I presupposti per un boom di turisti c’erano tutti, a partire dalle festività che si incastravano alla perfezione con i weekend, tanto da poter fare due settimane di vacanza con pochi giorni di ferie.
Eppure, come è successo con il meteo, anche il primo bilancio del turismo pasquale non è stato così soleggiato, con un’occupazione di poco più della metà delle stanze, uno stand by dei turisti americani per cui l’Italia comincia ad essere più cara e una congiunzione di calendario poco favorevole per gli arrivi tedeschi, da sempre gran frequentatori delle primavere del bel paese.
I dati previsionali erano comunque favorevoli, si parlava di aumento della durata media dei soggiorni alberghieri da due a tre notti e di una crescita di prenotazioni effettuate con largo anticipo anche da parte della clientela straniera.
In totale, le previsioni erano di 7 milioni di turisti stranieri e 11 milioni di italiani in viaggio nel paese.
Le località più gettonate sarebbero sia le balneari, con in vetta la Puglia e la Sicilia, la montagna, senza dimenticare le terme e le città, con Napoli che attendeva un milione di turisti in arrivo dalla settimana di Pasqua al Primo Maggio.
In aumento gli arrivi europei?
Secondo l’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze, per Assoturismo Confesercenti, su un campione di 1.185 imprese italiane della ricettività, sarebbe aumentata la domanda europea: tra le nazionalità che avrebbero registrato la maggiore crescita ci sarebbero francesi, svizzeri, polacchi, olandesi e spagnoli; ma erano segnalati aumenti anche per i tedeschi, brasiliani, belgi, scandinavi, austriaci, cechi, ungheresi.
Serviranno alcune settimane per comprendere l’effettività dei dati, ma come spiega Marco Celani, presidente di Aigab, quest’anno la Pentecoste, tradizionale festa che porta molti cittadini tedeschi in Italia, cade a giugno, un periodo già considerato ‘estivo’, che lascia di fatto scoperto il mese di maggio.
A questo si lega il fatto che l’euro è costoso e gli americano stanno probabilmente cercando di capire l’andamento dell’economia. Celani ha confermato, infatti, uno stand by degli arrivi dagli States, che si è però bilanciato con un +23% di turisti in arrivo dal Canada.
Vendute 6 camere su 10
Secondo i dati di Enit-Unioncamere sono state vendute 6 camere su 10 per Pasqua e ponti di primavera, per un fatturato stimato di circa 130 milioni di euro nel solo comparto hôtellerie.
Ottimistici anche i dati delle prenotazioni nelle città d’arte (63,9%), nelle località di montagna (61,3%) e nelle destinazioni termali (59,6%) e, secondo l’Enit, appare all’altezza delle aspettative anche il trend di vendita anticipata per i ponti primaverili: rispettivamente del 57% per il Ponte del 25 Aprile e del 55% per quello del 1° Maggio.
Gli italiani scelgono il turismo organizzato
Gli italiani sembrano avere riscoperto il turismo organizzato, tanto che gli operatori hanno registrano ricavi del +55% rispetto al 2024 e del +40% sul 2023 nel periodo pasquale.
Lo riporta l’osservatorio Astoi (Confindustria viaggi – associazione tour operator italiani), secondo cui il Mar Rosso è tornato protagonista nel medio raggio, mentre il Giappone ha dominato le preferenze sul lungo, insieme a Maldive, East Africa e Messico.
In Europa gli italiani hanno scelto Islanda, Scandinavia, Canarie e Portogallo.
Previsioni per l’estate 2025
Iniziano a delinearsi le prime indicazioni per l’estate 2025, con che si preannuncia nel complesso positiva per i tour operator, con una crescita media compresa tra il 5% e il 10% rispetto allo stesso periodo del 2024, seppure con andamenti differenziati a seconda dei mesi.
Giugno appare più in ritardo, probabilmente a causa della vicinanza con i lunghi Ponti primaverili, mentre l’andamento di luglio e agosto è più dinamico, in crescita sull’anno scorso.
I posti pasquali non sembrano quindi avere fatto il boom e le ragioni non sono solo meteorologiche, bensì più legate alla scarsità di economia delle famiglie europee e all’incertezza di quelle americane.
Toccherà all’estate definire la salute del turismo italiano e, naturalmente, anche quella delle strutture che ne sono il punto di riferimento.