Il mercato immobiliare si evolve. La rete è sempre più presente come strumento fondamentale di comunicazione per gli operatori del settore a vari livelli. Questi sono concetti ormai largamente acquisiti da tutti noi. Ma qualche giorno fa uno stupore significativo è rimbalzato tra le varie testate di giornale, in relazione ad un annuncio immobiliare decisamente particolare. Sì, perché, qualche giorno fa, tra gli annunci di un noto portale immobiliare, Casa.it, cercando tra le vendite nella zona di Senago, in provincia di Milano, ci si poteva imbattere in un’offerta di vendita, con trattativa riservata, davvero straordinaria: quella di Villa Borromeo, dimora rinascimentale circondata da uno splendido parco. L’annuncio, a quanto pare presente per qualche giorno, scovato da comuni navigatori del sito, è stato messo (e presumibilmente rimosso) dall’agenzia immobiliare che si interessa della vendita, la Lionard Luxury Real Estate di Firenze.
>Anche nel Blog di Casa.it se ne parla (Giuseppe Serrago in Gossip Immobiliare-Luxury), in un articolo che ne descrive la bellezza e la storia e che ad un certo punto afferma “il fascino indiscusso di Villa Borromeo oggi è in vendita su Casa.it”, con tanto di link alla pagina dell’annuncio, che però non risulta più consultabile.
In qualche modo si potrebbe parlare di una piccola campagna mediatica che sfrutta proprio l’effetto stupore. Le vendite di questo livello rimangono in genere avvolte da spesse coltri di riservatezza. In questo caso, aver reso la proprietà idealmente disponibile per tutti, per quanto per un breve periodo, ha acceso l’attenzione in modo altrimenti impossibile. Difficile che qualcuno si sia preso la briga di telefonare per chiedere un appuntamento con l’agente immobiliare e visionare l’immobile, ma molti avranno sognato di farlo e molti di più si sono resi tramite di una comunicazione che si è immediatamente amplificata.
La villa, di proprietà di una società che l’aveva acquistata e ristrutturata trasformandola in hotel di extra lusso, era stata sequestrata in seguito al fallimento di quest’ultima e messa all’asta, ma sembrerebbe che non ci siano stati acquirenti. Potremmo presumere che si sia cercato di utilizzare l’effetto dirompente della rete per far risuonare la notizia della vendita anche in lontananza?
Nel frattempo, cosa che non dovrebbe mai succedere, restano chiuse le stanze, circa 50, affrescate e con mobili d’epoca, le stanze dove la storia racconta che siano passati San Carlo Borromeo, Leonardo, Manzoni, Verga, per citarne solo alcuni.
La villa ha origini molto antiche: sui resti di una fortezza romana, viene costruito, nel XIV secolo, un palazzo dai Visconti, poi utilizzato ancora come fortezza. Nel 1629 Federico Borromeo, divenuto proprietario dell’edificio, decide di aprire la struttura abbattendo uno dei quattro lati, avvalendosi evidentemente di un progetto di qualità, visto che la villa ha la compostezza e l’armonia delle migliori costruzioni rinascimentali. Nel periodo della peste, nella quiete dei suoi 11 ettari di parco, la dimora accoglie teologi e intellettuali in fuga da Milano.
Eccetto che per alcune distruzioni perpetrate dalle SS, che hanno occupato l’edificio durante la seconda guerra mondiale, la villa mantiene pressoché inalterata la propria struttura nei secoli. Quando viene acquistata nel 1983 da parte di Armando Verdiglione, attraverso la Fondazione di cultura internazionale – Università internazionale del secondo rinascimento- direttamente dalla famiglia Borromeo, la dimora si trova in condizioni di abbandono e degrado. Un lungo ed attento restauro, in collaborazione con la Soprintendenza, ne risveglia il fascino. Ma l’erbaccia fa presto a ricrescere e pare che il curatissimo parco stia già cambiando aspetto.
Il prezzo di vendita non è noto, la cifra che viene citata nei vari articoli in rete è di circa 50 milioni. Tanti soldi. Ma, probabilmente, il valore che le attribuiamo è di gran lunga maggiore.