Il primo semestre del 2025 ha registrato la pubblicazione di 54.673 immobili all’asta, con un valore base complessivo di 8.478.744.578,26 euro. Questo dato, analizzato dal Centro studi di Rina Prime, segna un lieve aumento rispetto ai 50.794 lotti del medesimo periodo del 2024 e ai 59.816 del 2023. L’incremento è interpretato come un segnale di ripresa dell’attività amministrativa, probabilmente collegato agli investimenti del PNRR e al consolidamento dei processi digitali nel procurement pubblico.
Composizione geografica e tipologia delle procedure
Le regioni Lombardia, Sicilia, Marche, Lazio e Toscana rappresentano circa il 50% delle pubblicazioni totali. La Lombardia mantiene la leadership con il 14,49% degli immobili in asta, seguita dalla Sicilia al 10,83%. Le Marche hanno mostrato una crescita rilevante, passando dalla quinta alla terza posizione con l’8,46%, indicando un dinamismo nella macchina pubblica locale. Il Lazio si attesta all’8,03%, mentre la Campania scende al sesto posto con il 7,15%. La contrazione del Lazio è un aspetto da monitorare, potendo riflettere ritardi nell’attuazione di programmi regionali o cambiamenti organizzativi.
La maggior parte degli immobili pubblicati (il 74,56%) è riconducibile a esecuzioni immobiliari, ovvero beni che hanno subito un pignoramento. Le procedure concorsuali (fallimenti, concordati preventivi) costituiscono il 21,55%. Un residuale 3,89% è attribuibile a cause civili.
Tipologie di immobili all’asta e aggiudicazioni nel 2024
Nel primo semestre 2025, il 52% delle aste pubblicate ha avuto come oggetto immobili residenziali. Seguono i terreni con il 13,48% e le autorimesse con l’11,77%. Uffici, negozi e laboratori pesano per il 10,89%, una categoria in aumento che si presta a cambi di destinazione d’uso. Capannoni, siti di fabbrica, hotel e cantieri in costruzione rappresentano percentuali minori.
Per quanto riguarda il 2024, su un totale di 53.767 lotti che hanno avuto almeno un tentativo di vendita giudiziaria, 21.112 immobili sono stati aggiudicati, pari al 43,82% del totale. Il tempo medio di vendita, calcolato dall’anno della procedura all’anno di aggiudicazione, si attesta a circa 5 anni. L’asset class residenziale si conferma la più appetibile sul mercato, con una percentuale di aggiudicazione pari al 50%. Terreni e altre categorie faticano a superare il 30%. I tempi di definizione variano significativamente: quattro anni e mezzo per il residenziale, oltre sette anni per i terreni.
Il caso Lazio
Il Lazio, in particolare la provincia di Roma, presenta un volume di immobili all’asta superiore alla media nazionale in rapporto al numero di abitanti. La provincia di Roma registra 3.902 lotti in asta per 4.224.000 abitanti (circa uno ogni 1.080 abitanti), contro i 1.416 lotti di Milano per 3.247.000 abitanti (circa uno ogni 2.290 abitanti).
Questa peculiarità è strutturale del mercato immobiliare romano, caratterizzato da un’elevata incidenza di acquisti con mutuo. Nel primo trimestre 2025, oltre il 58,7% delle compravendite a Roma è stato finanziato da mutui ipotecari, la quota più alta tra le grandi città italiane. La concentrazione di dipendenti pubblici a tempo indeterminato nel Lazio, con redditi stabili, favorisce l’accesso al credito. Questa dinamica comporta un maggior numero di crediti potenzialmente deteriorabili in caso di crisi, alimentando il volume delle esecuzioni immobiliari e, di conseguenza, delle aste.
Tale situazione influisce anche sui tempi medi di aggiudicazione. Mentre a Milano oltre il 75% degli immobili residenziali è aggiudicato in poco più di tre anni, a Roma la percentuale scende al 61%, con un tempo medio di aggiudicazione di cinque anni. Il maggiore carico di aste e dinamiche giudiziarie complesse contribuiscono ad allungare i tempi di definizione delle vendite forzate nella Capitale.