In mostra al Maxxi il linguaggio poetico di Aldo Rossi

Data:

La mostra antologica “Aldo Rossi. L’architetto e le città” al Maxxi di Roma fino al 17 ottobre 2021, curata da Alberto Ferlenga e realizzata in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi, documenta attraverso numerosi materiali d’archivio e iconografici, provenienti da raccolte e collezioni di tutto il mondo, la straordinaria figura professionale e l’opera progettuale del celebre progettista milanese.

Fin dagli esordi della carriera professionale, il disegno assume per Rossi un’importanza fondamentale nella sperimentazione delle composizioni e degli accostamenti che cercheranno, in seguito, la prova della realtà. Il disegno libero trova il suo terreno nei quaderni di appunti, in fogli di limitate dimensioni e solo più tardi si misurerà con dimensioni più ampie e con supporti più professionali, come la tela o la carta d’acquarello. Prevalentemente in bianco e nero nelle prime prove, acquisisce progressivamente una natura pittorica e del collage o della xeroxcopia ripassata ex post. In esso sono frequentissimi i fuori scala e gli accostamenti tra oggetti, architetture, figure.

“Formatosi in riviste, in viaggi e in letture, più che in una università culturalmente svuotata dal fascismo e dalla guerra, amante del cinema e del teatro, Rossi sente fortemente la necessità di rinnovare la cultura architettonica del suo tempo – annota il curatore -. Lo testimoniano il costante impegno intellettuale e il suo libro più noto L’architettura della città (1966), uno dei testi di architettura più tradotti e diffusi nel mondo”. E nelle città del mondo si è svolta la sua attività di archistar ante-litteram, che ha avuto il suo culmine, nel 1990, nel primo Pritzker Prize attribuito ad un architetto italiano.

Tra i capolavori, e in particolare tra i teatri realizzati o ricostruiti da Aldo Rossi (il Carlo Felice di Genova e la Fenice di Venezia), indubbiamente spetta al temporaneo e più raccolto Teatro del Mondo il primato in termini di fama e di fortuna. Costruito su una chiatta in occasione della Biennale del 1980 (“La presenza del passato” curata da Paolo Portoghesi), rimorchiata e poi ormeggiata davanti alla Punta della Dogana a Venezia, è stato poi riprodotto in disegni e modelli e ha dato il via alla fama internazionale di Rossi, diventando il simbolo di un’intera stagione architettonica.
 
Info e prenotazioni mostra “Aldo Rossi”.
 
di Danilo Premoli – Office Observer
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Related articles

Green Arrow Capital acquisisce Dea Capital Alternative Funds Sgr

Green Arrow Capital, tra i principali operatori indipendenti nel panorama degli investimenti alternativi e sostenibili in Italia e...

Ginvest cerca nuovi talenti

Ginvest, gruppo specializzato nella progettazione, sviluppo, vendita e locazione immobiliare, nella gestione di immobili a reddito e nella...

Igd torna all’utile nell’H1 2025 e continua a crescere

Igd Siiq ha pubblicato i risultati finanziari consolidati al 30 giugno 2025, che evidenziano un ritorno all'utile netto...

B&B Hotels lancia il concorso prenota e vinci

B&B Hotels, catena internazionale con oltre 880 hotel nel mondo, annuncia il lancio del nuovo concorso a premi...