“Dalla strada alla rete. La sicurezza del territorio e nei sistemi informatici delle PMI nell’era dell’Intelligenza Artificiale”: questo il sondaggio diffuso da Confcommercio MiLoMB fra le imprese associate appartenenti a tutti i comparti del Sistema per valutare la percezione di sicurezza sui territori di competenza, fra i diversi quartieri della città di Milano, Area Metropolitana, Monza e Lodi. I risultati sono stati presentati in occasione della giornata nazionale “Legalità, ci piace” che Confcommercio Imprese per l’Italia organizza ormai da anni.
Su Milano Città, sull’Area Metropolitana, su Monza Brianza e su Lodi, per il 31% degli intervistati il fenomeno che desta maggior preoccupazione è rappresentato dai furti negli esercizi commerciali, mentre per il 30% sono i negozi sfitti e la desertificazione commerciale a essere fattore che determina mancanza di sicurezza; seguono, per il 28%, gli atti vandalici a parimerito con scippi e borseggi. Subito dopo si collocano lo spaccio e l’abusivismo.
Il percepito su Milano Città rispetto ad Area Metropolitana, Monza Brianza e Lodi è naturalmente differente, ma il tema della desertificazione commerciale incide per tutti i territori in modo significativo rispetto alla percezione di sicurezza e qualità del vivere bene. Vediamo nel dettaglio il livello di rischio associato ai più frequenti fenomeni criminosi analizzati: se a Milano i negozi sfitti sono al quinto posto, collocandosi dopo scippi e borseggi, furti negli esercizi commerciali, atti vandalici e abusivismo, rappresentando una minaccia per il 20% degli intervistati, nei principali Comuni dell’Area Metropolitana così come a Monza e Brianza, a Lodi e nel Lodigiano il fenomeno occupa il primo posto (nel dettaglio, i negozi sfitti hanno il primato nella preoccupazione per il 37% in Area Metropolitana, il 50% a Monza Brianza, il 36% a Lodi degli intervistati).
“L’indagine condotta da Confcommercio MiLoMB sulla percezione della sicurezza nella città evidenzia come furti, rapine e atti vandalici condizionino fortemente la quotidianità dei quartieri anche non più solo periferici – dichiara Roberto Tebaldi, coordinatore FIMAA MiLoMB della rilevazione prezzi per Milano Città – La percezione di insicurezza che emerge dai dati, per cittadini e commercianti, coinvolge però anche un tema a noi molto caro: quello dei negozi sfitti. Spazi vuoti che impoveriscono un importante presidio territoriale. A chiudere – prosegue Tebaldi – sono soprattutto le attività di vicinato e i negozi di quartiere: mercerie, drogherie, cartolerie, piccole attività artigianali spesso tramandate di generazione in generazione nel corso dei decenni. Resistono, anzi si moltiplicano se ben ubicati, gli esercizi pubblici come bar, ristoranti, punti street food, locali etnici. Al posto delle “botteghe” aprono supermercati anche di piccolo taglio perché le grandi catene possono far fronte più facilmente agli aumenti dei canoni di locazione. Le grandi marche in franchising sostituiscono spesso la boutique ma sono interessate solo a zone di pregio o comunque di passaggio. Altrove l’abbassamento delle serrande rappresenta lo spegnimento di una luce, di un punto di socializzazione, di un presidio e anche di decoro urbano, così viene meno anche la sicurezza. Questo non accade solo a Milano. Inoltre, è cambiata molto l’utenza: in aree meno appetibili per il commercio, ai negozi vuoti si sostituiscono appartamenti livello strada a reddito per affitti brevi e la saracinesca viene sostituita da una porta blindata di mono e bilocali full optional per turisti, modificando l’utenza dei quartieri e quindi le necessità, le abitudini, le richieste. Il negozio di vicinato, laddove la residenza stabile si impoverisce numericamente, fatica a sopravvivere e una via con negozi chiusi e vuoti diventa meno sicura. Noi di FIMAA MiLoMB – conclude Tebaldi – insieme alla nostra Confcommercio MiLoMB, lavoriamo da sempre per contrastare la desertificazione commerciale e cercare anche di preservare il grande patrimonio storico di attività divenute quasi uniche e che hanno determinato l’identità di molti dei nostri quartieri”.
di Sofia Gennaro – segreteria FIMAA MiLoMB