del 2025, rispetto ai 7 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Il mercato ha beneficiato delle numerose operazioni di aggregazione e sviluppo che hanno interessato il settore finanziario, in particolare quello bancario.

Il financial services rappresenta infatti circa il 46% del mercato M&A in Italia, con 69 deal conclusi, sia da operatori nazionali che internazionali, per un controvalore complessivo di circa 27 miliardi di euro. Il comparto bancario italiano sta, infatti, attraversando una fase in cui i processi aggregativi permetteranno di conseguire obiettivi di forte rafforzamento competitivo, diversificazione delle fonti di ricavo e crescita dimensionale, preservando, al tempo stesso, le specificità che ciascun istituto esprime a livello locale, sia in termini di competenze che legame con il territorio.

Tra le operazioni più rilevanti segnaliamo l’ingresso di Monte dei Paschi di Siena nel capitale di Mediobanca, che ha investito ad oggi oltre 15 miliardi di euro (al 29 settembre 2025 MPS ha raggiunto l’86,3% del capitale sociale di Mediobanca). L’aggregazione tra i due Istituti Bancari mira a creare un nuovo Campione Nazionale, terzo su territorio italiano in termini di totale attivi, impieghi alla clientela, raccolta diretta e total financial assets, combinando due marchi di assoluto rilievo nel mercato dei servizi finanziari, con l’obiettivo di rafforzare la sostenibilità del modello di business, assicurando solidi livelli di redditività.

A seguire l’offerta pubblica di scambio lanciata da BPER Banca sul capitale di Banca Popolare di Sondrio con lo scopo di consolidare il posizionamento competitivo nel settore bancario italiano. BPER e Banca Popolare di Sondrio hanno una elevata complementarità in termini di presenza territoriale, posizionamento sul mercato e modelli di business, tra loro molto coerenti e fortemente orientati al servizio delle famiglie e delle imprese nei rispettivi territori, nonché alla crescita sostenibile, alla tutela dell’ambiente, a minimizzare i rischi e a creare valore per tutti gli stakeholder. BPER è arrivata a detenere l’80,69% del capitale sociale di BP Sondrio per un controvalore complessivo pari a 3,8 miliardi di euro.

Si è conclusa, con il delisting dal mercato borsistico, l’offerta pubblica di scambio lanciata da Banca Ifis per l’acquisizione di Illimity per un controvalore complessivo pari a oltre 300 milioni di euro. Grazie alla complementarità del modello di business e del posizionamento di mercato, il Gruppo Banca IFIS potrà accelerare il proprio percorso di crescita e consolidare la propria posizione di leadership nel mercato italiano dello specialty finance in continuità con il proprio disegno industriale.

Non si è invece conclusa positivamente l’operazione su Banco BPM lanciata da Unicredit, che ha ritirato l’offerta in particolare a seguito delle condizioni imposte dal governo italiano tramite lo strumento del Golden Power: tra queste, il mantenimento della sede e dell’operatività in Italia, l’uscita dal mercato russo entro il 2026, i vincoli sull’accesso ai dati sensibili e il divieto di cedere alcune filiali, di cui una parte in Lombardia.

Stessa sorte, ma con motivazioni legate agli assetti proprietari, per l’Ops lanciata da Mediobanca sul capitale di Banca Generali. L’operazione è stata bocciata dall’Assemblea degli azionisti di Mediobanca del 21 agosto 2025, e di conseguenza dichiarata decaduta.

La crescente pressione competitiva, le disruption tecnologiche legate all’AI ed un quadro regolamentare sempre più articolato ed in continua evoluzione favorirà un’ulteriore fase di consolidamento nei prossimi anni del settore bancario. Gli operatori specializzati dovranno pertanto valutare operazioni di crescita per vie esterne, al fine di accrescere la propria solidità e mantenere redditività ed efficienza in un contesto macroeconomico che vedrà probabilmente un livello dei tassi di interesse più contenuto rispetto a quello registrato negli ultimi anni e una normalizzazione del costo del rischio, che negli ultimi anni ha fatto registrare valori molto contenuti.

I settori consumer & industrial markets confermano la propria attrattività, registrando oltre 550 operazioni concluse (più del 50% del mercato italiano, in termini di numerosità) ed un controvalore complessivo pari a 18,2 miliardi di euro (32% del mercato M&A italiano).

Il settore del consumer market ha chiuso i primi 9 mesi 2025 con oltre 300 deal per un controvalore di 12 miliardi di euro.

I valori sono stati positivamente influenzati, dalla finalizzazione di alcuni grandi deals nel settore dell’entertainment e del food: (i) la cessione della divisione ‘Gaming and Digital’ di International Game Technology PLC (Gruppo DeAgostini) a Voyager Parent, LLC, Società holding detenuta da fondi gestiti da Apollo Global Management, Inc., per un controvalore di circa 3,4 miliardi di euro; (ii) la procedura di Accelerated Book Building di Lottomatica S.p.A. per circa 1,2 miliardi di euro; (iii) la finalizzazione dell’acquisizione da parte di Ferrero della statunitense WK Kellogg, che è stata delistata dal NYSE, per un controvalore complessivo pari a 1,7 miliardi di euro.

Particolarmente dinamico anche il comparto Healthcare&Pharma con 71 deals conclusi. La principale operazione è stata la cessione della divisione Healthcare di DCC Plc, Società di diritto irlandese quotata in borsa nel Regno Unito e attiva nei settori dell’energia, dell’assistenza sanitaria e della tecnologia, a Healthco Investment Limited (veicolo di Investindustrial) per 1,05 miliardi di sterline. L’acquisizione di Dcc Healthcare consentirà a Investindustrial di sfruttare il solido track-record e una vasta esperienza nei settori degli integratori alimentari e dei dispositivi medici, per supportare ulteriormente la crescita dei due segmenti della divisione acquisita, anche tramite operazioni di M&A, in linea con la propria strategia di perseguire opportunità di buy-and-build su scala globale.

Nell’ambito della diagnostica il Gruppo di Laboratori Bianalisi (Società partecipata dai fondi Charme Capital Partners, Columna Capital e dall’imprenditore Giuliano Caslini) ha proseguito la sua strategia di add-on con l’acquisizione di due nuovi network di centri polispecialistici, Ecomedica, presente con sette strutture nel Lazio, e Meditech – Professione Benessere, con tre sedi in Lombardia.Infine, da segnalare il perfezionamento da parte del Gruppo Amplifon dell’acquisizione di Brindabella Hearing & Speech Centre, proprietaria di cliniche audiologiche in Australia, rafforzando così la propria posizione, dove è già leader di mercato dopo l’acquisizione di Bay Audio nel 2021.

Anche l’Agro-alimentare italiano è risultato attrattivo, in particolare per i fondi di private equity che perseguono l’obiettivo di creare dei nuovi poli industriali di eccellenza. Ne è un esempio Convivio, holding operativa controllata dal fondo Food Excellence di Alkimia Sgr, creata per aggregare e valorizzare realtà leader nel food di qualità, con un focus sulla pasta fresca e sui piatti pronti. La Società ha effettuato diverse operazioni nell’arco dell’anno tra cui l’acquisizione del 100% di Valsugana Sapori (Trentino), di Parmachef (Emilia-Romagna), di Casanova Food, che opera con il brand Pasta di Venezia, del Pastificio Cecchin (Veneto) e di Poggiolini (Toscana).

Il settore industrial market ha chiuso i primi 9 mesi 2025 con oltre 238 deal per un controvalore di 6,1 miliardi di euro. In termini di controvalore il settore ha beneficiato della conclusione, già nella prima metà dell’anno, di importanti deals, tra cui la procedura di ABB su Ferrari per 3 miliardi di euro, l’acquisizione da parte di Prysmian dell’americana Channell Commercial Corp, per un controvalore pari a $950 milioni, l’operazione di Fincantieri su WASS Submarine Systems con un investimento di 415 milioni di euro, l’acquisizione da parte di Brembo di Öhlins Racing AB per circa 390 milioni di euro ed infine l’offerta pubblica di acquisto di Piovan, da parte di Automation Systems, controllata dal Fondo Investindustrial, e valorizzata circa 720 milioni di euro. L’ultimo trimestre è stato caratterizzato da numerose operazioni di minori dimensioni, tra le quali segnaliamo l’acquisizione da parte della statunitense Ingersoll Rand, produttore e distributore globale di soluzioni per l’aria compressa, di due realtà italiane Termomeccanica Industrial Compressors (Tmic) e la sua controllata Adicomp per un controvalore totale di circa 160 milioni di euro. Le due aziende Tmic, specializzata nella progettazione e produzione di compressori per aria e gas, e Adicomp, che fornisce soluzioni ingegnerizzate su ordinazione nel settore del gas naturale rinnovabile, hanno una presenza consolidata in Nord America e sono state protagoniste di una recente espansione in Brasile e India. Le loro attività entreranno a far parte del segmento tecnologie e servizi industriali di Ingersoll.

Il settore energy & utilities, con 73 deals per 9 miliardi di euro, rappresenta il 15% del mercato M&A italiano in termini di controvalore, confermando la strategia dei principali operatori di utilizzare lo strumento dell’M&A per perseguire i propri obiettivi strategici, anche in ambito di transizione energetica.

Tra le principali operazioni del settore si ricordano l’acquisizione del 99,94% del capitale sociale di 2i Rete Gas S.p.A., da parte di Italgas per un corrispettivo di 2,1 miliardi di euro, l’incremento della partecipazione da parte di Energy Infrastructure Partners, Fondo svizzero specializzato sui megatrend dell’industria energetica, in Plenitude attraverso un aumento di capitale di circa 209 milioni di euro per il 2,4% del capitale della società, raggiungendo così il 10%. Da segnalare inoltre l’acquisizione del restante 47,23% di Egea Holding da parte di Iren per un controvalore di 74,8 milioni e la cessione da parte di A2A e delle sue controllate ad Ascopiave del 100% della NewCo AP Reti Gas North S.r.l., a cui sono stati conferiti 490 mila PDR di distribuzione gas nelle provincie di Brescia, Bergamo, Cremona, Lodi e Pavia, per un controvalore di 430 milioni di euro.

Pipeline di 35 mld di euro

La pipeline in termini di operazioni annunciate ma non ancora finalizzate, si attesta su circa 35 miliardi di euro, guidata principalmente dal settore Energy&Utilities in cui sono attese importanti manovre, in particolare nella gestione delle reti di distribuzione.

Socar (State Oil Company of Azerbaijan Republic) ha annunciato la firma di un accordo per l’acquisizione del 99,82% delle quote di Italiana Petroli (Ip) dalla Famiglia Brachetti Peretti. Il valore dell’operazione, secondo indiscrezioni, è di circa 3 miliardi di euro ed è condizionata all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari (in materia di Antitrust, sovvenzioni estere e Golden Power) e si stima che il closing possa avvenire entro il primo trimestre del 2026.

Sempre nel settore della distribuzione carburanti, è stato firmato l’accordo vincolante per la vendita della rete degli impianti di distribuzione di carburanti di EG in Italia ad un consorzio di operatori composto da PAD Multienergy (licenziatario unico Shell per il mercato retail in Italia), Vega Carburanti (rete di distributori a marchio VEGA), Toil (distribuzione e commercializzazione di carburanti liquidi e gassosi), Dilella Invest (gruppo attivo da oltre 60 anni nella costruzione di stazioni di servizio e commercializzazione di prodotti petroliferi in Puglia) e GIAP (gestione delle stazioni di servizio). EG Italia è proprietaria di una rete di ca. 1.200 punti vendita pari a circa il 6% della rete nazionale, prevalentemente a marchio Esso dislocati su tutto il territorio italiano.

Sempre in ambito Energy&Utilities continua il processo di integrazione tra Saipem e Subsea con l’annuncio della firma dell’accordo di fusione che darà vita ad un leader globale nel settore energy services. L’unione consentirà di aumentare la presenza globale e lo spettro di soluzioni per i clienti grazie ad una gamma di servizi offshore e onshore, fino ai servizi di manutenzione (life-of-field) e decommissioning, con una maggiore abilità di ottimizzare le tempistiche dei progetti per i clienti nei settori oil, gas, carbon capture ed energie rinnovabili. Il perfezionamento dell’operazione è previsto nella seconda metà del 2026.

Il Gruppo Eni, attraverso la controllata Eni Plenitude, ha ottenuto dal C.d.A. di Acea il via libera per l’acquisto del 100% del capitale sociale di Acea Energia S.p.a. (che include, tra l’altro, la partecipazione del 50% del capitale sociale di Umbria Energy S.p.A.), fatta eccezione per le linee di business energy efficiency, mobilità elettrica, economia circolare ed Energy Management. L’operazione consentirà a Plenitude di consolidare la propria quota di mercato, incrementando la propria clientela di circa il 10%.

Nel comparto Industrial Markets, il principale deal annunciato coinvolge Iveco Group, leader europeo nei veicoli commerciali e nella mobilità, e Tata Motors Limited, leader globale nell’automotive, che hanno raggiunto un accordo per creare un Gruppo nel settore dei veicoli commerciali che avrà la portata, il portafoglio prodotti e la capacità industriale per diventare un campione globale in questo settore. Il Gruppo sarà posizionato al meglio per investire e fornire soluzioni di mobilità innovative e sostenibili facendo leva sui due network di fornitori per servire i clienti a livello globale. Il completamento dell’offerta è condizionato alla separazione del Business Defence di Iveco Group, per il quale Iveco ha già ricevuto un’offerta da Leonardo per un controvalore di 1,7 miliardi di euro (enterprise value). Con questa operazione, Leonardo consoliderà la propria posizione nel settore della difesa terreste e rafforzerà il proprio ruolo di OEM (Original Equipment Manufacturer) integrato, con un portafoglio di soluzioni complete per la difesa e la sicurezza, su piattaforme cingolate e ruotate. Il closing dell’operazione è previsto nel primo trimestre del 2026, subordinato all’approvazione da parte delle autorità regolatorie.

Nel comparto consumer markets il deal Prada/Versace ha ricevuto in data 30 settembre l’autorizzazione da parte dalla Commissione Europea che ha comunicato l’approvazione dell’acquisizione del controllo esclusivo di Givi Holding (marchio Versace) del gruppo Capri Holdings a Prada. L’operazione, con un enterprise value pari a 1,25 miliardi di euro, riguarda principalmente la progettazione, produzione e distribuzione di beni di lusso. Il closing dell’acquisizione di Versace da parte di Prada rappresenterà un momento cruciale nel panorama della moda di lusso, segnando l’unione di due marchi italiani con identità distintive e posizionamenti di mercato complementari.

“Il leggero calo nel numero di operazioni chiuse nei primi 9 mesi del 2025, non preoccupa. Le principali Banche Centrali hanno intrapreso un graduale percorso di riduzione dei tassi di interesse ed è in via di assestamento il quadro applicativo dei dazi imposti dall’Amministrazione americana. Ci sono, inoltre, forti aspettative che sia vicina una soluzione per il conflitto in Medio-Oriente. Ciò fa ben sperare per la chiusura del 2025 e per le prospettive del mercato M&A per il 2026” conclude Fiani.

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