Non sparate sulla Croce Rossa, neanche di domenica nei centri commerciali

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Vietato sparare sulla Croce Rossa… Anche di domenica e anche se, invece di trasportare feriti e malati, gira per centri commerciali in un giorno festivo. Cncc e Croce Rossa Italiana lanciano un’iniziativa congiunta attraverso la quale, nelle domeniche del 17 e il 24 febbraio, verranno raccolti fondi destinati all’acquisto di autoambulanze da donare alla Cri.

“I centri commerciali – ha dichiarato il presidente di Cncc, Massimo Moretti – offriranno sempre più servizi, legati alla salute, ma anche attività di intrattenimento. Ci proponiamo come una Piazza, vogliamo essere inclusivi, un punto di ritrovo non solo un occasione d’acquisto”.

L’iniziativa benefica interesserà 300 centri commerciali in Italia, di cui 80 in Lombardia. Forse…

Perché il governo giallo-verde, in particolare nella propria componente gialla, non pare intenzionato a fare dietro-front sull’ipotesi delle serrate obbligatorie nei giorni festivi. Forse non tutte le domeniche, come inizialmente ipotizzato, ma con una sorta di contingentazione dipendente da tutta una serie di parametri che rendono la norma rivista – anche a seguito dell’audizione del Cncc – ancor più schizofrenica e incomprensibile, nelle modalità e negli obiettivi, di quella originariamente proposta.

La batosta delle elezioni regionali abruzzesi, con il Movimento 5 Stelle che a livello di consensi è praticamente tornato al via, senza nemmeno ritirare le 20mila lire del Monopoli, ha smorzato per il momento qualche eccesso e messo in freezer qualche decisione, in attesa che lo stato maggiore del movimento decida come rimediare alla sconfitta. Ma non è detto che la via scelta sarà quella di una minore intransigenza. La Lega, uscita vincitrice dalla tornata regionale, ha riempito il carniere di voti perseguendo una linea rigida se non addirittura massimalista. Il travaso di consensi dal giallo verso il verde, secondo alcune prime analisi, sarebbe motivato dall’adesione dei 5Stelle alla linea dell’alleato di governo. La reazione strategica, in vista della scadenza elettorale europea di maggio, potrebbe quindi essere quella di un ritorno alla purezza delle origini, tipica di qualsiasi Controriforma. E la lotta al commercio e alla grande distribuzione sono caposaldi marchiati a fuoco sulla pelle del bravo grillino, in particolare di quello delle origini.

Una iattura: “A rischio non ci sono solo 40mila posti di lavoro – precisa Moretti – ma anche i consumi in tempi di recessione. Il 18% del nostro fatturato dipende dalle domeniche, perdere questi volumi per certe imprese, per certi franchising, significa chiudere. Non capisco a chi giovi questa norma, tranne alle vendite online e mi domando se si è fatta un analisi costi benefici”.

Al di là delle scontate conseguenze economiche, peraltro, i centri commerciali fungono ormai anche da luoghi di incontro e socializzazione. “Sono un punto di ritrovo, sicuro, per ragazzi, anziani, famiglie – ha detto il presidente di Cncc – e sono qualcosa di più di un’occasione per fare shopping.

Gli ha fatto eco il segretario della Croce Rossa Italiana Flavio Renzi: “La nostra missione stare ovunque con chiunque: siamo nei centri commerciali, non solo per raccogliere fondi, ma per far sentire le persone meno sole grazie a i nostri volontari”.

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