L’architettura nascosta sotto la collina della Cantina Pieropan

Data:

Progettata dall’architetto Moreno Zurlo AcMe Studio di Verona, in collaborazione con Progest, la tenuta dell’azienda vinicola della famiglia Pieropan si trova nel cuore dei vigneti di Soave: architettura e territorio che diventano parte di un unicum. La costruzione, infatti, è completamente interrata nella collina, ad eccezione della facciata realizzata in solida pietra di Vicenza.

La cantina, fortemente voluta dal nipote del fondatore, l’omonimo Leonildo Pieropan, e a lui intitolata, è un manufatto architettonico nato come strumento di lavoro e concepito su principi di innovazione e sostenibilità. L’intervento si fonda su un’idea forte: “sollevare” un lembo del pendio di oltre 60.000 mc e nascondervi il grande volume necessario allo svolgimento dell’attività vitivinicola, aderendo alla volontà dell’azienda di armonizzare la realtà imprenditoriale rispettando l’ambiente e il paesaggio circostante.

L’andamento del fronte frastagliato in pietra calcarea sostituisce visivamente una balza del terreno preesistente, avvolge lo scarto altimetrico generato dal salto di quota tra la nuova copertura a verde e la tendenza del declivio. La selezione di materiali di provenienza locale ha previsto l’utilizzo, per la particolare facciata, della pietra di Vicenza, estratta e lavorata da Grassi Pietre e pulita e protetta con Fila Solutions. La pietra è stata scelta nella sua declinazione di giallo dorato con finitura spazzolata e spessore 3 cm: 1400 mq di rivestimento, 2.300 pezzi diversi, distribuiti in colonne sfaccettate, tagliati con macchine a controllo numerico; montati con una soluzione a parete ventilata: ogni pezzo è customizzato anche sugli staffaggi di sicurezza, in modo che la lastra risulti appesa alla struttura in acciaio. Per ottimizzare il senso di continuità monolitica alla facciata, tutte le fughe e le giunture tra le pietre sono state sigillate con appositi mastici e siliconi, in tinta pietra.

Gli interni sono stati razionalizzati in funzione del ciclo produttivo: i locali che necessitano di aeroilluminazione (appassimento, vinificazione, imbottigliamento, laboratorio, confezionamento, vendita) sono posti verso la facciata; completamente ipogei sono invece i luoghi destinati all’affinamento del vino. Anche per gli ambienti interni sono stati scelti materiali naturali per una migliore qualità dell’aria e per ricreare un’esperienza di benessere perché pensati come luogo di visita e scoperta in cui accogliere eventi e ospiti.

La parte più affascinante della tenuta è la barricaia, un’ampia stanza sotterranea dominata da due file di botti barrique, ordinate e ritmiche, che guidano lo sguardo verso il fondo della stanza, dove è installata una lampada-scultura custom Luna Piena prodotta da Catellani & Smith, con diametro di 240 cm e rivestita in foglia color oro (foto esterno Jürgen Eheim, interno Nava Rapacchietta).


 
di Danilo Premoli – Office Observer
Archivio Architettura
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Related articles

Il Demanio pubblica le prime schede degli immobili disponibili per il PPP

L’Agenzia del Demanio, in attuazione della propria strategia volta a promuovere forme di partenariato pubblico-privato (di cui al...

Da Rebuild 2025 un manifesto strategico per la trasformazione del real estate

Si è conclusa a Riva del Garda l'undicesima edizione di REbuild, l'evento dedicato all'innovazione sostenibile dell'ambiente costruito, organizzato...

Gli studentati di Mind progettati da Lombardini22 all’insegna di sostenibilità e innovazione

Nell'ex area Expo, nel cuore di MIND Milano Innovation District, il più grande distretto italiano dedicato all'innovazione scientifica,...

Sidief nomina il nuovo Cda, Domenico Siclari presidente

L'assemblea degli azionisti della Sidief (società immobiliare della Banca d'Italia) ha deliberato il nuovo statuto sociale e introdotto...