Enoturismo come leva per crescere, in un anno il cui vino ha sofferto

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Nel 2024 il mercato vinicolo vede i consumi calare e i canali distributivi in sofferenza, con l’export incapace di trainare. In questo contesto il turismo del vino sembra l’unica leva su cui agire per la sostenibilità economica delle aziende vitivinicole italiane. In particolar modo le realtà medio-piccole, che non hanno economie di scala e hanno più difficoltà a presidiare mercati emergenti, l’esperienza diventa il fulcro di un processo di rivitalizzazione grazie anche all’apporto di tecnologia e digitale.

Il contesto è stato definito dal Wine tech symposium, evento annuale promosso dall’impresa tecnologica Divinea, che ha coinvolto operatori e osservatori.

“Se da un lato notiamo un trend negativo da parte delle principali enoteche online, dall’altra parte all’interno del nostro Osservatorio, possiamo apprezzare una crescita media costante tra le aziende che hanno puntato su enoturismo e tecnologia – ha sottolineato Matteo Ranghetti, co-founder & ceo Divinea In modo particolare, tra le circa 400 aziende che utilizzano Wine Suite riscontriamo metriche positive nel triennio 2022-2024 per quanto riguarda il flusso enoturistico sia in termini di volumi che di scontrino medio per le prenotazioni enoturistiche che è passato da 91.8 euro con 3.3 persone di media del 2022 a 129.2 euro con 3.5 persone nel 2024 con una crescita media annua di oltre il 18%. Di conseguenza crescono anche le vendite dirette in cantina sia in termini di volumi che di scontrino che passa da 81.2 euro con 6,2 bottiglie di media per ordine nel 2022 ad un valore previsto di 125.8 euro con 6.6 bottiglie nel 2024”.   

In apertura è intervenuta Oriana Romeo, senior specialist di area studi Mediobanca che ha presentato lo stato di salute delle aziende vinicole facendo emergere un settore nel complesso solido ma con elementi di preoccupazione: gli effetti del cambiamento climatico e la diversa concentrazione dei paesi produttori dove i leader che all’inizio del ‘900 detenevano il 72.7% della produzione mondiale oggi sono scesi al 48.3%. Lato consumo sono emerse le nuove abitudini di consumo dove le bollicine vanno meglio dei vini rossi e tra queste emerge il Prosecco che tra il 2019 e il 2024 è cresciuto del 42%, più del doppio dei vini fermi. Quest’ultimo è presentato come un modello vincente in termini di redditività che si basa sulla domanda in crescita ma, potenzialmente, non duraturo se non saprà far leva sulla qualità non solo intrinseca ma anche percepita attraverso un riposizionamento sui canali di vendita a maggior valore aggiunto.

In mattinata si è tenuta la tavola rotonda con Eugenio Palumbo di Vietti, Federico Bovarini di Ca’ Del Bosco, Francesco Mazzei di Marchesi Mazzei e presidente Consorzio Vini Maremma e Lodovico Giustiniani di Borgoluce e presidente Confagricoltura Veneto che hanno dato la loro visione su come le scelte dell’enoturismo diventino elementi distintivi per i brand vinicoli. Per Bovarini alla guida di un team di 10 professionisti che accolgono oltre 20mila visitatori ogni anno in Franciacorta, solamente chi vive l’esperienza in cantina può avere accesso al punto vendita. Da quest’anno, inoltre, sono state organizzate visite premium dal valore di 500 euro a persona grazie a collaborazioni con alcuni tra i principali hotel di lusso dell’area Milanese. Mazzei ha portato la visione del brand storico presente nel Chianti Classico dove il turista statunitense acquista mediamente oltre 400 euro di vino al termine di una visita rispetto ad una media di 80 euro da parte degli italiani. Inoltre ha condiviso il punto di vista del Consorzio della Maremma che quest’anno festeggia i 10 anni dalla costituzione e punta a crescere migliorando l’infrastruttura e i servizi per i turisti. Palumbo porta la testimonianza di un brand iconico delle Langhe che ha preservato la sua integrità con il passaggio di proprietà e che punta a fidelizzare i propri visitatori con percorsi nelle vigne e con una gamma di prodotti eterogenea che consente di far avvicinare al vino anche le nuove generazioni. Anche Giustiniani mette al centro della strategia di Borgoluce l’esperienza in azienda nel territorio di Conegliano Valdobbiadene, in questo caso allargata ad un ambito agricolo più ampio vista la produzione di prodotti culinari come pasta, formaggi, carni e attraendo anche altre tipologie di turisti come ad esempio i cicloturisti grazie alla collaborazione con l’Eroica.

Presentato il progetto Wine tourism lab

In questa quinta edizione è stato presentato anche il progetto Wine tourism hub nato dall’unione di Divinea e Wine Meridian per supportare le aziende vitivinicole a formare il personale che si occupa di ospitalità in cantina. Ne ha parlato Lavinia Furlani di Wine Meridian assieme a Cristina Adami di Adami Spumanti e Lauria Mauriello di Gagiablu, che hanno testimoniato l’importanza di programmi formativi e percorsi di consulenza pratici e pragmatici come quelli organizzati da Wine Tourism Hub.

Ha riscosso particolare interesse da parte della platea il contest con i produttori vinicoli delle aziende Albino Armani, Scarpa Wine, Castello di Roncade, Campo alla Sughera, Cinque Quinti, Edoardo Patrone e Cantine Capellini che hanno condiviso soluzioni innovative ed efficaci per migliorare la relazione con i clienti come sistemi basati su QR code per la raccolta dati in cantina e nelle camere, soluzioni di gamification per migliore l’ingaggio dei visitatori e incrementare le vendite in cantina, visori 3D per esperienze immersive, manuali per l’enoturismo per formare e motivare gli addetti alle visite e sandali realizzati con le vinacce con il processo tracciato in blockchain.

Nel corso della giornata sono intervenuti anche i fondatori di Divinea Matteo Ranghetti e Filippo Galanti che hanno condiviso con la platea di oltre 150 produttori da tutta Italia l’impatto generato da Wine Suite, software Crm che consente di professionalizzare il business enoturistico, migliorando la relazione con i propri clienti e generando un impatto positivo sia nell’incremento del numero di visitatori in cantina sia per quanto riguarda le vendite dirette. A conferma di ciò sono state presentate le nuove funzionalità basate su intelligenza artificiale che consentono alle oltre 400 cantine utilizzatrici di Wine Suite d’integrare un’interfaccia semplice e intuitiva ma basata sulle più avanzate tecnologie d’Intelligenza Artificiale per pianificare esperienze ed eventi, ricevere prenotazioni in cantina, scrivere newsletter e prevedere le vendite future grazie alle dashboard predittive.

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