Palazzo Butera: da dimora privata a spazio museale

Data:

Palazzo Butera a Palermo così come lo vediamo oggi è il risultato di una complessa vicenda costruttiva che si snoda a partire dagli ultimi anni del ‘600 fino ad arrivare all’odierno restauro su progetto dell’architetto Giovanni Cappelletti, un recupero che ha fatto della rigorosa conservazione dell’esistente e del riuso di tutto quanto ritrovato nel palazzo la sua norma fondamentale.

“Credo che per i proprietari Francesca e Massimo Valsecchi, così come è stato per me – spiega Giovanni Cappelletti -, il progetto per Palazzo Butera nasca da un costante e paziente esercizio di osservazione del palazzo stesso, delle sue originali caratteristiche spaziali e distributive, ma soprattutto dal lasciarsi pervadere dal sottile incanto che scaturisce da questo edificio. Posso dire che, in fondo, questo progetto nasce proprio dalla trascrizione delle emozioni e del fascino che noi, come visitatori, abbiamo avvertito durante i primissimi sopralluoghi nel palazzo”.

Le maioliche del terrazzo che è stato possibile riutilizzare, quelle ritrovate negli ammezzati, i legni recuperati nei sottotetti, i frammenti lapidei ritrovati durante i lavori di scavo: tutti questi elementi sono stati oggetto di specifiche attenzioni progettuali, che hanno avuto come risultato il loro riuso, pressoché integrale, nelle nuove sale e nei nuovi pavimenti del palazzo; mentre tutti gli elementi che, per necessità, si sono dovuti introdurre, come ad esempio le maioliche fatte realizzare appositamente per le pavimentazioni, sono stati utilizzati solo dopo diverse prove e campionature, e comunque solo dopo aver constatato che gli elementi che andavano a sostituire erano troppo deteriorati.

“Solo attraverso la contaminazione con la nostra contemporaneità – conclude il progettista – il Palazzo potrà ridiventare vivo, e potrà arrivare ad essere per la Kalsa, quel polo culturale e di rigenerazione urbana che, fin dall’inizio di questa avventura, è stato uno degli obiettivi più alti del progetto immaginato per Palermo”. E come Baldassare Castiglione diceva per il Palazzo Ducale di Urbino, così anche per Palazzo Butera si può affermare che “Non un palazzo, ma una città in forma di palazzo esser pareva” (foto Sandro Scalia).

di Danilo Premoli – Office Observer
Archivio Architettura
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Related articles

Cdp RA dà l’impulso per il nuovo polo universitario nelle ex caserme Montelungo e Colleoni di Bergamo

Ha preso ufficialmente il via l'intervento di rigenerazione urbana delle ex caserme Montelungo e Colleoni a Bergamo. Un'operazione...

Open air, open wallet: il caro vacanze arriva anche sotto le stelle

Nel 2025, una vacanza estiva media per una famiglia di quattro persone supera i 2.000 euro e arriva...

Kervis affitta il complesso logistico gli Aceri di Trecate (NO) a operatore del packaging per il lusso

Kervis ha affittato il complesso logistico Gli Aceri di Trecate a un importante operatore della produzione di packaging...

Il comune di Roma si riprende centro carni e mercato all’ingrosso dei fiori, operazione da 18,5 mln

La giunta capitolina ha approvato la delibera che autorizza la riacquisizione da Ama S.p.a. del complesso immobiliare di viale...