Attraverso il Fnas, Fondo nazionale abitare sociale, Cdp ha l’obiettivo di integrare l’operatività del fondo Fia, prevalentemente dedicata al social housing, replicando il modello virtuoso di collaborazione tra soggetti pubblici e privati, focalizzandosi su tutte e 3 le “Esse” delle infrastrutture sociali per l’abitare: social, student e senior housing. L’obiettivo d’investimento è di 1 miliardo di euro, anche attraverso investitori comunitari e Cdp vi ha già investito 350 milioni di euro.
Per comprendere l’impatto Esg del fondo abbiamo intervistato Paola Reali, responsabile del Fondo nazionale abitare sociale presso Cdp real asset Sgr Spa.
Domanda: In che modo i principi Esg influenzano le scelte di investimento e la gestione del patrimonio immobiliare del Fondo Nazionale Abitare Sociale?
Risposta: Il tema della sostenibilità risulta ormai un requisito fondamentale connaturato al processo di selezione degli investimenti dei nostri Fondi. Con il FNAS in particolare operiamo nelle infrastrutture sociali, le 3 ESSE dell’abitare (social, student e senior housing) investendo in fondi immobiliari con il meccanismo del fondo di fondi, in una in una logica di addizionalità e complementarità rispetto al mercato, coniugando la valutazione del profilo di rischio/rendimento di ciascuna operazione immobiliare con la valutazione dell’impatto generato, anche sotto il profilo ambientale e sociale, in un’ottica di rigenerazione urbana. Nell’ambito della selezione degli investimenti adottiamo procedure che ci impongono di valutare i fattori ESG delle proposte che esaminiamo e di stabilire obiettivi chiari e KPI misurabili, data la natura di fondo di fondi valutiamo anche il profilo delle SGR terze coinvolte nel nostro programma di investimento con riferimento alle politiche ESG adottate.
D: Può parlarci di un progetto che ha avuto un impatto rilevante sul benessere sociale o ambientale?
R: Il FNAS è un Fondo nato recentemente che sta sviluppando la pipeline di investimenti con la modalità indiretta, tipica della strategia di investimento adottata da CDP nei fondi dedicati all’abitare; pertanto, il FNAS non realizza direttamente gli interventi immobiliari ma investe in fondi dedicati, che fanno da “Braccio operativo” per l’individuazione, lo sviluppo e la gestione degli interventi diffusi su tutto il territorio nazionale. Ad oggi non abbiamo ancora interventi completati, ma cantieri avviati con l’obiettivo di raggiungere elevati standard sia dal punto di vista ambientale che sociale e di governance, essendo tutti fondi classificati articolo 8 ai sensi della normativa SFDR.
D: Il Fondo è più orientato verso la sostenibilità ambientale, il miglioramento sociale o la governance, oppure c’è un equilibrio tra questi elementi?
R: Gli obiettivi ambientali e sociali sono inseriti da sempre nel DNA dei nostri fondi, avendo come oggetto gli interventi immobiliari e la grande attenzione del nostro gruppo alle tematiche ESG ci impone di mantenere un importante focus su tutti gli elementi. Resta fermo che ciò che contraddistingue il nostro operato fin dagli esordi del FIA il primo fondo di fondi dedicato al social housing è la costante attenzione alla S del social intesa non solo come applicazione di tariffe locative e di vendita “affordable” e quindi inferiori a quelle del libero mercato ma anche la promozione della coesione sociale attraverso interventi immobiliari che garantiscono la mixite sociale dell’inquilinato e la restituzione alla collettività di vuoti urbani che vengono riqualificati.
D: Quali strumenti e misure implementate per monitorare i risultati e assicurare trasparenza e coerenza degli interventi rispetto agli obiettivi Esg?
R: Nell’ambito dei nostri processi di investimento seguiamo procedure definite che impongono una mappatura dei KPI target dei Fondi in cui investiamo e, attraverso le nostre strutture di monitoraggio, richiediamo e analizziamo la reportistica che ne traccia il raggiungimento. Al fine di stimolare il miglioramento, nei nostri fondi abbiamo istituito anche meccanismi di premialità a favore dei gestori che raggiungono obiettivi maggiori con commissioni di gestione legate al miglioramento dei punteggi ESG ottenuti presso enti certificatori terzi di standing internazionale, contribuendo anche in questo modo a diffondere una cultura ESG presso tutte le SGR con le quali collaboriamo.