Maffioli, Promos: “Comparto outlet estremamente dinamico e resiliente”

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Le vendite negli outlet in Europa sono cresciute del +6,5% nell’ultimo anno, tanto da raggiungere i 23 miliardi di euro e puntare ai 30 miliardi nel 2028.

Questo dato, emerso dall’analisi sul comparto a cura di Ken Gunn consulting, comprende anche i buoni risultati dell’Italia, dove le vendite sono aumentate del +5,6%.

Bene anche i factory oultel center che, secondo l’analisi di Sita, hanno visto crescere la frequentazione del +5,7% nel 2024 e, di conseguenza, del +3,2% le vendite.

Lo stato di salute è confermato anche dai dati dei maggiori operatori, su cui spicca Promos, che ha chiuso il 2024 con vendite e footfall in crescita rispetto al 2023, per un totale di oltre 600 milioni di euro di fatturato complessivo e 20 milioni di visitatori. 

Fashion e food court

Posto che i consumatori oggi chiedono al retail fisico di vivere delle vere e proprie esperienze di acquisto, i due pilastri dell’outlet possono essere racchiusi nell’offerta fashion e nel food & beverage.

Prudenti le previsioni per l’andamento del primo, con una crescita prevista che non arriva al +1%, mentre gli analisti sono concordi nell’affermare che l’anno della ripresa sarà il 2026, dazi e scenario bellico internazionale permettendo.

Inoltre, a livello europeo la partita si gioca sui marchi che, secondo Ken Gunn consulting continuano ad  evolversi, con lo 0,6% in meno di negozi di abbigliamento e calzature rispetto al 2023, poiché i brand che si rivolgono a famiglie e consumatori più anziani hanno ridotto il numero di negozi del 3,1% e del 7,4%. La situazione però si è bilanciata con un  +2,9% di negozi che offrono prodotti non moda (in particolare alimentari specializzati e food&beverage).

Ed ecco il secondo punto, il food&beverage, un mercato che in termini complessivi fattura 200 miliardi di euro e occupa 2 milioni di persone. Gli outlet sono catalizzatori di esperienze gastronomiche, dalle più semplici come la colazione al bar fino al pranzo e la cena. 

I dati dell’ultimo Osservatorio food court sottolineano il ruolo di questa area: il 30% degli avventori che frequentano le food court dei centri commerciali le considera un motivo assoluto di frequenza, percentuale che sale al 48% nella gen Z.

Promos stessa sottolinea le performance del comparto f&b che continua a crescere arrivando a rappresentare il 12% del fatturato complessivo, pari a oltre 72 milioni di euro, anche grazie alla creazione di moderne e attrattive food court, come quella del Brennero Outlet.

Dichiara Filippo Maffioli, Ceo Promos, azienda leader nel settore outlet che, con 7 outlet (Brenner Outlet, Mondovicino Outlet, Brugnato 5 Terre Outlet, Barberino Outlet, Valmontone Outlet, Santangelo Outlet), 850store e oltre 180mila mq di GLA in gestione ha oggi una quota di mercato prossima al 30%.

“Il comparto outlet, in Italia così come a livello internazionale, si conferma estremamente dinamico e resiliente. 

Nonostante la maturità raggiunta dal mercato, stiamo vivendo una fase di crescita costante con prospettive di sviluppo molto interessanti.

La capacità del settore di rispondere in modo efficace ai cambiamenti nei comportamenti di consumo, sempre più orientati al valore e all’esperienzialità, inoltre, sta attirando l’attenzione di numerosi investitori.

Ne è prova l’importante operazione di compravendita che ha coinvolto il The Mall nei primi mesi del 2025: un segnale chiaro di quanto il mercato sia ancora in fermento.

Il panorama attuale vede un incremento degli investimenti orientati allo sviluppo e alla riconversione, con una marcata tendenza all’ibridazione tra off-price e full-price, nonché una crescente integrazione tra fashion, food & beverage e intrattenimento. L’obiettivo è quello di offrire esperienze d’acquisto immersive e capaci di fidelizzare una clientela sempre più eterogenea. 

In questa direzione si muove anche il nostro gruppo, con un cantiere attualmente attivo al Brenner Outlet e altri due interventi in pipeline, entrambi incentrati sull’introduzione di nuove food court nei centri di Barberino Outlet e Mondovicino Outlet.

Guardando al 2026 siamo ottimisti. Il pieno rilancio dello shopping tourism, che ha finalmente ripreso slancio dopo la battuta d’arresto imposta dalla pandemia, rappresenta oggi un importante motore di crescita per il settore e continuerà a essere una leva strategica nei prossimi anni. 

Naturalmente non possiamo però ignorare le sfide future. Le estremizzazioni climatiche, sempre più frequenti, stanno iniziando a rappresentare un limite per le strutture open air, che caratterizzano la quasi totalità degli asset italiani. È un tema che il comparto sta monitorando con grande attenzione perché sarà determinante, in prospettiva, saper affrontare e gestire questi fenomeni, per garantire la competitività e la sostenibilità dei nostri centri.”

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