Il primo semestre del 2025 si chiude confermando il trend positivo già evidenziato nei primi tre mesi dell’anno. Gli investimenti nel settore del commercial real estate hanno infatti superato i 5,1 miliardi di euro, segnando un aumento del +60% nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2024, per un totale di 2,4 miliardi di euro tra aprile e giugno.
Tale risultato assume un rilievo ancora maggiore se considerato nel contesto socio-economico internazionale, caratterizzato da forti elementi di incertezza, tra cui l’espansione di conflitti geopolitici e l’impatto dei dazi commerciali. Nonostante ciò, l’Italia – grazie ai sacrifici e alle riforme degli anni precedenti – beneficia oggi di una stabilità macroeconomica e di una rinnovata fiducia da parte degli investitori internazionali. Questo clima favorevole si riflette in un’equilibrata distribuzione dei capitali su tutte le asset class immobiliari.
Secondo Istat, nel 2024 le strutture ricettive italiane hanno registrato oltre 96 milioni di arrivi, con una crescita costante negli ultimi anni, accompagnata da un incremento delle tariffe medie giornaliere, nonostante l’assenza dei turisti provenienti dal Sud-Est asiatico. Il segmento alberghiero ha raccolto circa 1,4 miliardi di euro di investimenti nel primo semestre 2025, dimostrandosi sempre più attrattivo a livello nazionale. Caratteristica distintiva dell’hospitality italiana è la capacità di attrarre capitali non solo in singole città, ma in tutto il territorio nazionale, contribuendo alla stabilità dei rendimenti.
Other conferma la sua trasformazione
Il segmento “other”, che comprende asset alternativi e living, si conferma in trasformazione. Trainato da data center e dalla ripresa del settore living, ha assorbito il 21,9% del totale degli investimenti nel semestre, con un volume complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro, di cui 750 milioni nel secondo trimestre.
Il comparto retail si conferma centrale nelle strategie di allocazione del capitale, soprattutto da parte dei fondi di private equity. Le transazioni più recenti dimostrano un forte interesse verso le aree prime delle principali città. Nel primo semestre, il settore ha registrato 930 milioni di euro, pari al 18,1% del totale, con una ripartizione omogenea tra primo e secondo trimestre. I rendimenti nelle location prime sono stabili e sostenuti dall’aumento dei canoni di locazione.
Per la logistica una nuova era
Il comparto logistico prosegue il suo percorso di consolidamento, spinto dalla crescente domanda di spazi nuovi ed efficienti. Gli investimenti hanno raggiunto 910 milioni di euro nel semestre, pari al 17,7% del totale. I rendimenti si mantengono stabili (5,3%), mentre i prime rent sono in aumento in tutto il Paese: Milano raggiunge per la prima volta i 76 €/mq/anno, Napoli 75 €/mq/anno, Roma 73 €/mq/anno. Spiccano anche Firenze (100 €/mq/anno) e Prato (95 €/mq/anno), allineate ai valori europei. Stabile il mercato second-hand.
Con 790 milioni di euro di investimenti, pari al 15,3% del totale, il settore uffici è l’unico segmento a mantenere una performance stabile rispetto al primo semestre 2024. Il take-up ha superato i 220.000 mq a livello nazionale. I canoni prime continuano a crescere: Milano raggiunge i 770 €/mq/anno e Roma 580 €/mq/anno, con rendimenti stabili (Milano 4,2%, Roma 4,6%). Anche in questo caso, il driver principale resta la qualità dell’offerta, con forte attenzione a immobili certificati e sostenibili.
“Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2025 si prospetta come un anno capace di replicare le migliori performance degli ultimi anni – ha dichiarato Marco Clerici, head of advisory & research – Tuttavia, le incertezze a livello geopolitico e macroeconomico ci portano a essere cauti nelle previsioni. In questo contesto, il concetto di “stabile crescita” ben rappresenta l’attuale fase del mercato: dinamico e resiliente, pur in un clima di complessiva incertezza globale.”