Marta Stella (Borio Mangiarotti): “ESG come punto di partenza per uno sviluppo sostenibile”

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Che cosa significa costruire nel rispetto dei criteri ESG? Quali sono le principali regole da rispettare? E, soprattutto, come si misurano i benefici di un intervento di sviluppo o riqualificazione immobiliare in termini di impatto sociale? Lo abbiamo chiesto a Marta Stella, board member and chief marketing officer di Borio Mangiarotti, che sarà tra i protagonisti dell’evento “E.S.G.: i valori della sostenibilità nel Real Estate”, promosso da Requadro, in collaborazione con Schneider Electric e con il supporto di Redpoint, in programma il 20 novembre a Milano presso Fondazione Tog in via Livigno.

Domanda: Che cosa significa costruire nel rispetto dei criteri ESG?
Risposta: Borio Mangiarotti è una società nata nel 1920, che si occupa di sviluppo immobiliare e costruzioni nella città di Milano. Il concetto di sostenibilità è entrato nel dibattito pubblico circa 50 anni fa, fino a rivestire un ruolo centrale, tanto che oggi governi, aziende e singole persone sono tutti ormai sensibilizzati sull’argomento. In generale, più che di sostenibilità sarebbe corretto parlare di sviluppo sostenibile, cioè di uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere quelli delle generazioni future. La Commissione Europea ha integrato questa definizione con i tre noti pillar ESG (Environment, Social, Governance), affermando che per raggiungere uno sviluppo sostenibile le politiche di queste tre aree devono lavorare in sinergia ed essere integrate tra di loro. Oggi esistono veri e propri sistemi di misurazione di quanto un’impresa operi per perseguire obiettivi sostenibili. E questo è il perimetro nel quale si muove anche Borio Mangiarotti, nel suo ruolo di developer e di general contractor.

D: Quali sono le principali regole da rispettare lato ambiente, social e governance?
R: I criteri e le normative sono molti, così come i sistemi di misurazione, e negli anni continuano a evolversi. Prendiamo per esempio come riferimento i 17 Sustainable Development Goals, ovvero i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite approvati dai 193 stati membri. Nello specifico, l’undicesimo punto riguarda le città e le comunità sostenibili e spiega come rendere gli insediamenti urbani più inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Considerando che più della metà della popolazione mondiale vive in contesti urbani, è un punto molto importante: se da un lato l’espansione delle città ha favorito il progresso sociale ed economico, dall’altro ha anche contribuito a creare situazioni di degrado e disuguaglianza, spesso connesse a una inadeguata gestione delle risorse naturali o alla scarsità di fondi da destinare ai servizi basilari e alle strutture abitative per tutti. L’obiettivo a cui dobbiamo tendere oggi è trasformare i centri urbani in città sostenibili. Per farlo, anche le imprese devono adottare processi produttivi che tengano conto della protezione del patrimonio culturale e naturale e del benessere dell’uomo e dei lavoratori. Analizziamo le tre lettere dell’acronimo ESG. Dal punto di vista ambientale (Environment) si può intervenire su efficientamento energetico, riduzione delle emissioni di CO2, uso responsabile delle risorse, riduzione dei rifiuti, conservazione della biodiversità, lotta alla deforestazione. Sono solo alcuni esempi, che ovviamente cambiano a seconda dei contesti e della tipologia di impresa. Dal punto di vista sociale (Social) si parla di diritti umani, di diversità e inclusione, welfare dei dipendenti, salute e sicurezza, attenzione alla catena del valore e di fornitura responsabile, attenzione alla comunità che abita nel territorio. A livello di Governance si tratta invece di integrare questi criteri e principi nei propri processi decisionali e nelle scelte strategiche e di business.

D: Parlando invece della vostra azienda, quali sono gli obiettivi di sostenibilità ambientale raggiunti da Borio Mangiarotti?
R: Da un punto di vista ambientale, più che di obiettivi raggiunti parlerei di obiettivi su cui stiamo attualmente lavorando. Al di là di quello che siamo tenuti a rispettare, anche per obbligo normativo, negli ultimi due anni ci siamo concentrati moltissimo sul tema dell’impronta carbonica, per ridurre quanto più possibile le nostre emissioni. A livello societario calcoliamo ormai da un paio d’anni la nostra carbon footprint e la compensiamo interamente con l’acquisto di crediti certificati a livello internazionale, dandoci poi degli obiettivi migliorativi di anno in anno per andare a ridurre quella stessa impronta. Lo stesso facciamo con le attività di cantiere, dove tra l’altro utilizziamo solo energia green, proveniente da fonti rinnovabili. Infine, a partire da uno dei progetti che abbiamo attualmente in cantiere, quello di Piazza Tirana, abbiamo cominciato a fare delle valutazioni anche a livello progettuale e di fornitura di materiali per andare ad abbattere le emissioni carboniche dei nostri edifici al momento della consegna all’utilizzatore finale.

D: E in termini di impatto sociale e di governance?
R: Nel 2022, abbiamo iniziato a rendicontare le nostre attività non finanziarie con la redazione di un bilancio di sostenibilità su base volontaria per misurare e definire il nostro operato in ambito ESG. Inoltre, e questo in realtà afferisce a tutti gli ambiti (sociale, ambientale e di governance), con CasaBorio Arrivabene 14 abbiamo ottenuto il logo “Cantiere Impatto Sostenibile”, che certifica la nostra adesione al codice di condotta volontaria promosso da Assimpredil Ance che impegna a comportamenti concreti e misurabili in ambito di sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa, con il fine di rendere il cantiere ESG compliant. Per quanto riguarda la dimensione sociale, si tende invece a pensarla sempre più “verso l’esterno”, identificandola con il rapporto che l’impresa ha non solo con i suoi dipendenti ma con la comunità di riferimento, su cui impatta l’azione dell’impresa stessa. Con queste premesse, nel 2021 abbiamo dato vita a un fondo solidale, la Fondazione Claudio De Albertis, con cui sosteniamo progetti di pubblica utilità che hanno lo scopo di valorizzare e/o riqualificare spazi pubblici e privati, spesso inutilizzati o in condizioni di abbandono, che restituiamo ai cittadini. Negli ultimi due anni, ad esempio, abbiamo riqualificato un playground per il basket in Viale Stelvio, che l’associazione Slums Dunk ha gestito per tre anni, utilizzando lo sport come veicolo per vivacizzare il quartiere attraverso una serie di attività, tornei ed eventi e per sensibilizzare gli abitanti sui temi dell’inclusione e del rispetto degli altri. In Viale Monza, con Off Campus Politecnico e un ATI di associazioni del quartiere, abbiamo riqualificato il cortile del mercato comunale che fino ad allora era stato utilizzato come discarica e che oggi è un luogo vissuto da tutta la comunità. Inoltre, quando attiviamo nuove iniziative immobiliari all’interno dei municipi di Milano, diamo sempre vita ad attività di community engagement, partendo dai più piccoli e dalle scuole per sensibilizzarli sui temi dello sviluppo sostenibile e per raccontare loro l’approccio con il quale costruiamo. Nel Municipio 6, ad esempio, abbiamo coinvolto decine di ragazzi in una giornata di sport, la Umarell Cup, in un parco alle spalle di Piazza Tirana. E, durante la realizzazione del parco urbano di SeiMilano, abbiamo portato bambini e ragazzi in cantiere a seminare il prato, a disegnare il loro parco ideale e a prendere parte ad azioni legate al riciclo. Sono stati realizzati addobbi natalizi con materiale riciclato per l’albero di Natale che abbiamo regalato loro. L’idea è quella di coinvolgere la comunità nelle nostre attività già nelle fasi di cantiere. Infine, abbiamo il nostro magazine, Urbano, che parla di città, architettura e cultura urbana. È rivolto a tutti, non soltanto agli appassionati e ai professionisti del real estate, ed è un importante strumento per comunicare i nostri valori e stimolare il dibattito. Nel magazine è presente una rubrica dedicata agli studenti, che possono mandarci i loro progetti e prendere parte attiva a un dialogo costruttivo, mentre da poco è nata anche Urbanino, una rubrica nella quale un architetto dà consigli di lettura ai più piccoli, cercando di coinvolgerli in pensieri e riflessioni sullo spazio che vorrebbero vivere.

D: ESG e mondo delle costruzioni: che cosa si augura per il sistema Italia di qui ai prossimi 10 anni?
R: Sicuramente la sostenibilità è e sarà un tema sempre più centrale, anche nel nostro settore. L’augurio è che tutta la nostra filiera faccia sempre più proprio questo modello, che diventi sempre più strategico, riconosciuto come un vantaggio competitivo oltre che un segno distintivo e innovativo. Servono capacità di visione e coraggio, ma è indubbio che oltre al valore intrinseco di queste scelte ci sia il bisogno di ottenere un riconoscimento ed una valorizzazione del proprio operato, anche per avere uno stimolo ulteriore a lavorare entro certi criteri.

La partecipazione al convegno del 20 novembre è gratuita previa iscrizione.

Per iscriversi inviare una mail all’indirizzo: info@requadro.comScarica il Programma del convegno Esg- 20 novembre ’24

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