Il settore retail continua a mostrare segnali positivi secondo quanto riportato nel report di Savills “Italy Retail Spotlight”. Il mercato italiano dell’high street conferma la propria attrattività, testimoniata da un ritmo sostenuto di aperture di nuovi negozi, dall’ingresso di nuovi brand che mirano ad espandere la propria presenza e dallo sviluppo di concept innovativi. Questa espansione, supportata da un costante afflusso di turismo, si estende oltre le grandi città come Milano, Roma, Firenze e Venezia, raggiungendo anche località costiere, di lago e di montagna. Firenze è una delle principali destinazioni per lo shopping di lusso in Italia e offre un mix di boutique di lusso, gioiellerie, antiquari, laboratori artigianali e rinomati negozi di pelletteria. Negli ultimi anni, nuovi negozi sono stati aperti non solo nel centro storico, ma anche in luoghi chiave come le principali stazioni ferroviarie e aree di riqualificazione urbana come Manifattura Tabacchi. Le principali vie dello shopping della città costituiscono un prestigioso circuito commerciale: tra queste, Via de’ Tornabuoni si distingue come la terza location più costosa d’Italia, con canoni prime che raggiungono i 7.000 euro/mq/a.
Le performance dei centri commerciali continuano a mostrare segnali positivi, con footfall pressoché stabili rispetto al primo trimestre del 2024 nonostante le festività pasquali siano slittate al secondo trimestre quest’anno. La media dei centri gestiti da Savills mostra 6 nuove aperture di negozi registrate nel Q1 2025, a testimonianza di una dinamicità persistente del comparto. Si fa strada un nuovo trend, sostenuto dall’aumento del fatturato registrato per i negozi con categoria merceologica dedicata ai servizi alla persona, su cui molti centri cominciano a puntare.
Il retail ha continuato a crescere anche dopo il trend positivo del 2024, dove i volumi sono stati influenzati dall’acquisizione dell’asset di Via Montenapoleone 8 a Milano: nel primo trimestre 2025 il settore ha registrato un totale di circa 570 milioni di euro di investimenti, una cifra 5 volte superiore a quella dello stesso periodo del 2024 e 3 volte superiore alla media degli ultimi 5 anni. La componente high street ha raccolto circa il 27% dei volumi totali, confermando l’interesse di investitori e brand; due dei deal registrati hanno riguardato la città di Firenze. Shopping centre e negozi di beni di prima necessità – come supermercati, ipermercati e articoli per il fai-da-te – si confermano sempre centrali nelle strategie degli investitori, tuttavia è stato il segmento dei factory outlet a guidare i volumi del quarter grazie al secondo deal più grande del periodo.
Francesca Cattagni, head of high street leasing: “L’inizio del 2025 ha mantenuto il trend positivo senza discostarsi da quello dei mesi precedenti. Un settore, quello dell’high street, dove si vive un continuo fermento intorno alle main cities e alle nuove destination iconiche. Le città secondarie offrono spunti di revamping e quindi nuove potenziali strategie di sviluppo per creare esperienze Retail tailored”.
Marco Montosi, head of investment: “Nel primo trimestre 2025 il mercato retail mantiene un trend positivo, trainato principalmente dai formati out-of-town sostenuti da un’ operazione rilevante nel segmento factory outlet, e dal comparto high street, che attira interesse di capitale privato. I settori grocery e Diy presentano opportunità interessanti per i prossimi trimestri”.
Alberto Albertazzi, head of retail management: “Il 2025 è iniziato con la conferma della solidità del comparto del retail out of town, nonostante una flessione sui fatturati legata principalmente alla configurazione del calendario. Tra le merceologie si conferma il traino da parte di servizi e dei beni per la persona, mentre si registra il consolidamento della ristorazione e dell’elettronica di consumo. Rimane il forte interesse dei retailer sugli asset prime e sui retail park ed immobili stand alone, e la disponibilità a vagliare opportunità di sviluppo anche da parte di operatori stranieri agevola strategie di riposizionamento di asset con potenziale da liberare. In un contesto di consumi in lentacrescita e incertezza, la gestione degli immobili deve essere si improntata sull’interpretazione dei trend globali ma sempre più sulla personalizzazione dell’offerta e dei servizi per i mercati locali. Digitale e fisico sono sempre più connessi e il marketing dei centri deve tenerne conto dedicando sufficiente spazio alla promozione on site, negli ultimi anni compressa dalla comunicazione online”.