giovedì, Aprile 18, 2024

Tracciare la strada verso le emissioni zero nel settore sanitario

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L’assistenza sanitaria è tra i settori in cui è maggiore la richiesta di energia, ma anche il consumo di altre risorse: gli ospedali utilizzano enormi quantità di energia, di acqua, e generano grandi quantità di rifiuti. Secondo i calcoli di Healthcare Without Harm, l’impronta delle emissioni del settore sanitario è pari al 4,4% delle emissioni nette globali totali, con Stati Uniti, Cina e UE che rappresentano il 56% dell’impronta climatica sanitaria totale mondiale.

Riguardo al futuro, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che i costi e l’utilizzo dell’energia nelle strutture sanitarie aumenteranno solo nei prossimi cinque anni. Considerando che mediamente il 25% delle spese operative (OpEx) di un ospedale è correlato al consumo di energia, è evidente che la riduzione dell’impronta energetica può tradursi in un immediato miglioramento delle prestazioni finanziarie.

Le strategie di sostenibilità consentono alle organizzazioni sanitarie di ridurre il carico delle spese operative, e di implementare un percorso che porti alle zero emissioni contribuendo all’obiettivo fissato per il 2050 dagli Accordi di Parigi e consentendo di raggiungere i target anche più ambiziosi, di breve o lungo periodo, che sempre più aziende pubbliche e private del settore si pongono.

I diversi ambiti di sostenibilità

Per attuare efficacemente una strategia di sostenibilità è importante comprendere quali sono gli ambiti di emissioni stabiliti dal protocollo sui gas ad effetto serra, che si distinguono tra loro in base al soggetto che produce le emissioni e al livello di controllo che può avere su di esse (vedi figura 1).

Sempre secondo Healthcare Without Arm, nel settore sanitario la distribuzione delle emissioni di anidride carbonica tra i diversi ambiti (Scope) di sostenibilità è il seguente:

• Scope 1 – emissioni derivanti dal consumo diretto di combustibili fossili (come il gas naturale, il carburante per i veicoli di proprietà): rappresentano il 17% dell’impronta di carbonio globale della sanità.
• Scope 2 – emissioni indirette da fonti energetiche acquistate (elettricità, teleriscaldamento, teleraffrescamento, vapore ecc): costituiscono un ulteriore 12%, con valori variabili nei singoli paesi a seconda del tipo di produzione di elettricità in rete.
• Scope 3 – Le emissioni della filiera: queste ultime danno il contributo più significativo al totale delle emissioni, con una quota del 71%. Le emissioni scope 3 sono le più difficili da tracciare, monitorare e rimuovere in quanto coinvolgono una serie di ambiti secondari, come viaggi di lavoro, trasporto di personale/visitatori ed emissioni derivanti da lavori in conto capitale o attrezzature acquistate/noleggiate ecc.

Figura 1

La maggior parte delle organizzazioni sanitarie sta sviluppando e implementando piani per gestire e ridurre le emissioni in tutti e tre gli ambiti. Queste strategie comprendono azioni dirette, come l’incremento dell’efficienza energetica a breve termine e azioni a medio lungo termine come l’ottimizzazione del ciclo di vita degli asset, piani di investimento per la decarbonizzazione e i piani di approvvigionamento energetico da fonti pulite.

Raggiungere l’obiettivo net-zero con una gestione attiva dell’energia

Una strategia di gestione energetica attiva può aiutare ad affrontare le sfide della gestione energetica ed essere la spina dorsale di un percorso verso la sostenibilità.

La gestione attiva dell’energia (vedi Figura 2) è un approccio innovativo che si caratterizza per la necessità di agire in modo continuativo, e coinvolge tre componenti principali.

1. Fornitura e approvvigionamento: attività quali l’ottimizzazione delle tariffe energetiche, lo sviluppo del budget per l’approvvigionamento di energia e di materie prime ecc. Data la criticità delle operazioni sanitarie, in questa componente è fondamentale calibrare bene la gestione del rischio, per fare sì che l’infrastruttura abbia la necessaria resilienza ed efficienza operativa.
2. Efficienza e analisi: si parla qui di varie azioni importanti, che spaziano dalla valutazione energetica, alla misurazione e all’analisi energetica, all’automazione e al controllo integrati dei sistemi e alla certificazione delle prestazioni energetiche delle infrastrutture. Sta diventando sempre più comune per le strutture sanitarie richiedere la certificazione delle prestazioni energetiche attraverso strumenti come Green Star e NABERS per gli ospedali. Un’altra opportunità da cogliere è l’utilizzo dell’analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale (AI) per identificare le inefficienze operative e progettare strategie di automazione per massimizzare le prestazioni dell’infrastruttura.
3. Sostenibilità: include scelte fondamentali come adottare un metodo di rendicontazione del carbonio, usare tecnologie pulite, adottare risorse energetiche rinnovabili e distribuite (DER), attuare una attenta gestione di tutte le risorse impiegate in tutto il ciclo di vita – energia, acqua, materiali di costruzione degli edifici ecc. Le organizzazioni sanitarie hanno una grande impronta legata al consumo energetico: questo che rende le fonti di energia rinnovabile e le microgrid approcci ideali verso la decarbonizzazione e la progressiva ‘elettrificazione delle infrastrutture.  Un’altra azione chiave è il monitoraggio dell’impronta di carbonio in tutti e tre gli ambiti di emissione, realizzabile a partire da un’analisi completa dell’utilizzo diretto dell’energia seguita da un’analisi approfondita degli impatti sulla sostenibilità della catena di approvvigionamento.

Figura 2 – Le fasi e le azioni incluse nell’Active Energy Management

Da dove cominciare?

La gestione attiva dell’energia non è un processo statico, ma un viaggio continuo che richiede azione e impegno continui. Le organizzazioni sanitarie possono promuovere la sostenibilità migliorando continuamente le loro pratiche di gestione dell’energia. In qualità di leader riconosciuto a livello mondiale nella sostenibilità, Schneider Electric è ben posizionata per aiutare le organizzazioni sanitarie a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità con la sua piattaforma e i servizi EcoStruxure™.

Attraverso partnership, collaborazione e servizi di consulenza, è possibile progettare un’adeguata strategia di gestione energetica attiva per affrontare la decarbonizzazione delle organizzazioni sanitarie in tutti e tre gli ambiti di sostenibilità.

Per saperne di più, visita la pagina web EcoStruxure for Healthcare e scarica la nostra e-guide, con spunti utili per semplificare il percorso verso operazioni sanitarie resilienti, efficienti dal punto di vista energetico e sostenibili

di Francesco Rossi, Real estate segment manager di Schneider Electric

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