La pressione di domanda di case in vendita cresce ancora, +12,4%, nel terzo trimestre del 2025 (luglio-settembre), mentre quella per le locazioni è diminuita del 16,5%.
Sono queste alcune delle evidenze tratte dall’Osservatorio trimestrale del mercato residenziale realizzato da Immobiliare.it Insights.
L’offerta di immobili in vendita si è contratta rispetto a 12 mesi fa (-1,3%), mentre quella di immobili in affitto è cresciuta del 29,3%.
Guardando ai prezzi, si nota una crescita in entrambi i settori nel trimestre, ma gli affitti sono aumentati in misura decisamente maggiore, di oltre il doppio, rispetto alle vendite: nel primo caso si riscontra infatti un +6%, nel secondo invece un +2,6%. Attualmente, per acquistare un immobile nel Paese servono mediamente 2.114 euro/mq, mentre per affittare bisogna prevedere una spesa media di 14,3 euro/mq.
“Giunti ormai quasi alla fine dell’anno, si può stilare un primo bilancio di come si è mosso il mercato immobiliare in questo 2025 – commenta Paolo Giabardo, direttore generale di Immobiliare.it. – La tendenza è ormai chiara: le compravendite sono ripartite con maggiore slancio, sostenute da una rinnovata fiducia da parte degli acquirenti, da condizioni creditizie in lieve miglioramento e da una maggiore stabilità economica generale. Si tratta di segnali importanti, che indicano una ripresa graduale ma solida dopo un periodo caratterizzato da incertezza e attese. Al contrario, il mercato delle locazioni sta attraversando una fase di rallentamento, segnando una prima battuta d’arresto dopo il boom registrato negli anni post-pandemia. Si intravedono tensioni del mercato, derivanti da un aumento dei canoni più che proporzionale all’aumento dei salari, soprattutto nelle grandi città”.
Il centro Italia spinge i prezzi dell’affitto
A trainare verso l’alto i prezzi di affitto è soprattutto il centro, che nel terzo trimestre di quest’anno ha registrato una crescita di oltre il 10% rispetto a 12 mesi fa. Più contenuti rispetto alla media nazionale invece i rialzi di nord-ovest (+4,6%) e isole (+4,2%). Il Centro è anche l’area in cui la pressione di domanda è calata maggiormente nel periodo considerato (-19,6%), mentre la diminuzione più contenuta si è verificata ancora una volta nelle Isole (-6,9%).
Si notano differenze rilevanti nel comportamento di prezzi e domanda di locazioni anche tra grandi e piccoli centri: la pressione di domanda cala molto più drasticamente nel primo caso (-26,4%) che nel secondo (-8,8%). Tuttavia, i prezzi sono cresciuti più nelle piccole città (+5%) piuttosto che nelle grandi (+3,7%).
L’offerta è invece salita ovunque a due cifre nel periodo, con incrementi quasi del 40% nelle grandi città e di oltre il 20% nelle piccole. Tra le diverse macroaree della Penisola, il Nord-Est è quella in cui lo stock è aumentato maggiormente nell’ultimo anno (+36,6%).
Cresce ovunque la domanda di case in vendita
Passando alle vendite, il discorso è opposto rispetto a quello sulle locazioni. La pressione di domanda è infatti aumentata ovunque nel terzo trimestre dell’anno, con incrementi sempre superiori al +10%. Le isole arrivano addirittura a un +15,3%, mentre l’ascesa più contenuta si verifica al nord-est (+10,8%). Proprio quest’ultima area è però quella in cui i prezzi sono cresciuti di più in 12 mesi, +4,6%. Si nota, al contrario, una stabilità pressoché assoluta sia al Sud (+0,9%) che nelle Isole (+0,7%).
A differenza di quanto riscontrato per le locazioni, nelle vendite grandi città e piccoli centri si comportano allo stesso modo a livello di domanda, con incrementi in entrambi i casi intorno al +12,5%. I prezzi, però, solo saliti molto di più nel primo caso (+5%) piuttosto che nel secondo (+2,1%).
Per quanto concerne l’offerta, Sud e Isole si discostano dalla tendenza nazionale di decrescita, con un +4% e un +1,2% rispettivamente. Cali invece molto simili, tra il -2% e il -3%, al Nord-Ovest, al Nord-Est e al Centro.
Affitto: la situazione attuale in regioni e città
La Valle d’Aosta si conferma la regione in assoluto più cara per affittare casa in Italia, con canoni che hanno sfondato il tetto dei 22 euro/mq in seguito a una crescita del 14,1% nell’ultimo anno. Al secondo posto la Lombardia (18,7 euro/mq medi). La Basilicata rimane invece la regione più economica in assoluto (7,1 euro/mq) e i canoni sono in netto calo rispetto al terzo trimestre del 2024 (-9,4%).
Tra i capoluoghi di regione, Milano rimane imbattibile (22,5 euro/mq), ed è anche la città più costosa della Penisola, ma non si notano variazioni nell’ultimo anno (+0,1%). Firenze, invece, che è al secondo posto con 21,3 euro/mq, continua a salire (+5,3% nel periodo). Roma rimane terza (18,2 euro/mq, cresciuta dell’11,2% nel trimestre) davanti a Bologna (17,1 euro/mq).
Vendite: la situazione attuale in regioni e città
Il Trentino-Alto Adige mantiene il primato di regione più onerosa per acquistare un immobile, con 3.573 euro/mq medi (+3,8% in 12 mesi). La Calabria resta invece la più conveniente, con 953 euro/mq.
Milano è in testa anche nella classifica dei prezzi di vendita (5.564 euro/mq medi), in crescita del 2,3% rispetto a 12 mesi fa. Firenze è seconda anche in questo caso (4.669 euro/mq, +9% in un anno), mentre Bologna è di poco davanti a Roma (3.685 euro/mq vs. 3.641 euro/mq).