L’edificio oggetto del recupero, su progetto de Il Prisma, è situato nel centro di Milano, in un lotto compreso tra via Santa Maria Segreta e via Negri. Oltre alla sua posizione privilegiata, il manufatto è un’architettura di pregio, realizzata tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta dagli architetti Gio Ponti ed Emilio Lancia, e costituita da un unico corpo di fabbrica sviluppata su cinque piani fuori terra, di cui l’ultimo arretrato rispetto alla cortina principale.
Il progetto di ristrutturazione ha avuto come obiettivo quello di rendere più trasparente e aperto l’immobile, sia al piano terra sia in copertura. Austerità, classicità, controllo degli accessi erano perfetti per banche e assicurazioni nella fase di concezione del progetto originale, mentre oggi, invece, l’apertura, le relazioni, la disponibilità a farsi attraversare sono indispensabili nell’avviare processi in positivo nei luoghi del risparmio ed investimento. Sul palazzo civile di Ponti e Lancia il progetto de Il Prisma ha cercato di generare un delicato squilibrio utile ad accogliere le nuove dinamiche lavorative del Gruppo Itas e con un lavoro di precisione ha reso più trasparente e luminoso l’immobile: le aperture del piano terra sono diventate vetrine, le coperture non calpestabili si sono fatte terrazze e punti di vista sulla città.
L’intervento ha agito in modo puntuale sulla facciata, in copertura e negli interni. In facciata sono state portate a terra le aperture su via Santa Maria Segreta, così com’era già stato fatto su via Negri. Gli imbotti sono stati evidenziati da un nuovo rivestimento in serizzo, materiale che caratterizza i primi tre livelli fuori terra. Il brand del conduttore è presente in modo discreto, come da richiesta della Commissione del Paesaggio, tramite l’inserimento di un logo metallico su via Negri. La riconoscibilità del nuovo intervento è evidenziata dall’utilizzo consapevole di materiali contemporanei e scelte tipologiche che in parte ne scardinano l’austerità, in parte si pongono in continuità con linee e forme preesistenti, nel rispetto e in virtù dell’enfatizzazione di vecchi principi. Grandi campiture vetrate e finiture in lamiera metallica, sagomata e forata a campione, sono gli elementi che matericamente definiscono l’intervento.
All’interno del volume si trova la board room del gruppo Itas; il progetto ha previsto area welcome e ristorazione al piano terra e aree di produzione agli altri piani, con uffici chiusi alternati ad aree open. Fondamentale l’approccio ai benefit energetici e funzionali, tramite la sostituzione di tutti gli impianti e la realizzazione di un cappotto interno in tutto il perimetro dell’immobile che hanno generato vantaggi che portano l’immobile al massimo rendimento.
di Danilo Premoli – Office Observer