Con 635 congressi internazionali nel 2024 l’Italia si conferma seconda a livello globale nella classifica Icca 2024 (International Congress and Convention Association), dietro solo agli Stati Uniti.
Un risultato importante: Roma si conferma nella top 10 mondiale con 114 eventi, seguita da Milano con 100 congressi. Si distinguono anche Bologna e Napoli per le loro eccellenti performance, affiancate da Firenze e Torino, tutte incluse tra le prime 100 città a livello mondiale.
L’Italia è rappresentata con 20 città nella top 300 Icca, il numero più alto al mondo, e da 24 nella Top 400 ICCA.
Dati incoraggianti che confermano la capacità attrattiva delle destinazioni italiane. Un risultato che premia gli operatori della meeting industry e dimostra l’elevata competenza di tutti gli attori che partecipano attiva mente alla realizzazione dei grandi eventi internazionali.
“Questo risultato restituisce l’immagine di un sistema che ha finalmente compreso il valore strategico del MICE per lo sviluppo economico e territoriale del nostro Paese. Come Confindustria Alberghi, abbiamo creduto fin dall’inizio nel progetto del Convention Bureau Italia, di cui siamo soci fondatori, volto a rappresentare e promuovere l’eccellenza italiana nel panorama MICE internazionale.” dichiara Elisabetta Fabri, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
Il risultato raggiunto dalle città italiane nella classifica internazionale è la conferma che l’Italia può competere, e vincere, nei segmenti a più alto valore aggiunto del turismo. Il Mice è infatti un driver fondamentale di destagionalizzazione, internazionalizzazione e qualificazione dell’offerta ricettiva.
“Ciò che ruota attorno agli eventi internazionali è espressione di un turismo qualificato e ad alto valore aggiunto, con significative opportunità di ritorno: il business traveller che arriva in Italia può decidere di tornare in futuro per una vacanza, favorendo così lo sviluppo e la crescita dell’intera industria turistica.” prosegue Fabri.
“Ma ora serve continuità. Quello raggiunto non è un punto di arrivo ma di partenza: la competizione globale è fortissima e per restare ai vertici della classifica occorrono investimenti, formazione, infrastrutture moderne. Siamo certi che il turismo congressuale non sia soltanto un’opportunità, ma una leva strategica per la crescita economica e sostenibile del Paese”, conclude la Fabri.