Per i Giochi 2026 slalom del budget tra extracosti e sorprese

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Sul portale Simico, Società Infrastrutture Milano Cortina 2026, è indicato il costo complessivo delle opere che verranno costruite o rigenerate in occasione delle Olimpiadi invernali. Il dato è di 3,4 miliardi di euro per 94 interventi, di cui 44 impianti sportivi e 50 opere infrastrutturali.

Eppure, a meno di un anno dal via, i costi sono lievitati, anche se risulta complesso andare nel dettaglio visto che gli open data del portale della società non fanno riferimento (almeno per il momento) agli importi preventivati o spesi.

C’è chi si è mosso con forza per chiedere trasparenza, tra tutti l’iniziativa Open Olympics 2026, dove 20 voci tra cui Libera, Legambiente, Mountain Wilderness Italia e CAI Centrale chiedono giochi trasparenti, legali e rendicontabili.

Dal loro secondo report emerge un costo più totale dell’evento: oltre 5 miliardi e 720 milioni di euro. Un miliardo e 600 milioni per la realizzazione dei giochi e altri 4 miliardi e 120 milioni per le opere connesse (il 68% assorbite da 45 opere stradali per un costo che supera i 2 miliardi e 816 milioni di euro totali).

La Lombardia da sola assorbe circa la metà delle opere (il 52%) e dei relativi costi (47%); il Veneto si contraddistingue per ospitare le 13 opere (16% del totale) dal costo complessivamente superiore (il 33% dei costi totali); le opere che si terranno sul territorio della sola Provincia autonoma di Bolzano sono numericamente superiori a quelle dell’intero Veneto (14 in Alto Adige, 13 in Veneto).

Extra costi, quindi, ed extra tempi. Dal monitoraggio di Open Olympics emerge, infatti, che al 31 dicembre 2024 solo il 6,4% delle opere è da ritenersi concluso, l’8,5% addirittura in gara, il 40% in esecuzione e il 42,6% in fase di progettazione. In sostanza, dei 94 progetti monitorati, il 50% si trova ancora in una fase preliminare, quindi progettazione o gara: vi è un grosso rallentamento. In sostanza, si può definire che solo il 10% delle opere che devono essere ultimate entro la data dell’inizio dei giochi sono state completate.

Gli extra costi coinvolgono impianti e infrastrutture

Il documento di candidatura alle Olimpiadi invernali prevedeva olimpiadi a costo zero, ma attualmente le risorse statali locate nelle finanziarie ammontano a 3,38 miliardi di euro.

Non solo, perché gli extra costi ipotizzati finora e ammessi anche dal governo sono di altri 100 milioni di euro.

Da cosa dipendono? Alcuni sono già assodati, come quelli per la discussa pista da bob di Cortina. Per quest’opera erano stati inizialmente stanziati dal governo Draghi 85 milioni di euro per la costruzione del nuovo impianto, fino all’incremento del finanziamento che ora arriva a 118 milioni di euro, che comprendono anche 2,8 milioni per la demolizione della vecchia pista.

Lato Milano, l’extra costo assodato del villaggio olimpico all’ex scalo di Porta Romana, che diventerà uno studentato, ha già inghiottito 40 milioni di euro in più.

Ma i conti non tornano soprattutto in montagna, perché il villaggio olimpico di Pedrazzo sembra richiedere un’iniezione di 53 milioni di euro e il trampolino della stessa località ha richiesto 38 milioni di euro in più rispetto a quanto ipotizzato.

I motivi degli extra costi includono l’aumento dei prezzi delle materie prime, modifiche ai progetti, ampliamenti delle cosiddette opere essenziali, ritardi e decisioni di spostare o rifare interamente alcune strutture, come è accaduto con la pista da bob di Cortina, diventata il simbolo degli extra costi olimpionici.

Recentemente è stato annunciato che, con i DL Infrastrutture, altri 827 milioni di euro saranno destinati a Milano-Cortina. Il decreto conta 16 articoli ed è attualmente sotto esame dalla Ragioneria.

In sostanza, si tratta di un provvedimento che stanzia 827 milioni di euro per le infrastrutture connesse alle Olimpiadi, con una pianificazione che si estende fino al 2032. Quanto denaro pubblico verrà impiegato per costruire e quanto per mantenere le opere vive e vegete, la cosiddetta legacy, sarà questione da approfondire nei prossimi mesi.

 

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