Ciao ciao risparmi! Secondo il Bureau of Economic Analysis il tasso di risparmio personale, che indica la quota di reddito disponibile risparmiata dalle famiglie, a settembre è sceso al 3,4%, rispetto al 4% di agosto. Ciò segna un notevole calo rispetto al picco pandemico dell’aprile 2020, quando il tasso di risparmio era salito al 32%.
Dal 2005 la forza lavoro nel settore dei mutui è diminuita del 30% e a oggi conta circa 337.000 dipendenti. Un addetto ai prestiti medio ha chiuso 3,45 prestiti il mese scorso, in calo rispetto agli 8,15 del 2020.
Come indicato dal Commerce Department, a settembre l’inflazione ha subito un’accelerata. L’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, una misura chiave dell’inflazione per la Federal Reserve, è aumentato dello 0,3%, in linea con la stima del Dow Jones e superando lo 0,1% di agosto. Nonostante l’aumento dei prezzi, i consumi hanno superato le aspettative, con un aumento dello 0,7% rispetto al previsto 0,5%.
I mini-milionari, ovvero coloro che guadagnano tipicamente tra 150.000 e 250.000 dollari all’anno, rientrano nella categoria della classe medio-alta. I loro guadagni in termini di ricchezza negli ultimi tre anni superano quelli del 10% delle famiglie più ricche. Gli incrementi di ricchezza più significativi si sono verificati tra i circa 13 milioni di famiglie comprese tra l’80° e il 90° percentile della distribuzione del reddito. Al netto dell’inflazione la loro ricchezza mediana dal 2019 è aumentata del 69%, a 747.000 dollari nel 2022. Da notare che il 90% di queste famiglie possiede azioni (direttamente o tramite conti pensionistici) e l’87% possiede la propria casa.
Quando i profitti di grandi corporazioni come Amazon triplicano in un trimestre, in gran parte a causa dei tagli ai costi, si solleva la questione se l’elevata inflazione debba essere in realtà rinominata CORP-flation. Molte grandi aziende sembrano sfruttare la narrativa sull’inflazione per giustificare continui aumenti dei prezzi, ben oltre l’aumento dei costi. Una tendenza, che potrebbe anche essere chiamata GREED-flation, sicuramente vantaggiosa per gli azionisti ma con un cavillo: finché dura!
Nel 2022 si sono trasferite a New York City oltre 300.000 persone, un numero significativo messo in ombra però dai titoli dei giornali, incentrati più su coloro che hanno lasciato la città. MoveBuddha segnala un aumento delle ricerche di servizi di trasloco verso New York provenienti da città come Philadelphia, Dallas, Seattle, San Francisco e Austin. Tra i 17 codici postali di New York City con un rapporto di movimento “in-to-out” positivo (in ingresso) solo due sono fuori Manhattan. Al contrario, dei 20 codici postali con il più alto rapporto “out-move” (in uscita) solo due si trovano sull’isola. (NY POST)
La disparità di costo tra l’acquisto e l’affitto di una casa è attualmente al suo livello più alto, almeno dal 1996. Un’analisi di Cbre rivela che la rata mensile media di un nuovo mutuo è superiore del 52% rispetto all’affitto medio di un appartamento. Uno squilibrio che non veniva osservato da prima del crollo immobiliare del 2008, quando nel secondo trimestre del 2006 raggiunse il picco del 33%. (WSJ)
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