giovedì, Maggio 8, 2025

Pupillo (Mapic Italy): “Crescita e innovazione passano dalla creazione di valore”

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Creare valore in un contesto che cambia: è questa la sfida che guiderà l’edizione 2025 di Mapic Italy, l’appuntamento di riferimento per il retail real estate in programma a Milano il 14 e 15 maggio. In un mercato in continua evoluzione, fatto di nuove esigenze dei consumatori, ripensamento degli spazi urbani e attenzione alla sostenibilità, il concetto di valore si arricchisce di significati e contenuti che oggi sono sempre più integrati nel sistema degli investimenti. Non solo ritorno economico, quindi, ma anche esperienza del cliente, impatto sociale, innovazione tecnologica e posizionamento strategico. A una settimana dal grande evento, dove sono attesi oltre 2000 delegati e più di 700 retailer, ecco alcuni dettagli che Francesco Pupillo, direttore di Mapic Italy, ha concesso a Requadro in anteprima.

Domanda: Il tema di Mapic Italy 2025 è la creazione di valore. Come nasce questa scelta?
Risposta: I temi di ogni anno vengono scelti a partire dalle discussioni che abbiamo con gli attori del mercato, in particolare dalle risposte che ci forniscono alla domanda: “In un contesto di mercato complesso e con tante sfide, come si può generare crescita e innovazione?”. Tutti i grandi player hanno risposto che la cosa più importante è la creazione di valore, sia per i consumatori sia per gli investitori. E il valore non si esprime solo in termini economici, ma anche in termini di esperienza, sostenibilità, integrazione nel contesto urbano, scelte dei brand, investimenti per mantenere la qualità nel tempo, posizionamento nei confronti delle nuove generazioni e altri parametri sociali. Tutte queste azioni creano valore, e quando si crea valore si ha un impatto anche sul business. Il dibattito ruoterà intorno a questo.

D: Che cosa dobbiamo aspettarci dall’edizione di quest’anno?
R: Per quanto riguarda la fiera, ci aspettiamo grandi numeri: alla nona edizione di Mapic Italy sono attesi oltre 2000 partecipanti (circa 100 in più dell’anno scorso) e 700 brand (circa 50 in più rispetto al 2024). Tutti i player di riferimento saranno presenti. Quest’anno, per la prima volta, abbiamo inoltre creato un focus sui brand internazionali – circa 20 – che mirano ad entrare o espandersi nel mercato italiano. L’iniziativa prevede due parti: un retail tour a Milano che si terrà il giorno prima della fiera, e un evento di networking tra i brand e i top property italiani.

D: Retail e rigenerazione urbana: quali modelli stanno funzionando in Italia?
R: I progetti che oggi si presentano sul mercato sono quasi tutti progetti di rigenerazione urbana. Se in passato vedevamo spesso lanci di mall al di fuori dalle città, oggi la partita si gioca sulla rigenerazione all’interno dei contesti urbani. Abbiamo pubblicato una guida dei progetti presenti a Mapic Italy: tra i tanti, possiamo citare Chorus Life a Bergamo e Manifattura Tabacchi a Firenze. Anche a Milano ce ne sono molti: prendiamo lo spazio Quadrilatero di Praemia Reim e Piazzale Loreto di Nhood. L’elemento comune che contraddistingue questi interventi è che non sono più unicamente commerciali. Parliamo di retail ma anche di hospitality, residenziale, cultura: il futuro è in questa direzione, nel mixed-use.

D: Che ruolo ha Milano nel mercato retail di oggi?
R: Di sicuro Milano è la destinazione principale per i top brand che arrivano in Italia. La città è ben posizionata nel ranking internazionale a livelli di rendimento, soprattutto sulla parte high street. Ma l’Italia non è solo Milano e il retail non è solo luxury. Come detto prima, abbiamo operatori e progetti in tutta Italia. Il panorama sta cambiando e l’interesse degli investitori è in tutta la penisola, sia da parte di player italiani sia internazionali.

D: L’esperienza del cliente, la sostenibilità, l’innovazione e la qualità dell’investimento sono le quattro dimensioni attraverso cui Mapic Italy propone di analizzare la creazione di valore. Ad oggi, quanto sono entrati nel dna delle aziende questi elementi?
R: Questi quattro aspetti sono e devono essere un must nella creazione di valore. È da anni che se ne parla, ma oggi finalmente iniziamo a vederli nel concreto. Prendiamo l’experience del cliente: ormai è necessaria nel mondo food e leisure. Gli attori puntano tutti sull’esperienza e non più soltanto sul semplice prodotto. Allo stesso modo la sostenibilità: se non si investe per ridurre le emissioni, l’asset perde valore sia nei confronti degli utenti (che sono attenti a queste scelte), sia in termini di costi e impatto sociale e ambientale. Altro tema fondamentale è l’integrazione delle tecnologie più innovative, che sono a servizio del cliente ma anche delle strutture fisiche, dei processi e della produttività. Ormai è un dato di fatto: gli investimenti di qualità si muovono in questi termini.

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