La nuova Food Hall di Napoli Centrale: un’oasi di pace tra partenze, arrivi e… incontri

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La nuova food court di Napoli Centrale progettata da L22Retail si inserisce in un più ampio intervento di restyling e di riassetto della stazione ferroviaria che, con piazza Garibaldi, forma uno dei più importanti hub nel sistema di trasporto pubblico napoletano.

Un palinsesto urbano

Un intervento stimolante in un contesto che è un vero e proprio palinsesto urbano, ricco di firme d’autore tra cui Pier Luigi Nervi, Giuseppe Vaccaro, Mario Campanella, Bruno Zevi, Luigi Piccinato. Sarà il gruppo guidato da Nervi, in interazione con i professionisti delle Ferrovie dello Stato riuniti nel Gruppo Architettura e guidati da Paolo Perilli, a lasciare il segno nel progetto per il nuovo fabbricato viaggiatori costruito tra il 1954 e il 1960. Un edificio modificato più volte nel tempo, fino al 2012 quando furono aggiunti due nuovi mezzanini.

Un’immagine potente che Lombardini22 ha preso come figura di riferimento – soprattutto nel progetto di Physical Branding – alla quale ha affiancato linee più morbide e organiche nella configurazione architettonica interna e nella definizione dei flussi, ottenendo utili soluzioni funzionali e un nuovo respiro degli spazi.

Il progetto

Le grandi stazioni sono luoghi di partenze e arrivi, ma anche d’incontro, baricentri sociali all’interno delle città in cui si incrociano il globale e il locale. Il progetto di Lombardini22 vuole quindi rispondere a questo vasto target con un ambiente aperto, accogliente, visibile, luminoso, contemporaneo, con grande cura del comfort e del dettaglio.

Customer & Users Needs and Journey

Il lavoro è partito da un’analisi del contesto e del suo potenziale utilizzo valutando diversi target: per tipologia di utenza – Tourists & Contingent Need, Business & Commuters, Not Travellers – e per attività – Fast e Slow Journey. Sono emersi bisogni e obiettivi ai quali rispondere con la configurazione degli ambienti e dei flussi: routine abitudinaria e attitudine da flaneur, efficienza immediata e sorpresa, programmazione e casualità, bilanciando funzionalità, rassicurazione e anche un approccio divertente al luogo. Il progetto modula le diverse necessità: sia di chi utilizza la stazione per raggiungere il più velocemente possibile il proprio fine, sia a chi la vive come luogo di divertissement prendendosi tutto il tempo necessario per scoprirne l’offerta.

La Food Court

L’obiettivo primario dell’incarico progettuale è la riqualificazione e l’adeguamento funzionale di diverse aree pubbliche e retail dell’edificio di testa, di cui molte in disuso, e la loro trasformazione nella nuova Food Hall della stazione di Napoli Centrale, ma il progetto comprende anche la revisione dei fronti vetrina dell’intera stazione per allinearli ai più alti standard correnti e il restyling di piazza Garibaldi insieme con Dominique Perrault Architecture.

Le aree di intervento relative alla Food Hall, collocata nell’impronta di Palazzo Alto, sono il primo piano interrato (1.200 mq) con funzione di magazzino e locali tecnici, il piano terra (2100 mq) e il mezzanino Nord (3200 mq). Il cuore del progetto si sviluppa nei due livelli fuori terra: il fulcro è un varco a doppia altezza che si affaccia direttamente sulla galleria esistente, un ampio vuoto in corrispondenza dello scultoreo lucernario esagonale di Nervi che, trasformato al livello della copertura in un giardino pensile, diffonde la luce naturale e trasmette la presenza della natura all’interno dell’area. Questo spazio focale è un vero e proprio attrattore che invita gli utenti a entrare nella nuova Food Court intercettando anche i flussi dal nuovo ingresso della stazione aperto su corso Novara.

Il mezzanino Nord è in diretta comunicazione con il grande invaso centrale: collegato al piano terra con due nuove scale mobili, è un ambiente molto luminoso.

I nuovi spazi sono governati da linee morbide – le vetrine dei ristoranti, di fatto dei varchi aperti in diretto collegamento con la galleria – che segnano il limite fra lo spazio pubblico e le nuove unità commerciali. Tali linee configurano anche il profilo della nuova pavimentazione (in gres posato a “terrazzo”) e la morfologia dei controsoffitti (differenziati in doghe d’alluminio e cartongesso acustico) con un disegno fluido ed essenziale che consente gradevoli terrazze di ristorazione pensili al piano mezzanino, coniugando insieme comfort dei visitatori e grande visibilità dei tenant.

Offerta diversificata per un’isola di calma

L’offerta di ristorazione si differenzia tra i due livelli: veloce, ma di qualità al piano terra, più slow al piano superiore, dove la logica distributiva non cambia, ma le metrature dei locali sono più ampie. A questo livello c’è un diverso trattamento dei soffitti: non omogeneo in cartongesso acustico, ma con controplaccature a “cassettone” fra gli elementi strutturali che lasciano in evidenza le travi originali. Il tutto crea un contrasto tra organicità distributiva e geometria rigorosa della struttura dell’edificio.

Grande attenzione è stata riservata al comfort acustico, il cui progetto è a cura di Atmos, brand di Lombardini22 dedicato al Building Physics, con l’obiettivo di fare della nuova Food Hall di Napoli Centrale un accogliente luogo di pausa inserito in un contesto molto rumoroso e offrire agli utenti un piacevole intervallo nel turbinio della stazione: ovvero, un’esperienza non solo funzionale ma anche di relax e convivialità, verde e appetitosa, riconoscibile e memorabile.

Forum e vetrine

La revisione dei fronti vetrina interessa non solo la Food Hall ma l’intera stazione e in particolare: il piano terra in corrispondenza del mezzanino Nord, il piano terra e il piano mezzanino Sud, il blocco “fronte binari” e la galleria commerciale, chiamata Forum, al primo piano interrato.

Il Forum è uno spazio che mette in comunicazione, oltre alla stessa Food Hall, la Piazza Garibaldi e la sua stazione metropolitana, la linea ferroviaria Circumvesuviana, i bagni pubblici e le connessioni con la stazione ferroviaria posta al piano terra. Qui l’elemento chiave è la forma triangolare, leit-motiv della struttura dell’edificio che viene declinato nel controsoffitto con nuove lampade triangolari e insegne “a bandiera” parzialmente incassate che spezzano la regolarità delle quadrotte esistenti e danno maggiore spazio ai loghi dei singoli tenant. Il restyling degli altri spazi prevede anche “insegne a bandiera” verticali, a sbalzo dal filo delle vetrine, che aggiungono visibilità a ogni brand. Tutte le nuove vetrine in vetro extra-chiaro sono a tutta altezza e senza interruzioni, non hanno montanti intermedi ma giunti siliconici verticali per massimizzare la trasparenza. Le teste-muro tra le unità commerciali sono un ulteriore elemento di riqualifica, personalizzabili con grafica custom.

In generale con l’intervento sui fronti vetrina sono state stabilite le linee guida per la realizzazione di tutte le insegne interne ai negozi. Il progetto ha infatti l’obiettivo di aggiornare il linguaggio architettonico di tutti gli spazi allineandolo al nuovo mood della stazione e ai più alti standard correnti, oltre a garantire il rispetto della normativa antincendio vigente.

La nuova brand identity

Il progetto di Physical Branding – a cura di FUD – è focalizzato su alcuni temi specifici. Innanzitutto la riconoscibilità, obiettivo-guida da declinare equilibrando le diverse identità che concorrono al sistema stazione: da una parte la consapevolezza dei marchi RFI e Grandi Stazioni Retail, che sono entità sovra locali; dall’altra l’identità di Napoli, città stratificata, densa e popolosa, di grandi tradizioni in tutti i sistemi di vita (culturali, sociali, produttivi, enogastronomici…) e capace di produrre icone universalizzanti e particolaristiche allo stesso tempo.

La sintesi di questi elementi è ricondotta a una matrice modulare basata sulla figura del triangolo – tributo formale all’impianto strutturale e architettonico di Nervi, Vaccaro e Campanella in cui riconoscere ancora oggi innovazione e attualità – e declinata in pattern decorativi ispirati a un equilibrio tra stile geometrico e naturalistico, con motivi “evergreen” interpretati in chiave attuale.

Il nuovo Branding dello spazio nasce da questa complessità unita all’ascolto delle esigenze e degli obiettivi specifici degli utenti. Applicazioni multiple, anche monocromatiche, con cambiamenti di scala e ampia varietà di modelli identificano i punti focali dello spazio: isole di pavimentazione nelle diverse aree di sosta, dal bar alle terrazze di ristorazione; fasce orizzontali marcapiano e pattern sui parapetti trasparenti del mezzanino; un totem comunicativo in corrispondenza del nuovo ingresso; ampie superfici verticali lungo i percorsi di collegamento.

Il tutto armonicamente integrato con il progetto di Interior Design e i sui diversi elementi – illuminazione, rivestimenti ceramici, vegetazione interna, giardini di spezie, disegno sinuoso delle diverse aree – che concorrono attivamente a una brandizzazione molto specifica e insieme correttamente allineata con le declinazioni del marchio Grandi Stazioni Retail.

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