Il calo dei capitali destinati al living nel 2024 è stato dovuto principalmente alla mancanza del prodotto up&running, agli elevati costi di produzione e all’incertezza sui ritorni attesi.
Tuttavia, secondo quanto emerso nel corso dell’anno appena concluso, la fiducia degli investitori resta alta, tanto che nel terzo trimestre del 2024 gli investimenti in questo comparto hanno raggiunto gli 80 milioni di euro, +35% rispetto al trimestre precedente (Fonte Dils).
Ora che il nodo della rigenerazione urbana a Milano sembra essersi sciolto, la realizzazione di un residenziale temporaneo, soprattutto destinato all’affitto, può quindi potenziarsi, soprattutto alla luce che sia Milano che Roma offrono prezzi e canoni relativamente più bassi rispetto ad altre capitali europee, rappresentando così mercati meno maturi e con più opportunità.
Il focus resta comunque sullo student housing e le ragioni sono la cronica carenza di posti letto, l’attrattività delle università italiane e l’aumento della popolazione studentesca, tutti fattori che rendono l’Italia attraente per investitori, operatori, sviluppatori.
Come ha dichiarato Barbara Cominelli, CEO di JLL in un’intervista a Requadro: “Il mercato dello student housing in italia è ancora in fase di maturazione e offre un importante potenziale, con un’offerta attuale ancora molto limitata, caratterizzata da un provision rate complessivo del 4%, rispetto a mercati più sviluppati che superano il 30%”.
Healthcare e senior housing proseguiranno il trend del 2024, spinto sempre dagli stessi fattori, ovvero invecchiamento della popolazione e richiesta di servizi a lungo termine. Sempre secondo quanto definito da Cominelli, per raggiungere un tasso di copertura del 5%, l’Italia dovrà incrementare il numero di posti letto a oltre 600.000 entro il 2035, con un raddoppio della disponibilità attuale.
Per quanto riguarda l’healthcare, l’indice statunitense MSCI World Health Care Index ha registrato una crescita annuale del 18% e, in termini di investimenti e, restando in Italia, nei primi nove mesi del 2024 sono stati investiti 110 milioni di euro nel comparto.
Digitalizzazione, costi e cronica mancanza di operatori (Deloitte stimava un deficit di 10 milioni di operatori nel settore sanitario globale 2030) sono i fattori sotto i riflettori che potranno definire l’andamento del comparto nel 2025.
Capitolo data center
Non c’è digitalizzazione senza data center, asset per cui si stima una importante crescita nel 2025, con particolare attenzione a sostenibilità ed efficienza. Milano resta la location più strategica, ma molto dipende dall’adeguatezza delle infrastrutture energetiche che andranno ad alimentare i server.
In termini di investimenti, secondo Ida, Italian data center association, gli investimenti nel comparto ammonteranno a 18 miliardi di euro al 2028.
Come riportato da Goldman Sachs nell’Asset management 0utlook 2025: esplorare percorsi alternativi,nel venture capital, la differenza nell’entusiasmo degli investitori per l’IA rispetto ad altri settori sta diventando evidente in termini di valutazioni e investimenti.
“Per quanto riguarda gli asset reali, sebbene la domanda di data center basata sull’intelligenza artificiale dovrebbe rimanere un tema importante, le dimensioni finali del mercato dipenderanno dalla domanda, dai modi in cui il progresso tecnologico influenzerà i requisiti di spazio per le soluzioni hardware e di raffreddamento, e dalla disponibilità di energia.
Poiché i data center interessano sia ai gestori immobiliari che a quelli infrastrutturali, questi asset possono essere richiesti da entrambi i tipi di investitori. Alcune interessanti opportunità possono presentarsi sotto forma di servizi energetici e idrici più efficienti. Le soluzioni olistiche e creative (per esempio, che integrino lo spazio fisico con la generazione di energia e/o il raffreddamento) possono essere ben posizionate”.
Come ogni elemento alternativo, anche gli immobili che fanno parte di questa categoria possono confermare la loro natura nel 2025, sicuramente meno incisiva dal punto di vista economico rispetto ad asset più classici, ma sempre interessante.