Settimana scorsa abbiamo aperto le porte del nostro Hub Lombardini22 per parlare di dati, progettazione e neuroscienze, e dell’evoluzione delle città in ambienti più intelligenti e umani.
Riconoscere le dimensioni spaziali che governano la nostra risposta allo stress ambientale, partire dai bisogni reali dell’utente, non solo guidati dall’intuito e dall’esperienza, ma attraverso l’applicazione di neuroscienze e analisi spaziale: sono questi i principi che guidano il nostro approccio progettuale. Abbiamo scoperto come l’utilizzo dei dati e la ricerca scientifica possono essere strumenti che rafforzano e accompagnano la nostra creatività e sensibilità, rendendo al contempo “misurabile” l’impatto che gli spazi che progettiamo hanno sul benessere di chi li attraversa.
Il nostro ospite Tim Stonor, managing director di Space Syntax, ci ha aperto una nuova prospettiva sulla città come “urban cortex”: un’estensione del nostro cervello che, se progettata con consapevolezza, può diventare una potente macchina capace di abilitare connessioni sociali, scambi e generare soluzioni ai problemi contemporanei.
In Lombardini22 space syntax, le neuroscienze, e il computational design si incontrano in approcci e strategie progettuali per costruire spazi e città che siano realmente pensati per le persone. Ambienti che abbiano un impatto positivo, misurabile e concreto.
Guarda il video dell’evento e ascolta le interviste ai protagonisti