L’iper-regionalismo per il futuro della pratica architettonica

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I Fujian Tulou sono edifici fortificati di grande interesse architettonico diffusi in tutta la regione del Fujian in Cina. Nel 2008 dopo essere stati dichiarati patrimonio dell’umanità Unesco, i Tulou sono diventati sempre più noti in tutto il mondo e meta di un crescente turismo.

Nell’ottica di potenziamento dell’incredibile ricchezza architettonica dei territori rurali del Fujian, lo studio milanese dell’architetto Carlo Ezechieli è stato invitato da Xu Tiantian, vincitrice del prestigioso Swiss Architectural Award e coordinatrice di un esteso programma di recupero, a sviluppare il progetto di recupero e riuso di Lingyun Tulou, edificio risalente alla tarda dinastia Ming. Il progetto, che comprende anche l’intervento di riqualificazione di un’estesa porzione del paesaggio circostante, è attualmente in fase di gara e il suo completamento è previsto entro la primavera del 2025.

Il restauro di questa struttura storica non solo rivitalizza un importante pezzo del patrimonio locale, ma ridefinisce anche il suo ruolo all’interno del paesaggio più ampio. Attraverso una cura attenta della tradizione e della modernità, il progetto riattiva Lingyun Lou come un punto focale vivace per la comunità, unendo il paesaggio incontaminato circostante e l’edificio stesso in una narrazione coesa di passato, presente e futuro.

Il design abbraccia l’artigianato locale e lo reinterpreta per l’uso contemporaneo, creando una connessione fluida tra l’ambiente naturale, il patrimonio culturale e la funzionalità moderna. Il concept di design si basa su un approccio rispettoso e innovativo, mirato a integrare la ristrutturazione con il contesto naturale e culturale circostante.

L’intervento si propone di preservare l’autenticità delle mura storiche, utilizzando un sistema di copertura che offre protezione efficace senza compromettere l’estetica tradizionale. Questo sistema, ispirato alle tecniche costruttive locali, non solo salvaguarda l’integrità strutturale, ma si fonde armoniosamente con il paesaggio, in equilibrio tra conservazione e innovazione.

“Attraverso un attento rapporto tra storia, tradizione e esigenze contemporanee – sottolinea l’architetto Ezechieli -, il Lingyun Lou restaurato promuove un forte senso di comunità creando uno spazio condiviso in cui residenti e visitatori possono connettersi con la bellezza naturale e il patrimonio culturale della regione. Questo progetto rappresenta un esempio di come l’iper-regionalismo possa plasmare il futuro della pratica architettonica, offrendo un modello di come preservare e valorizzare il patrimonio culturale in modo innovativo”.

di Danilo Premoli – Office Observer
Archivio Architettura

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