La famiglia Borromeo lancia Kaleon (nuova denominazione di Sag srl), fondata nel 1983, con l’obiettivo di ridefinire la gestione del patrimonio storico e artistico, con obiettivi economici e di reddito da affiancare a quelli di conservazione del del valore storico e artistico degli asset. A tale scopo, peraltro, i proprietari della società sono aperti a nuove forme di collaborazione industriale e finanziaria, non escludendo la possibilità di aprire il capitale a nuovi soci.
Un modello industriale per valorizzare il passato
Il fulcro dell’approccio di Kaleon risiede in un modello di business basato sulla netta separazione tra la gestione e la proprietà degli asset. Questo paradigma consente ai proprietari – siano essi famiglie, enti o fondazioni – di mantenere la titolarità del proprio patrimonio, affidandone la valorizzazione, preservazione e custodia a un team specializzato. L’intento è di promuovere una managerializzazione del business che trasformi la gestione dei siti storici in un’attività industriale, in grado di generare valore e al contempo assicurare la tutela e la fruizione consapevole per le future generazioni.
Il modello riprende quanto già realizzato con Terre Borromeo, il brand che identifica i prestigiosi siti culturali e naturali legati alla famiglia sul Lago Maggiore e costituisce il core business di Kaleon.
Con una gestione improntata su criteri manageriali, Terre Borromeo ha superato il milione di visitatori nel 2023, con le derivanti conseguenze sui risultati economici: si prevede un fatturato di 21,6 milioni di euro per il 2024, con una marginalità operativa intorno al 25%, e un tasso di crescita annuale composto (CAGR) tra il 2013 e il 2024 pari al +11%.
Il caso del Parco Pallavicino a Stresa
Entrato nel portfolio di Terre Borromeo nel 2017, il Parco Pallavicino ha beneficiato di ingenti investimenti (circa 1,3 milioni di euro per il recupero degli habitat e 1,1 milioni per manutenzione e sviluppo fino al 2023). Questa gestione attenta ha portato a una crescita dei visitatori da 88mila a quasi 110mila in pochi anni, con un CAGR del fatturato del +11,9% dal 2018 al 2024. Questi dati dimostrano come un approccio manageriale e di investimento mirato possa trasformare il potenziale in risultati concreti e sostenibili.
Nuovi partner per la crescita
Nei piani dei promotori, la crescita della società dovrà avvenire lungo due direttrici: per linee interne, con l’aumento dei servizi offerti, e per linee esterne andando ad affiancare nuove location ai siti attualmente in gestione.
A tale scopo Kaleon si dichiara aperta a “formule innovative per la gestione di nuove strutture e la riqualificazione e successiva apertura di proprietà terze”. Che si tratti di contesti italiani o internazionali, l’obiettivo è la valorizzare e preservare il valore di questi beni, con la flessibilità di valutare “potenziali alternative strategiche a supporto di tale crescita”. Non sarebbe peraltro esclusa dal mazzo delle possibilità utili alla crescita del gruppo quella di aprire il capitale a nuovi soci, siano essi industriali o finanziari.
Come sottolineato dal presidente della società, Vitaliano Borromeo, in un mercato dove il turismo culturale in Italia è stimato crescere a un tasso di oltre il 14% annuo, raggiungendo gli 11 miliardi di euro di indotto entro il 2028, Kaleon si propone come “realtà in grado di valorizzare la bellezza del patrimonio storico e culturale, offrendo una gestione dei beni (di cui le famiglie mantengono la proprietà) che fa leva sulle sinergie operative, sulla conservazione degli edifici storici e sull’attenzione a offrire ai visitatori esperienze integrate di alta qualità”.