La metà più povera della popolazione statunitense ha visto un aumento del patrimonio di 150 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2025, mentre il 10% più ricco ha guadagnato 5 trilioni. Lo 0,1% più ricco—con patrimoni di 46 milioni o più—ha quasi raddoppiato le proprie ricchezze, passando da 12,2 trilioni nel 2020 a 23,3 trilioni. Gran parte di questa crescita deriva da investimenti in azioni e immobili. Il 10% più ricco possiede l’87% di tutte le azioni societarie e dei fondi comuni di investimento.
Il 95% dei principali investitori mondiali prevede di aumentare gli investimenti nei data center. Dei 92 investitori intervistati, il 41% intende allocare nel 2025 almeno 500 milioni di dollari in questo settore, rispetto al 30% dell’anno scorso.
Il costo stimato del “sogno americano”, matrimonio, casa, figli, università ecc., supera i 5 milioni di dollari, molto più dei 2,8 milioni che un laureato medio guadagnerà in tutta la propria carriera. Le famiglie con due percettori di reddito entrambi laureati, rappresentano solo il 7% delle famiglie statunitensi.
I sindaci non costruiscono direttamente degli immobili, il loro compito è di creare condizioni che permettano ai privati di costruire. Su questo parametro il sindaco di New York, Adams figura tra i più pro-edilizia, ma le politiche richiedono anni per tradursi in case completate e spesso anche più di un mandato.
Le vendite in sospeso (in attesa di rogito) negli Stati Uniti sono aumentate del 4% in agosto rispetto a luglio, segnando il livello più alto in cinque mesi, questo grazie al calo dei tassi ipotecari che ha riportato gli acquirenti sul mercato.
Quasi il 9% degli americani di età tra i 75 anni e oltre ha lavorato o ha cercato lavoro durante lo scorso anno, contro il 6% di due decenni fa. Tra i 65–74enni, nel 2024 la partecipazione è salita al 27% rispetto al 22% del 2004. Si prevede che questi numeri continuino a crescere, seguendo l’invecchiamento della popolazione.
La costruzione modulare potrebbe trasformare il settore edilizio in un processo industriale simile a una fabbrica:
• Più economica e veloce da realizzare in ambienti controllati e sicuri da operai qualificati.
• Riduce i rifiuti di circa il 25% ed evita danni da maltempo ai materiali.
• Spesso dimezza i tempi di produzione rispetto ai metodi tradizionali, compresi i permessi.
• Permette un prodotto più sostenibile, economico e di migliore qualità.
• Consente abitazioni a prezzi più accessibili (progettate per durare e con design curato).
Il governo Usa sta applicando dazi del 50% sulle importazioni di cucine e mobili da bagno e del 30% sui mobili imbottiti, misure che difficilmente favoriranno l’accessibilità abitativa.
Il percorso per ottenere la green card Usa si fa più accessibile: il Gold Card Visa è stato lanciato a 1 milione di dollari invece dei 5 milioni iniziali. Gli investitori stranieri vedono opportunità nel mercato immobiliare USA grazie a un dollaro più debole, con sconti fino al 15% in alcune zone.
Secondo l’Ubs Global Real Estate Bubble Index 2025, Miami è la città con il rischio “bolla” più alto, seguita da Tokyo e Zurigo. Molti esperti sostengono che l’immobiliare raramente esplode come una vera bolla e che sebbene i prezzi possano crescere e aggiustarsi un crollo estremo è raro. Alcune aree continueranno a vedere aumenti localizzati.
Londra, Parigi e Milano presentano basso rischio di “bolla”. Al di fuori dell’Europa, Hong Kong, San Francisco, New York e São Paulo rientrano nella stessa categoria di basso rischio, con São Paulo che mostra il minor rischio tra tutte le città analizzate.