L’agente immobiliare è un mediatore, una figura regolata dagli articoli 1754 (mediatore) e 1755 (provvigione) del Codice Civile. Si diventa agenti immobiliari se si è in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado, se si è frequentato un corso di formazione specifico organizzato e riconosciuto dalla regione competente e se si è superato un esame che accerti le capacità professionali, sostenuto presso le Camere di commercio del territorio.
A questo fa seguito ciò che legittima il ruolo di mediazione, cioè l’iscrizione al Rea presso la Cciaa e la regolare abilitazione. Il numero di iscrizione al Rea, insieme al tesserino di riconoscimento, identifica l’iscrizione alla Camera di commercio e certifica l’attività dell’agente immobiliare e dell’agenzia per cui lavora.
Da qui si apre il tema della formazione permanente, già più volte toccato dalle principali sigle di categoria, che potrebbe migliorare la qualità del lavoro, così come la percezione dell’agente immobiliare.
Le nuove tecnologie, seppur in fase di sviluppo e applicazione in Italia, ci sono, ma chiedono formazione per essere apprese e applicate. Lo stesso vale per i dati, oggi disponibili in quantità impensabili fino a pochi anni fa, ma che rischiano di restare un patrimonio inutilizzato se gli agenti non dispongono di competenze per tradurli in azioni reali.
La tecnologia, quindi, è disponibile e i mediatori lo sanno benissimo, ma il fattore umano resta al centro della mediazione e tra i desiderata degli agenti c’è proprio la volontà di migliorare su fronti che sono decisamente umani, come quello strategico e relazionale.
Lo confermano le parole del direttore Fimaa Milomb Beatrice Zanolini: “Oltre a tutti i temi di aggiornamento tecnico e sulla digitalizzazione, gli operatori hanno bisogno di investire per valorizzare le relazioni. Secondo un recente sondaggio FIMAA MiLoMB oltre il 60% ritiene importante imparare a costruire una strategia, valorizzare la comunicazione, gestire le proprie emozioni per migliorare la performance aziendale, programmare il futuro con metodo e consapevolezza, responsabilizzare la propria squadra per raggiungere un fine ultimo integrando generazioni diverse. Formare quindi la persona prima ancora dell’imprenditore.”